Una giornata di festa per i giovani reclusi del carcere di San Pedro a La Paz, con la consegna degli attestati di partecipazione al progetto Qalauma in un miscuglio di sorrisi, balli e allegria. Così, il 6 settembre, si sono chiuse le attività invernali del progetto, che attualmente coinvolge 80 dei 150 ragazzi con meno di 21 anni detenuti nella struttura penale boliviana. E anche se le difficoltà sono molte, tra la mancanza di spazi, la limitazione di strumenti didattici e un inverno rigido, anche questa volta le attività si sono concluse bene, tra la collaborazione di tutti.
Con settembre in Bolivia l'inverno lascia spazio alla primavera. La gente di La Paz sta abbandonando cappotti e giacche a vento e, specialmente di sera, inizia a esserci un po' più di vita per le strade. L’inverno paceño è ben differente da quello che si vive in Europa: tra giorno e notte c’è un’escursione termica di quasi 25 gradi: di giorno si arriva a quasi 20º C e di notte a -5. Le case non hanno riscaldamento e la maggior parte delle strutture sono costruite con materiali di basso costo e a volte anche di scarto. La vita di chi vive la strada è molto difficile in questo periodo dell’anno: il consumo di droga ed alcol sono un’alternativa alla fame ma specialmente un palliativo per il freddo. Nelle carceri di La Paz la situazione non è delle migliori, specie in questa stagione: le celle, o stanze, sono fatte con materiali di fortuna, la maggior parte sono costruiti con compensato o cartone. I materassi sono sacchi di paglia a contatto con il pavimento e il numero di coperte....dipende dal fattore economico di ciascuno. Così sono comuni le influenze, i malanni, le infezioni e i contagi.
Ma, nonostante tutto, le attività non hanno avuto intoppi e la preparazione della festa di fine anno ha coinvolto un po' tutte le sezioni - che a San Pedro sono 9, ognuna con più di 150 persone – con le persone raccolte in quella di Alamos, per l'occasione decorata con i cartelloni realizzati durante i corsi.
Tutti hanno avuto la parola in questo momento di “raccolta dei frutti”, dal responsabile di Qalauma per Progettomondo Mlal, Riccardo Giavarini, al delegato della sezione di San Pedro, fino agli educatori e, naturalmente, ai ragazzi stessi. Nessuno si è sentito escluso, e in un clima di totale allegria si è arrivati al momento di maggiore euforia e gioia: quello del ballo.
In Bolivia c’è una vera passione per le danze tradizionali: fin dalle elementari gli alunni seguono lezioni per arrivare a conoscere tutti i passi dei balli tipici.
Gli educatori di Qalauma, con un gruppo di adolescenti, si sono preparati – in nove mesi di prove - per il ballo nazionale del Tobas (ballo tipico della parte tropicale del Paese).
Anch’io facevo parte del gruppo di danza, tra l’emozione e una grande agitazione: imparare nuovi passi, nuovi ritmi e, specialmente, ballare a 4000 metri d’ altitudine... molta era l’ansia e grande l’aspettativa del buon risultato.
Uno dei ragazzi, Ivan, ha fatto da guida al gruppo. Dando il tempo dei passi si è occupato della coreografia e, con molta pazienza, mi ha insegnato tutti i passi necessari.
Dopo aver affittato i vestiti tradizionali per il ballo, siamo riusciti a introdurli nel penale di San Pedro: a ognuno la sua lancia e la maschera. E sulle note di una canzone di Kalamarka, la danza ha preso il via .....eravamo 13 persone e siamo stati bravissimi. Un grande applauso ha sollevato i nostri cuori e la macchina fotografica ha immortalato la nostra felicità.
martedì 21 settembre 2010
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