giovedì 5 agosto 2010

Giovani piacentini... raccontano il Brasile!

Dal Brasile arrivano le riflessioni del gruppo di partecipanti al progetto Kamlalaf, che nei primi giorni ha visitato il Centro interculturale “Casa Encantada” a Salvador de Bahia, mirato a offrire un’esperienza di turismo responsabile e interscambio tra ospiti e realtà sociali del territorio. Una realtà che rispetta i principi fatti propri dall’Associazione nazionale Turismo Responsabile (Aitr) di cui ProgettoMondo Mlal è socio fondatore.
I piacentini hanno anche avuto modo di incontrare una comunità di “Sem Terra, cui i ragazzi di un centro di aggregazione di Salvador insegnano danze, capoeira e percussioni.
Di seguito le loro riflessioni:

“Inizia il vero viaggio, quello per cui siamo partiti e al quale abbiamo dedicato sogni e pensieri. Per la prima volta si aprono gli occhi sul sole alto e sull’aria chiara e limpida, si ascoltano i sapori e i primi odori.
Entriamo dal portone di Casa Encantada e si apre una piccola oasi con tanto di palme da cocco. Un gazebo al centro, un corridoio che si apre sulle stanze e gli “scacciaspiriti” che fanno il loro mestiere, rimandano a casa i brutti pensieri insieme al suono di una chitarra. Mille colori si aprono sulla spiaggia e sull’oceano, di un azzurro sfumato capace, in poche ore, di mutare e inghiottire gli scogli.
E’ il Brasile che appare con le sue carenze e i suoi problemi, ma è così accogliente da farti sentire subito bene, sin dalla prima sera, tra un beju (una piadina di farina di manioca) e una polpettina di carne ripiena, annaffiate da birra e guaranà.
Brasile posto di mondo, di turismo e immigrazione, a volte per scelta e a volte per forza. Uomini che non rinnegano le proprie tradizioni, anzi, si impegnano a trasmetterle ai giovani che non conoscono la fatica che hanno fatto i loro padri. Questa stanchezza diventa parte del rito.
Loris, che insieme a Maria gestisce “Casa Encantada”, ci accompagna presso la chiesa animista che si trasforma per l’occasione in centro aggregativo e culturale del quartiere. Lì due maestri volontari insegnano Capoeira ai bambini, riprendendo le tradizioni e il ritmo della lontana terra natia, l’Africa, e con questa danza trasmettono il rispetto per se stessi e gli altri. Ci insegnano anche a ballare e a sentire il ritmo.
Ci prendono per mano per farci sentire parte della loro comunitá. Così conosciamo meglio il progetto “Casa Encantada”, che permette di sostenere la comunità di adulti e bambini che vogliono costruire un nuovo modo di stare insieme, in cui tutti vengono accolti.
Se dovessimo esprimere un giudizio, diremmo che il Brasile è come un’oasi verde scolpita dalla mano dell´uomo, a volte buono a volte cattivo, come una pioggia che cade copiosa al ritmo di tamburi e corde di chitarre lontane. Brasile che si mostra pieno di colori e di vita, e che colpisce gli occhi e le membra tra lo schiaffo di un´onda e il suono di una capoeira. Ma non è giusto giudicare, allora preferiamo rivolgerci alla vostra immaginazione e farvi provare e sentire quello che ci stupisce ogni giorno e che cercheremo di trasmettervi al nostro ritorno”.

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