Molti italiani ignorano che, paradossalmente, proprio nei paesi più poveri le cure mediche sono a pagamento, e spesso la scelta in caso di malattia è tra la morte per mancanza di risorse e la totale rovina economica della famiglia. Questo non è forse l'ultimo tra i motivi che spingono tanti disperati a emigrare. Per questo motivo e per parlare di equità, diritti umani e accesso alle cure, il 6° Congresso Europeo di Medicina Tropicale e Salute Internazionale ha organizzato un dibattito sul tema «Diritto alla salute o obbligo di malattia? L'accesso alla salute, dal Sud del mondo all'immigrazione». L'incontro - a ingresso libero - si svolgerà lunedì 7 settembre alle 20,30 nell'Auditorium della Gran Guardia in Piazza Bra a Verona.
Tra i partecipanti anche Chiara Castellani, autrice di libri-testimonianza sulle sue esperienze di medico per 25 anni in Nicaragua e nella Repubblica Democratica del Congo.
Chiara Castellani è stata volontaria ProgettoMondo Mlal in Nicaragua per sette anni durante la guerra civile, e il suo legame con l'associazione continua anche in Congo, dove ProgettoMondo Mlal sostiene un progetto sanitario nell'Ospedale di Kenge, e nello specifico offre borse di studio per la formazione di studenti infermieri.
Insieme a Chiara, lunedì – all'appuntamento moderato da Gad Lerner – parteciperanno anche Antonia Lopez, con oltre 20 anni di esperienza di medico itinerante su un battello-ospedale lungo i fiumi dell'Amazzonia brasiliana; Raffaella Ravinetto, presidente di Medici Senza Frontiere Italia; Robert Sebbag, vice presidente Sanofi Aventis; Joe Cohen, padre del vaccino antimalarico GSK, Geraldo Monteiro dell'ambulatorio CESAIM di Verona e Zeno Bisoffi del Centro per le Malattie Tropicali, Ospedale "Sacro Cuore - Don Calabria" di Negrar.
giovedì 3 settembre 2009
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