lunedì 14 settembre 2009

Marocco, una "scuola tra le nuvole" per parlare d'istruzione

Con l'avvio della scuola ProgettoMondo Mlal, tramite la campagna “una scatola salva diritti”, torna a sottolineare che il diritto all'istruzione non è uguale né garantito in tutte le parti del mondo e che, a seconda di luoghi e culture, si traduce in educazione alla sopravvivenza o destinata a pochi, spesso maschi, e meglio ancora se di famiglie benestanti.
È quanto accade in Marocco, dove il 60% della popolazione è analfabeta. Un fenomeno che riguarda soprattutto le donne di cui, nelle zone rurali, il 75% non è mai andato a scuola. La situazione più preoccupante la si trova nella regione di Tadla Azilal dove, malgrado tutti gli sforzi del potere pubblico e degli operatori, i dati registrano un tasso non scolarizzazione fra i più elevati del Paese. Le ragioni sono molteplici: la precarietà dell'impiego e del reddito delle famiglie fa sì che i figli (soprattutto se femmine) vengano utilizzati per i lavori agricoli piuttosto che essere mandati a scuola; il numero eccessivo di alunni per classe rende difficile l’apprendimento e, infine, i giovani non credono più negli studi e negli sbocchi che potrebbero offrire loro.
ProgettoMondo Mlal, in partenariato con Fondation Education Zakoura, interviene in questa regione per cercare di dare un contributo alla lotta contro l’analfabetismo, attraverso un programma di educazione non formale portato avanti nelle scuole del progetto “Scuola e Sviluppo”.
Questo programma scolastico prevede un ciclo elementare di 3 anni durante i quali, tramite operatori appositamente formati, ragazzi e ragazze possano recuperare i 6 anni normalmente frequentati nella scuola pubblica, a cui hanno poi accesso tramite un esame di ammissione. Nonostante i risultati del tutto positivi (circa il 90% degli alunni ha passato l’esame), solo ancora pochi fortunati proseguono gli studi: per mancanza di possibilità economiche, per l’inesistenza o l’eccessiva lontananza della scuola pubblica o, molto spesso, per la non approvazione della famiglia, non ancora abbastanza sensibile sull'importanza di un'adeguata istruzione.
(Francesca Villa, casco bianco di ProgettoMondo Mlal in Marocco)

Il video documentario "La scuola tra le nuvole", girato da Annamaria Gallone in un villaggio rurale a duemila metri d'altezza, racconta una delle scuole create da ProgettoMondo Mlal nella regione di Tadla Azilal per combattere l'analfabetismo. Spiega la regista: “abbiamo girato in posti difficili dal punto di vista geografico, ma idilliaci per la purezza della gente. E se con i bambini non è sempre stato facile parlare – anche per la diversità dei dialetti – è stato davvero emozionante osservarli nella loro realtà. Li abbiamo lasciati pensando a come sono privilegiati i nostri bambini, che hanno però perso quel gusto di andare a scuola che là è vivissimo e riempe di orgoglio i genitori”.

Qui sotto il promo del video, che può essere visto per intero su Yotube. "La scuola tra le nuvole" è stato tra i primi video in concorso al Bellaria Film festival di giugno, e a novembre sarà proiettato al festival del cinema africano di Verona.

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