martedì 17 luglio 2012

La solidarietà internazionale contro la miniera sulle Ande

La protesta contro il Progetto minerario di Conga, sull’altipiano di Cajamarca in Perù, ha raggiunto dimensioni globali e davvero sta raccogliendo l’appoggio e la solidarietà di persone di tutto il mondo.
Nelle ultime settimane la situazione sociale è infatti precipitata. Le manifestazioni dello scorso 12 luglio a Lima, e in altre 10 città peruviane che aderivano alla “Giornata Nazionale di Protesta” contro il progetto, sono terminate con la repressione dei manifestanti e decine di arresti.
38 attivisti, appartenenti alla Rondas Campesinas de Chotas (Cajamarca), che si stavano spostando da Santa Cruz a Cumbil per prendere parte alla protesta, sono stati circondati da 300 poliziotti che li hanno fermati e portati alla Direccion Contra Terrorismo (Dircote). Anche nel capoluogo, la Giornata Nazionale di Protesta si era conclusa con scontri tra polizia e manifestanti e l’arresto di 5 persone.
Da oggi, attraverso una campagna di raccolta firme online su Aavaz, viene chiesta anche ufficialmente al nuovo presidente della Banca Mondiale la cancellazione del finanziamento al progetto.
L’ostilità della comunità di Cajamarca, nei confronti del progetto presentato dalla società americana Newmont con investimenti di 4,8 miliardi di dollari, è sostenuta dall’Edlc (Environmental defender law center), un’Organizzazione non governativa che si occupa di difesa dei diritti umani nei Paesi del sud.
L’Ong Edlc ha contestato alla Newmont la relazione sull’impatto ambientale del progetto punto per punto. Tra le altre critiche, fa notare che, al contrario di quanto sostenuto dalla Newmont, sorgenti, acque di superficie e acque di falda sono fra loro verosimilmente interconnesse, e quindi non è da escludere una progressiva contaminazione dell’acqua, dovuta alla dispersione e diffusione dei residui tossici provenienti dall’attività estrattiva.
Inoltre, i documenti dei denunciatari mettono in evidenza che solo 1.5% della popolazione locale lavora nel settore minerario, mentre più del 50% vive di agricoltura e di pastorizia, attività tradizionali che verranno seriamente compromesse dal progetto minerario.

Aderisci anche tu alla raccolta firme online su Aavaz per la cancellazione del finanziamento al progetto.

E per saperne di più, clicca qui:
www.informarexresistere.fr
www3.lastampa.it


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