Nulla di nuovo nella sessione conclusiva del Summit Mondiale sulla Sicurezza Alimentare organizzato dalla FAO. La Dichiarazione finale, approvata per acclamazione il primo giorno dei lavori non ha lasciato nessuno spazio al dibattito delle Delegazioni governative, se non per la carrellata di interventi dei diversi Paesi dei Sud del mondo sulla generale delusione per i risultati di questo Vertice.
Di tutt’altro tono la Dichiarazione finale sottoscritta dai 642 rappresentanti delle 250 organizzazioni che hanno partecipato al Forum della Società Civile parallelo al Vertice della FAO.
“Letta questa mattina (18 novembre) nella plenaria del Vertice da una rappresentante delle comunità tribali dell’Órissa – India, la Dichiarazione del Forum della Società Civile ha marcato la differenza con quella del Vertice sia per gli impegni concreti assunti e le proposte concrete avanzate per la lotta contro la fame, sia per il metodo partecipato e democratico che ha condotto alla sua approvazione. Le decisioni finali sono state adottate con un vero dibattito anche quando si è dovuto mediare tra le opinioni espressione della diversità delle organizzazioni presenti”.
Questo il commento a caldo fatto alla chiusura del Vertice da parte di Sergio Marelli, Presidente della Associazione ONG Italiane e Chair dell’Advisory Group incaricato da Diouf delle relazioni tra Vertice FAO e Forum della Società Civile.
Anche il Direttore Generale della FAO Jacques Diuof nel suo intervento di chiusura, non ha potuto che sottolineare le gravi lacune della Dichiarazione finale del Vertice, lasciando intendere come le critiche sollevate nei giorni scorsi dalle ONG fossero del tutto fondate e condivisibili.
“Il Direttore Generale Diuof ha pronunciato un discorso di chiusura del Vertice coraggioso – continua Sergio Marelli - forse non consueto per il diplomatichese che molto spesso caratterizza gli interventi ufficiali nei Vertici internazionali. L’assenza di termini temporali precisi e di una concreta quantificazione delle risorse disponibili denunciati da Diouf, oltre a rimarcare il nulla di fatto del Vertice, presentano una posizione del DG FAO sostanzialmente convergente con quella delle ONG. Sono elementi che evidenziano come le ONG sono tutt’altro che un gruppo di benintenzionati e ben nutriti attivisti, come qualcuno ha avuto l’arroganza di affermare in questi giorni, quanto piuttosto un bacino di idee, di proposte e di competenze da valorizzare anche per la passione e l’esperienza dei loro aderenti, caratteristica così rara nelle assise dei decisori politici e dei potentati economico-finanziari”.
D’ora in poi, la partita si sposta all’implementazione della riforma del Comitato per la Sicurezza Alimentare della FAO approvata lo scorso 17 ottobre, con la quale le ONG e le altre organizzazioni della società civile sono formalmente ammesse a partecipare negli ambiti e nei processi decisionali delle politiche alimentari e agricole globali.
“La speranza ora – conclude Sergio Marelli - è che la FAO e i suoi massimi vertici, a partire da Diouf, sappiano sostenere con forza la partecipazione della società civile, la sua autonomia decisionale, per non cadere nelle stesse contraddizioni ancora dimostrate in questi mesi dai Governi dei paesi ricchi che, dopo le promesse del Vertice dei G8 de L’Aquila, hanno addirittura snobbato il Vertice di Roma.”
Comunicato Stampa Associazione ONG Italiane
giovedì 19 novembre 2009
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