
Questo in sintesi il contenuto del seminario internazionale che il 30, il 31 agosto e il 2 settembre si svolgerà prima nella capitale, a Maputo, e poi a Nampula, sede di ProgettoMondo Mlal durante il programma di cooperazione “Diritti in Carcere” realizzato a partire dal 2006, per garantire le condizioni base di vivibilità in carcere e il reinserimento dell'ex carcerato. Obiettivo del seminario è proprio quello di riflettere e presentare alle autorità locali e italiane il lavoro svolto e i risultati raggiunti nel corso del progetto.
Percorsi difficili ma ricchi anche di soddisfazioni che, se hanno permesso, all’interno delle carceri interessate, la sperimentazione di attività di formazione scolastica, artistica e lavorativa, oltre che al miglioramento delle condizioni di salute generali dei reclusi, hanno visto anche all’esterno l’avvio di attività mirate al reinserimento sociale di chi è in uscita dalle strutture penitenziarie. Accompagnamenti e sostegno lavorativo quindi, ma anche creazione di vere e proprie nuove imprese produttive, come nel caso di un vivaio di piante ornamentali e di un ristorante in pieno centro città, che ora, con il nuovo progetto “Vita dentro”, verranno ulteriormente valorizzate e indirizzate ai più giovani e alle donne. Ed è poi dalle stesse radici che – grazie a una nuova collaborazione con l’Universidade Católica de Moçambique, partner del nuovo Progetto e tra i promotori del prossimo seminario a Nampula – è nata l’idea di dare vita a un Centro Universitario di Sviluppo Comunitario che abbia funzioni di Ricerca, Formazione e Specializzazione e che funga da polo permanente di formazione e aggiornamento professionale per le figure di animatore e di operatore penitenziari.
Oltre ai rappresentanti del Ministero della Giustizia del Mozambico e del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria in Italia, parteciperanno alle 3 giornate di approfondimento il direttore della Casa di reclusione di Nampula e i responsabili locali dei servizi sociali: i più coinvolti nel processo di integrazione e reinserimento sociale di ex detenuti.

Il Mozambico ha uno dei più bassi indici di sviluppo umano nel mondo (172° posto su 177 Paesi) e un tasso di povertà assoluta che colpisce oltre la metà della popolazione.
Più del 60% dei reclusi ha meno di 25 anni: ed è infatti la popolazione giovanile, maggiormente sottoposta ai continui stimoli che richiamano al benessere economico, a essere la più soggetta al rischio di devianza.
Inoltre la popolazione carceraria è un target particolarmente vulnerabile, esclusa dall'accesso ai beni primari quali: educazione, salute e alimentazione.
Le condizioni disumane in cui vivono la reclusione si traducono inevitabilmente in traumi che minano poi le capacità di reinserimento post detenzione.
Da qui l’importanza di intervenire per migliorare l’efficienza e l’efficacia dei servizi offerti alla popolazione detenuta nei due istituti penali della regione settentrionale, con particolare attenzione alla popolazione giovanile, in un’ottica di partenariato tra attori non statali e istituti penitenziari nel settore dell’alimentazione, assistenza sanitaria di base, educazione e formazione professionale.
Qui il programma dettagliato del seminario:
30, il 31 agosto a Maputo e il 2 settembre a Nampula