Molti degli operatori delle Organizzazioni di aiuto internazionale, presenti a Port au Prince e scampati al terremoto di lunedì, hanno ormai cercato riparo presso i pochi edifici ancora in piedi della capitale o comunque agli indirizzi che possano fungere in qualche modo da riferimento per raccogliere o dare notizie all’esterno. Uno di questi punti di raccolta sono i giardini dell’ambasciata di Francia, in rue Capois 51, nel cuore della zona maggiormente colpita dal sisma. Li abbiamo visti anche dalla tv francese, nell'edizione del telegiornale di France2 di ieri, venerdì 15 gennaio.
Nel lungo filmato si vedono immagini di gente disperata, che ha perso tutto. Si parla di odore di morte insopportabile lungo le strade e di feriti, migliaia di feriti.
Nel parco dell'ambasciata francese, apparentemente una piccola osasi verde nel cuore della città, ormai ridotta a un immenso campo di battaglia, dove nessuno conta nemmeno più morti e feriti, la gente è sotto shock e ammassata in campi di fortuna: la residenza stessa dell'ambasciatore è totalmente distrutta.
È qui che anche il nostro cooperante, Nicolas Derenne, fa base in questi giorni. È qui che ha portato nei giorni scorsi le sue cose salvate dall’appartamento ormai inagibile.
Ma anche qui i servizi di acqua, luce e internet, sono saltati da subito, e anche per spedire una mail, operatori e funzionari, sono alla continua ricerca di punti d’appoggio volanti. Ed è qui che molti stranieri attendono il rimpatrio, è qui che vengono a cercare e scambiare notizie di amici, colleghi e congiunti di cui hanno perso traccia da giorni, ore o minuti.
Ormai anche rendersi utile nei soccorsi, o semplicemente dare un aiuto a chicchessia è diventato estremamente difficile. La situazione è talmente drammatica che le stesse istituzioni invitano a rientrare nel Paese di origine. Lo stesso suggerimento che stanno dando le Nazioni Unite anche al nostro cooperante Nicolas Derenne.
E che gli stessi aiuti arrivati dalla comunità internazionale faticano ad arrivare alla popolazione, ce lo ha confermato anche una nostra amica del Cresfed (partner di ProgettoMondo Mlal nel Progetto Piatto di Sicurezza a Leogane, ndr.), Tania, figlia della direttrice dell'associazione, Suzy Castor, che è riuscita a mettersi in collegamento skype con la nostra responsabile amministrativa del Centroamerica Silvia Mercedes Ayon.
Ecco qui di seguito il dialogo su skype:
[9:09:46 AM] Silvia: Hola Tania, che bello trovarti..come state?
[9:10:02 AM] Tania: noi bene, anche se tutte le famiglie haitiane stanno vivendo dei drammi immensi.
[9:10:52 AM] Silvia: lo immagino, è terribile.
[9:11:33 AM] Tania: Nicolas è nell’ambasciata francese e probabilmente sarà rimpatriato oggi. Ieri era qui a casa nostra, diventata un rifugio per molti perché uno dei pochi posti sicuri per il tipo di costruzione.
[9:12:52 AM] Silvia: ci credo...purtroppo da qui l’unica cosa che possiamo fare è appellarci alla solidarietà. Come organizzazione e a livello personale.
[9:13:56 AM] Tania: questo è fondamentale perché la solidarietà è INDISPENSABILE
[9:14:04 AM] Silvia: lo immagino..
[9:14:45 AM] Tania: ma il Governo è stato colpito in prima persona da questa tragedia e il coordinamento degli aiuti sarà molto complicato
[9:14:59 AM] Silvia: lo sappiamo, le notizie sono terribili
[9:15:27 AM] Tania: già hanno cominciato ad arrivare degli aiuti, ma si dice che non siano riusciti a distribuirli
[9:16:52 AM] Silvia: ok, non voglio disturbarti oltre...solo ti chiedo di tenerci informati. Tutto il Mlal è con voi e in tutte le forme in cui possiamo aiutarvi..anche se in questo momento è ancora difficile capire bene come
[9:17:12 AM] Tania: grazie Silvia
[9:17:40 AM] Silvia: per favore dai un bacio a tua madre e a tutti voi...con tutto il nostro affetto vogliamo farvi arrivare tutta la forza possibile per affrontare questi momenti
[9:18:59 AM] Silvia: io rimarrò sempre collegata. Ti prego, se possiamo fare qualcosa...anche se molto poco per ora..sappiate che vi stiamo pensando.
[9:19:58 AM] Tania: muchisimas gracias
sabato 16 gennaio 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento