mercoledì 30 settembre 2009

In Honduras la democrazia è stata annientata

Il governo del colpo di stato colpisce ancora. Domenica 27 settembre il presidente de facto Micheletti, insieme a tutti i suoi ministri, ha approvato e fatto pubblicare in tempi rapidissimi un decreto presidenziale, numero PCM-M-016-2009, nel quale vengono ristrette per 45 giorni le garanzie previste dagli articoli 69, 72, 78, 81, 84 della Costituzione della Repubblica.
In particolare il decreto prevede che la libera circolazione è a discrezione della polizia e dell’esercito; le riunioni devono essere autorizzate dalla polizia o dall’esercito; è vietato, da parte dei mezzi di comunicazione scritta, televisioni e radio, offendere la dignità umana, i funzionari pubblici e attentare contro le disposizioni del governo.
Questo decreto è il segnale evidente della repressione che il governo di Micheletti ha applicato sin dal 28 giugno, giorno del colpo di stato.
Diversi settori della società, compresi molti deputati, si sono detti preoccupati per la promulgazione del decreto. L’attuale presidente del congresso ha chiesto un incontro con Micheletti per verificare la deroga del decreto, che dovrebbe essere ratificato dal congresso entra 30 giorni.
Intanto continuano le manifestazioni dei simpatizzanti di Zelaya contro il governo di Micheletti. I manifestanti sfidano il decreto, ma la polizia blocca qualsiasi movimento.
Cholusat sur e Radio Globo, le uniche due voci contrarie al governo di Micheletti, sono state chiuse e tutte le attrezzature sequestrate.
La democrazia in Honduras è stata annientata.

PINO DE SETA, cooperante ProgettoMondo Mlal in Honduras nel programma Giovani per lo Sviluppo

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