La sera del 13 luglio la CNN ha trasmesso una conferenza stampa del deposto presidente Manel Zelaya, durante la quale ha dichiarato che, costi quel che costi, lui rientrerà in Honduras nelle prossime ore. Zelaya ha poi intimato al governo golpista di rispettare le risoluzioni delle Nazioni Unite e dell’OSA, Organizzazione degli Stati Americani, che hanno condannato il colpo di stato.
Nel frattempo in Honduras le scuole pubbliche continuano a essere chiuse e anche le principali Università hanno sospeso l’attività didattica.
A preoccupare l'opinione pubblica, oltre alla nuova promessa di Zelaya, è poi la riunione speciale annunciata dall'Unione Europea per domani 16 luglio a Bruxelles, in cui - si dice - sarà all'ordine del giorno la decisione se sospendere o meno il sostegno finanziario all’Honduras. Questo significherebbe sospendere gli interventi degli Organismi internazionali presenti nel paese, tra i quali anche ProgettoMondo Mlal con due progetti e un terzo in via di approvazione proprio all'Unione Europea.
Per quanto riguarda la nostra Ong, diventa a rischio la continuazione dell'intervento “Giovani per lo sviluppo” avviato nel 2007 nei Comuni di Nacaome e Gascoaran del Dipartimento del Valle, nel sud del Paese. (Pino de Seta, cooperante di ProgettoMondo Mlal)
mercoledì 15 luglio 2009
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