Lo dicono con un sorriso sulle labbra o con la paura nella gola. Ma per tutti l’aspettativa è quella di costruire un futuro migliore per sé e la propria famiglia. I giovani marocchini, specie quelli della regione di Tadla Azilal, vogliono partire, raggiungere l’Europa. Si tratta di un’urgenza, di un sogno, di un progetto di vita mitizzato. Che nella maggior parte dei casi mette già in conto il ritorno ai propri villaggi, paesi, città.
Un'andata e ritorno che spesso non è purtroppo consapevole, che viene affrontata clandestinamente o comunque senza una progettualità concreta e che quindi apre le porte a una serie di inevitabili difficoltà e delusioni.
ProgettoMondo Mlal è impegnata in Marocco – nell’area di Tadla Azilal e con sede nella provincia di Béni Mellal – proprio per far fronte a questa situazione. Per costruire un'idea di migrazione nuova, più cosciente e responsabile: un programma che va ben oltre le possibilità di una sola Ong.
Servono accordi tra Paesi, uno studio approfondito dei flussi migratori e di come sono percepiti dai giovani, delle quote di ingresso, e un orientamento mirato per lo studio o l’impiego all’estero. Ma anche un'analisi puntuale degli investimenti di chi torna al proprio Paese d’origine dopo un’esperienza migratoria e di come attuarli. E poi ancora sostegno alle vittime della migrazione clandestina con la scesa in campo di assistenti sociali e psicologi.
Un lavoro complesso, che ha bisogno di input ed energie sempre nuove. E che ProgettoMondo Mlal ha voluto condividere con una serie di realtà italiane con cui ha già concretizzato relazioni di partnership per le quali, dal 30 giugno al 7 luglio, ha organizzato una visita ai progetti che la vedono impegnata sul campo: l’uno di alfabetizzazione, “Scuola e Sviluppo”, l’altro per contrastare la migrazione clandestina e avviare buone pratiche di cooperazione tra società civile e istituzioni locali “Migrazione, tutti in rete”.
Fitta l’agenda di incontri organizzati con le realtà locali, con cui la nostra Ong collabora, ognuna mirata ad approfondire aspetti particolari della complessa realtà migratoria, nell’ottica di avviare nuovi scambi, sostegni e contributi tra i due Paesi.
Come quello, possibile, tra la Facoltà di Scienze e Tecnologie di Beni Mellal e l’Osservatorio sull’immigrazione dell’Istituto di Ricerche Economico Sociali del Piemonte, Ires, che ha avuto come partecipanti del viaggio il responsabile dell’osservatorio Enrico Allasino, e la ricercatrice Daniela Nepote.
Per incentivare e promuovere nuovi investimenti nel proprio Paese, l’Università – oltre a raccogliere, come ha già iniziato a fare lo scorso anno, una serie di dati sui marocchini residenti all’estero – ha infatti in programma un vero e proprio osservatorio sulla migrazione, finalizzato a facilitare chi rientra nel Paese, fornendogli strumenti di diagnosi e di valutazione sulle prospettive di investimento. Da qui l’ipotesi di una collaborazione con Ires che, a fronte della sua esperienza e del suo coinvolgimento nel progetto, verrebbe ulteriormente coinvolto nell'assistenza tecnica all’Università e per nuovi input su come strutturare l’osservatorio.
Sempre piemontese, ma questa volta di Alba, la cooperativa sociale Orso, per la quale erano presenti Emilio Devitto e Simona Sordo, entrambi impegnati in sportelli informativi l’uno per gli immigrati, l’altro più specifico per i rifugiati. Orso collabora con ProgettoMondo Mlal già da diversi anni e, nell'ambito di “Migrazione, tutti in rete” lavora in Piemonte con associazioni di migranti, anche nell’ottica di fornire una formazione specifica di avvio d’impresa ai marocchini che rientrano nel loro Paese e in generale per il consolidamento delle attività con gli immigrati in Piemonte.
Stessa esperienza, ma con diverse finalità, quella vissuta da alcuni operatori di Genova per i quali il viaggio ha rappresentato un momento di scambio e confronto, a seguito dell’attività di formazione di educatori e insegnanti sul tema dei diritti umani già realizzata lo scorso febbraio da ProgettoMondo Mlal, e in previsione di un ulteriore momento di incontro durante la settimana di solidarietà che si svolgerà a ottobre a Genova a partire proprio dall’esperienza vissuta in Marocco.
Tre le realtà coinvolte, tutte partner del nuovo progetto di educazione allo sviluppo “A scuola di solidarietà” approvato dalla regione Liguria, la cooperativa sociale Coopsse, per cui ha partecipato il referente regionale Giuseppe Giardino; l’Arci Liguria, con Paola Girani dell’Arci migranti di Genova e l’ambito territoriale sociale numero 41 del Comune di Genova, che ha portato in Marocco l’assistente sociale Marzia Bianchi.
“Questo viaggio ha significato il consolidamento delle relazioni con realtà che in Italia già collaborano con la nostra Ong – dichiara soddisfatto il responsabile ProgettoMondo Mlal Marocco, Giuseppe Cocco -. Oltre a quello, non sempre facile, con le realtà omologhe in Marocco. Con la nascita dell’osservatorio andrà poi a crescere ulteriormente anche il lavoro con i marocchini residenti all’estero nell’ottica di uno sviluppo delle attività economiche nel Paese nordafricano”.
Chiara Bazzanella
Ufficio Comunicazione ProgettoMondo Mlal
venerdì 9 luglio 2010
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