Il sogno di un popolo è svanito di nuovo e questa volta era davvero grande.
È svanito violentemente. Schiacciato. Senza possibilità di appello.
L'Argentina è stata sconfitta in quello che, dentro un campo da calcio, è stato davvero un confronto culturale. La schematicità e determinazione dei tedeschi ha vinto sulla fantasia e improvvisazione degli argentini.
Il giornale della mattina seguente titolava pesantemente: Ci hanno tagliato le vene!.
Questa volta ci credevano davvero tutti. Era la squadra di Diego, era l’anno del 10, che qualcuno era arrivato a battezzare el año dosmildiego.
Invece tutto è crollato ed è crollato male. Nessuno pensava a una batosta del genere.
I campioni non sono serviti e nemmeno il carisma di Maradona: quello che mancava era una squadra.
Al fischio finale non si sono sentite le trombe per le strade, il rumore dei clacson, le grida della gente, l’esplodere delle bombe coriandolo.
Alla fischio finale questa volta regnava il silenzio.
Questa sconfitta, in un popolo che vive e respira calcio come quello argentino, rappresenta un colpo terribile e l’immagine di Maradona, che piange abbracciato alla figlia, è la fotografia della sua gente che, ancora una volta, lo aveva eletto leader supremo, e gli aveva affidato l’onore di una nazione.
Maradona ha fallito. Ha fallito una squadra da sogno.
Il giorno è stato drammatico, silenzioso, rotto solo dai tafferugli che alcuni esaltati, poi arrestati, hanno provocato nel centro della città per sfogare la loro tensione.
Ma la gente, a differenza dei giornalisti, continua a crederci, vuole che Diego rimanga.
Quest’uomo uscito dalla povertà delle villas che è diventato il baluardo di un popolo intero è stato accolto come un eroe all’aeroporto, al rientro a Buenos Aires.
“Come se fossimo campioni” titolavano i giornali di oggi.
La gente lo vuole ancora, gli chiede di restare, riconosce che ha dato tutto e merita un’altra opportunità. Perché vuole vincere e vincere con lui.
Il prossimo anno in Argentina si giocherà la coppa America. Forse sarà la volta buona...e gli animi raggelati dai quattro pugni dei tedeschi, iniziano già a riscaldarsi!
Nicola Bellin
ProgettoMondo Mlal Argentina
domenica 4 luglio 2010
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