Proprio ieri il governo mozambicano si era trovato costretto ad ammettere pubblicamente che il bilancio delle manifestazioni popolari, scoppiate tra l’1 e il 2 settembre a Maputo, a causa del rincaro di pane, luce e acqua, è ulteriormente cresciuto. Infatti in queste ore i morti sono saliti a 13 e quasi 400 sono i feriti.
Ma il segnale più importante è arrivato oggi e lo pubblica in prima pagina anche il quotidiano Verdade (www.verdade.co.mz). “Dopo le manifestazioni popolari il governo congela l’aumento dei prezzi”. Secondo il ministro della Pianificazione e dello Sviluppo, Aiuba Cuereneia, grazie a una nuova “sovvenzione” il prezzo del pane rimarrà invariato.
Dunque un primo netto retromarcia ufficiale rispetto alla decisione delle scorse settimane di aumentare del 40% il prezzo del pane. “La manifestazione popolare ha indubbiamente raggiunto il suo obiettivo. Sarà però interessante seguire ora – è il commento del direttore di ProgettoMondo Mlal Valentino Piazza – le decisioni del governo rispetto alle pressioni che indubbiamente sta subendo dal Fondo Monetario Internazionale che in questa fase chiede la liberalizzazione dei prezzi e appunto il taglio delle sovvenzioni”.
Parallelamente, però, anche un segnale opposto: “Servizio di Sms fuori servizio in Mozambico”. Sempre secondo il quotidiano “Verdade” nel corso degli ultimi due giorni si è rivelato per tutti impossibile mandare o ricevere messaggi con il cellulare. La stessa redazione –si legge- è stata subissata di chiamate di protesta o richiesta di spiegazioni. A fronte di questo gli operatori di telefonia mobile hanno già smentito un loro coinvolgimento e/o disservizio.
Ma è andata proprio così. Un’ulteriore indicazione della debolezza del governo e del peso che ha avuto la posizione espressa a livello popolare.
La manifestazione del primo settembre era infatti stata organizzata esclusivamente sulla base del passaparola. Tanti messaggini Sms che in un battibaleno si erano moltiplicati e portando nelle strade migliaia di manifestanti. E nel corso del fine settimana, complice il silenzio del governo, erano ricominciati gli sms con una nuova chiamata a manifestare per le prossime ore.
Di chi sia la responsabilità del blocco degli sms è difficile dirlo. Certo è che suona come una censura. Dall’introduzione della telefonia mobile, anno dopo anno, nel Sud del mondo questo strumento di comunicazione è diventato una vera e propria opportunità di fare rete, di fare sentire la propria voce, di partecipare, appunto.
E dunque la notizia di oggi è anche che la piazza globale del Mozambico fa paura.
martedì 7 settembre 2010
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