martedì 21 luglio 2009

L'UE congela gli aiuti all'Honduras, ma non quelli alla cooperazione

Si vive tranquilli in Honduras, anche se da Bruxelles, il Commissario Europeo per il Commercio Internazionale, Catherine Ashton, annuncia che la Commissione Europea – di fronte alla "gravità" della situazione nel Paese - ha congelato tutti gli aiuti previsti per l’Honduras.
Come altre disposizioni della Commissione Europea, questa decisione è immediata e, a partire da giovedì 16 luglio, non si effettuerà nessun pagamento per aiuti amministrati dal Governo di facto. Anche se si manterranno le risorse destinate alla cooperazione per lo sviluppo.
La misura è stata applicata dopo consultazioni della Commissione Europea con i 27 stati che conformano l'Unione: il congelamento degli aiuti come pressione contro i golpisti, a testimonianza di una posizione ferma e contundente contro il colpo di stato.
Va ricordato che l'aiuto economico previsto per l'Honduras dal 2007 al 2013 è di 223 milioni di euro.
Anche il governo degli Stati Uniti, attraverso la Segretaria di Stato Hillary Clinton, con una nota inviata all’ambasciata degli USA in Honduras, ha minacciato il governo sorto dopo il golpe del 28 giugno scorso, ad accettare le condizioni indicate dal presidente del Costa Rica, Oscar Arias, proposte durante i negoziati di domenica 19 luglio, pena la sospensione di tutti i finanziamenti in corso. È importante sottolineare che gli Stati Uniti, la settimana dopo il golpe, avevano sospeso gli aiuti alle forze armate honduregne.

Proseguono intanto le manifestazioni a favore del rientro del Presidente Manuel Zelaya. Migliaia di persone si riversano nelle strade, bloccandole per qualche ora in maniera pacifica, anche se qualcuno pensa che tra i dimostranti ci possano essere infiltrati dell’esercito o della polizia pronti a creare disturbi e a farne ricadere la responsabilità sugli organizzatori delle proteste.
E proseguono anche le intimidazioni contro il diritto di cronaca e la libertà di pensiero. Ieri sera (20 luglio), una delle poche televisioni private, Cholusat Sur, durante uno dei programmi più seguiti ha denunciato pedinamenti contro il suo direttore e controlli senza una ragione concreta.
In diretta il direttore della televisione ha dichiarato che il nuovo governo avrebbe intenzione di chiudere le frequenze, e ha lanciato un appello al neo presidente Micheletti invitandolo a mantenere ciò che ha sempre dichiarato in questi giorni: ossia che in Honduras, chi governa adesso, è veramente democratico e pluralista.

PINO DE SETA, cooperante di ProgettoMondo Mlal in Honduras

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