Il 1 settembre Ouagadougou, la capitale del Burkina Faso, è stata devastata da un'inondazione dovuta alle piogge insistenti della giornata (le piogge sono iniziate alle 5 del mattino e sono continuate con la stessa intensità fino alle 16). Al momento si contano 8 vittime e 150mila persone rimaste senza casa. L'ospedale "Yalgado Ouedraogo" della capitale è per tre terzi inagibile ed è stato necessario evacuare tutti i malati. Inoltre le autorità locali sono state costrette ad aprire la diga principale sul fiume Volta, vicino al confine con il Ghana, mettendo a rischio la vita di migliaia di persone che cercavano di attraversare il fiume, notevolmente ingrossato. L'apertura delle dighe ha sommerso i campi coltivati sulle rive. I danni valutati sono di circa 152 milioni di dollari.
Il Burkina Faso si è appellato alla comunità internazionale per avere un sostegno per poter rispondere all'emergenza. Si temono epidemie di colera.
Il Primo ministro ha convocato tutte le ONG internazionali presenti nel territorio, tra cui ProgettoMondo Mlal, per uno scambio sull'accaduto e la possibilità di avere ulteriori sostegni.
Oltre al Burkina Faso, anche altri Paesi dell’Africa occidentale sono stati colpiti dalle inondazioni in questi giorni. Secondo i dati dell’Ufficio regionale dell’ONU per il coordinamento degli affari umanitari, nell’area sono più di 592.000 le persone colpite dalle inondazioni tra Niger, Ghana, Benin, Guinea Conakry, Gambia, Mauritania, Costa d’Avorio e in Sierra Leone.
mercoledì 9 settembre 2009
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento