Torte di carote, bucce d'arancia, armonia e sorrisi. I giovani ragazzi del carcere di San Pedro festeggiano il giorno dell'amicizia (anche in Bolivia fissato al 23 luglio) insieme all'equipe del programma Qalauma, nato con ProgettoMondo Mlal per reintegrare nella società adolescenti emarginati.
E mentre i dolcetti si cuociono in un piccolo forno artigianale arrangiato in un buco nel muro con resistente elettriche, i pensieri prendono il via.
Armato di penne, fogli e colori, il gruppo – 15 persone in tutto – si dispone in cerchio. Ognuno scrive il suo nome e lo decora a piacere. Dopodiché passa il foglio al compagno alla destra, che a sua volta scrive un pensiero per passarlo al compagno accanto. E così via.
Il risultato sono una serie di frasi e pensieri commuoventi, non solo per gli educatori, ma soprattutto per gli stessi ragazzi che, per qualche istante, smettono di sentirsi giudicati e maltrattati, per essere semplicemente apprezzati per quello che sono: persone in carne e ossa e non le “bravate” che fanno. Sono ragazzi con cuore e voglia di vivere, sono sensibili e hanno bisogno di sentirsi “umani” in un ambiente tanto freddo e violento come il carcere.
Personalmente è stato il primo giorno dell’amicizia che ho festeggiato in 28 anni ed è stato ricco di emozioni e indimenticabile. Il foglio con scritto il mio nome e con tutte le dediche dei giovani di San Pedro l’ho attaccato in camera mia e orgogliosamente lo mostro a chi mi viene a trovare.
La festa dell'amicizia si è radicata nella cultura boliviana da non più di 5 anni, importata direttamente dagli USA e da qualcuno ritenuta un ulteriore trovata in chiave consumista.
Si tratta di una data abbastanza singolare, ma non isolata: il 12 aprile è il giorno del bambino, il 6 giugno quello del professore, il 7 agosto della bandiera boliviana e il 16 del cane. La festa della donna ricorre addirittura due volte: l'8 marzo per il giorno internazionale e il 13 ottobre per quello boliviano. Ma nel paese latinoamericano non si fanno mancare nemmeno il giorno del mare (23 marzo), quello della polizia (16 luglio), dell’amore (21 settembre), della fertilità (15 agosto), del detenuto (24 settembre) e, infine, la festa della mamma (27 maggio).
Una serie di feste che, se per qualcuno rappresentano solo un pretesto per spendere e investire in regali e biglietti d’auguri o festeggiando al ristorante, per altri possono significare anche un momento di ulteriore slancio per rafforzare i sentimenti reciproci. Così è stato per l’equipe di Qalauma e i ragazzi di San Pedro. Nel giorno dell'amicizia le relazioni “verticali” tra gli educatori e i giovani reclusi in carcere hanno lasciato il posto all'amicizia e alla fiducia già instaurate in questi mesi, ma con l'occasione consolidate. Quale modo migliore di festeggiare il 23 luglio?
Ester Bianchini.
Casco bianco in Bolivia per ProgettoMondo Mlal
venerdì 30 luglio 2010
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