mercoledì 1 settembre 2010

4 operatori di ProgettoMondo Mlal bloccati a Maputo

Anche quattro operatori italiani di ProgettoMondo Mlal, presente in Mozambico con 2 progetti dedicati al reinserimento sociale dei detenuti (Diritti in Carcere, Vita Dentro) in partenariato con la Direzione Nazionale Carceri del Mozambico, tra le persone bloccate a Maputo, capitale mozambicana che da stamattina è completamente paralizzata da uno sciopero generale sfociato in disordini e scontri tra manifestanti e polizia. I quattro operatori hanno partecipato nei giorni precedenti ad un seminario e si sarebbero dovuti spostare verso Nampula per la seconda parte, prevista per domani. Valentino Piazza, direttore di ProgettoMondo Mlal, nato a Montebelluna ma veronese d’acquisizione, Ivana Borsotto di Fossano, il veronese Cristiano Bolzoni e Luisa Casonato di Rovereto si trovano ora bloccati nell’Albergo Turismo, in pieno centro, e il personale consiglia vivamente di noi uscire dall’edificio perché fuori la situazione è troppo caotica. Al momento le vie di accesso all’aeroporto sono occupate dai manifestanti, così come le strade di quasi tutti i quartieri della periferia e via via quelle del centro. Gli scontri con la polizia sempre più frequenti lasciando sulle strade pneumatici in fiamme, automobili e mezzi della polizia bruciati e rovesciati. Nel primo pomeriggio la notizia era di almeno 6 morti e decine di feriti colpiti dalle armi della polizia durante gli scontri. Tra i morti anche due bambini che tornavano da scuola. In Mozambico sono presenti anche Angela Magnino e Stefano Fontana, i capo progetto dei programmi Vita Dentro e Diritti in Carcere; la prima si trova a Nampula per il seminario, mentre Stefano è ancora nella sede dell’Ong a Maputo da dove provengono rumori di scontri e spari.
Lo sciopero indetto per protestare contro il carovita è stato da subito fortemente appoggiato da tutta la popolazione che spontaneamente è scesa nelle strade in diversi punti della città. La gente è insorta contro l’aumento del prezzo del pane e del riso, del combustibile e dal previsto aumento del costo dei mezzi di trasporto pubblico e già dalla scorsa settimana il clima si era acceso con un fitto passaggio di informazioni attraverso il passaparola e le catene di sms era stato fitto.
“Alle prime ore del mattino”, ci racconta Cristiano Bolzoni, responsabile dell’area Mozambico di ProgettoMondo Mlal, “la città sembrava avviata verso una normale giornata di lavoro. I negozi avevano aperto e le persone iniziavano a circolare numerose per le strade. Intorno alle 8 all’improvviso la situazione è cambiata: tutte le attività commerciali hanno chiuso e le persone per strada sono rapidamente sparite. Le auto in circolazione sono via via diminuite, dei taxi neanche l’ombra e a noi è stato consigliato di non uscire dall’albergo.”
Il governo alla televisione lancia appelli perché lo sciopero torni ad essere pacifico e l’ordine pubblico venga ristabilito, nel frattempo rafforza la presenza sulle strade delle forze di polizia. Intanto si fanno sempre più forti le voci che indicano Beira, seconda città del paese, come possibile focolaio di nuove manifestazioni.

Qui sotto un video pubblicato su http://www.mayomo.com

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