giovedì 29 luglio 2010

La favela incontra i contadini. E i preconcetti cadono

Sono giovani e tutti brasiliani. Vivono non molto distanti gli uni dagli altri, eppure non si conoscono granché: gli uni popolano la periferia di Salvador e stanno nelle favelas, gli altri sono contadini, immersi in una comunità rurale a 100 chilometri da Salvador, che fa parte del Movimento dei Sem Terra (Senza Terra).
Farli incontrare era uno degli obiettivi di Casa Encantada, il programma di interscambio culturale e sociale e di solidarietà internazionale di ProgettoMondo Mlal che, tra le altre, sostiene le attività sia dei Sem Terra che quelle di “Vivendo Apprendendo”: progetto nato nella periferia di Salvador e destinato ai più giovani, per educarli e accompagnarli al futuro attraverso lo sport, la cultura e la musica.
Domenica scorsa , grazie alla determinazione di alcuni dei ragazzi coinvolti, l’obiettivo è stato raggiunto.
Un autobus carico di 45 passeggeri tra bambini, giovani ed educatori, è partito all’alba da Salvador per dirigersi nella comunità agricola dei Sem Terra. Tra loro, anche i giovani piacentini che hanno aderito al progetto Kamlalaf, nato nel loro Comune per promuovere percorsi formativi che li portino a confrontarsi con i coetanei di altri Paesi, e accompagnati da Danila Pancotti di ProgettoMondo Mlal.

I figli e le figlie dei contadini, una ventina in tutto, si presentano con timore all’incontro: timidezza e vergogna in un primo momento non li fanno coinvolgere. C’è bisogno di conoscersi.
Al via le presentazioni, quindi, per dare spazio a domande, riflessioni , curiosità e ottenere un autentico momento di scambio.
Come si vive in favela ? Quali sono le prospettive, invece, dei giovani che vivono nelle campagne?
Uno ad uno cadono i preconcetti: chi sta nella favela non vive solo di droga e violenza e in campagna non si pensa solo a coltivare la terra, ma anche a difenderla.
Realtà che si conoscono e scoprono di combattere per gli stessi obiettivi: la giustizia e i diritti dei cittadini.
E che si conoscono meglio anche tramite la loro voglia di fare e le attività che li impegnano.
Sciolte le incertezze iniziali, sta quindi al gruppo teatrale del Movimento Sem Terra dare il via alle attività organizzate, interpretando scenari ben noti in Brasile: il preconcetto verso il negro, l’abuso di potere della polizia militare e la mancanza di cure da parte del Comune e dello Stato per i figli afro-discendenti, senza terra e di periferia.
Al teatro seguono musica e danza, quelle dei ragazzi di "Vivendo Apprendendo", fatte di percussioni, canto e capoeria.
Non ci si ferma nemmeno per il pranzo. Tra un boccone e l’altro dei piatti genuini preparati con i prodotti della campagna circostante, i ragazzi si sfidano a calcio e a rugby, incuranti delle pozzanghere e del fango che, con le piogge settimanali, hanno trasformato il campo sportivo in una specie di palude.
Musica, festa e allegria. E perché no? Anche qualche laboratorio tra capoeria, danza e percussioni.
L’emozione cresce scrutando un bimbo di 5 anni suonare senza problemi, e mantenendo ritmo, un tamburo molto più grande di lui; o alla vista un gruppo di ragazzine – inizialmente restie a partecipare all’incontro -scatenarsi infine nella danza guidate dall’insegnante.
E poi il colpo di scena. Che arriva quando un ragazzo del progetto Vivendo Apprendendo incontra i tre fratelli da parte di padre mai prima conosciuti, scoprendo così che unaparte della sua famiglia vive proprio in quella comunità agricola.
Non restano che i saluti, ma non prima di aver ricevuto in ricordo la bandiera del Movimento. E si lasciano i giovani contadini con la certezza che il cammino di crescita ora proseguirà nella consapevolezza di non essere soli. Con determinazione, fantasia e poche risorse economiche si può fare molto, la giornata di scambio lo ha dimostrato.

Loris Campana
ProgettoMondo Mlal , Casa Encantada
Brasile

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