martedì 29 giugno 2010

Bolivia: Il primo giorno di (altro) carcere!

Manca poco all’inaugurazione ufficiale però le attività nel centro Qalauma continuano. Dopo tante difficoltà burocratiche, i primi 30 ragazzi, i “pionieri” di Qalauma, hanno fatto il loro primo ingresso nel nuovo carcere. Staranno nel nuovo Centro per due giornate consecutive (quasi in una sorta di “gita scolastica”) con l’obbligo a rientrare per la notte nel penitenziario di San Pedro.
Così martedì 22 giugno Qaluama si è finalmente popolata del primo gruppo di 10 ragazzi e l’esperienza è stata molto formativa e davvero divertente.
Grazie alla collaborazione dei giudici del Regimen Penitenziario (l’organo nazionale che si occupa della gestione dei centri penitenziari in Bolivia), al placet del ministro di Giustizia e dell’avvocato del carcere, più il consenso scritto dei ragazzi, sono state ottenute le autorizzazioni a portare fuori 10 giovani.
Purtroppo ogni trafila burocratica è un’Odissea: la grande disorganizzazione del sistema giuridico boliviano complica le cose. Basti pensare che, per ogni caso di imputazione, è responsabile un tribunale differente. E chi è fortunato è al corrente della propria situazione legale, mentre il più sfortunato... resta un fantasma degli archivi, privo di documenti che dichiarino il capo d’accusa. E tutto questo si riferisce a ragazzi che stanno già vivendo un regime penitenziario, nel carcere di San Pedro, per i quali dovrebbero in teoria essere già chiare le situazioni legali, il motivo e il periodo della pena.
Nonostante ciò i giudici hanno comunque accettato la temeraria richiesta fatta dall’equipe di Qaluama, e così il 22 e il 23 di giugno si è vissuta un’esperienza completamente nuova.
Tutto è stato organizzato bene: i 10 ragazzi sono arrivati a Qalauma verso le 11 di mattina di martedì, accompagnati da 7 poliziotti. Appena dentro il portone, si è notata negli occhi la loro meraviglia per uno spazio tanto immenso e le nuove possibilità!
Dopo una breve colazione, e un discorso di benvenuto di Riccardo Giavarini, i ragazzi hanno visitato con tutto comodo il Centro Qalauma: la funzione e i servizi di ogni ambiente, ed è stato un tempo necessario: i ragazzi hanno vissuto di continuo curiosità e paura, poi la grande novità ha preso il sopravvento sulle loro emozioni negative.
A ciascun ragazzo è stata assegnata una stanza (il corrispettivo di cella... ma in realtà ogni camera ha un bagno e un letto a castello con materassi, coperte, cuscini e lenzuola). Ciascuno ha quindi spazzato il pavimento, spolverato, messo la cera al parquet e preparato il letto! Il tutto con grande entusiasmo da parte dei ragazzi che, in questo modo, hanno sentito l’ambiente come proprio, con finalmente uno spazio davvero LORO, senza la preoccupazione di dovere pagarne l’affitto a fine mese.
Un semplice pasto ci ha uniti in un momento di preghiera: era presente tutta l’equipe di Qalauma e i poliziotti erano seduti allo stesso tavolo con i ragazzi (normalmente succede che poliziotti e detenuti non condividano niente che non sia legato all’esecuzione della pena).
Anche il pasto in sé ha sorpreso i ragazzi: “siamo abituati a cibo insapore”, “i tranquillanti nel rancio di San Pedro tolgono consistenza alle pietanze”, “il cibo non è così nutriente!”.
Nel pomeriggio, c’è stato un momento di sport: tutti nel campo da calcio per una partita e una sana digestione.
Dopo aver sudato e riso insieme, c’è stata anche l’occasione per un momento di riflessione sulla giornata e per valutare gli stati d’animo di ciascuno.
E, alla fine, dopo la merenda (un panino e un bicchiere di tè) i 10 ragazzi sono rientrati a San Pedro per la notte.
E più o meno così si è svolta anche la giornata del 23 giugno: i ragazzi hanno ultimato le pulizie delle loro stanze e, prima di pranzo, si è ragionato un po’ insieme sui temi di “giustizia e ingiustizia”, sul rispetto o meno dei diritti e dei doveri. E alle 5 di pomeriggio, i giovani, sono tornati a San Pedro contenti e tranquilli.
Anche per noi sono state giornate davvero importanti: come equipe ci siamo messi alla prova rendendoci conto di pregi e difetti della nostra lunga programmazione. Ci siamo anche resi conto che non sarà facile il trasferimento definitivo dei ragazzi, né il cambiamento di abitudini, compreso quello del consumo di droga, le comodità, la disciplina e il rispetto di responsabilità...
Li attendono insomma ancora delle dure “battaglie” che almeno non affronteranno soli. La settimana prossima sarà la volta, a Qalauma, di altri 15 ragazzi. E noi, come equipe, saremo più preparati ad accoglierli!

ESTER BIANCHINI
casco Bianco Bolivia
ProgettoMondo Mlal

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