Ci sono delle donne e c'è un progetto: Habitando.
Ci sono le famiglie delle donne con i loro bambini, tanti bambini.
Ci sono uomini e le loro esperienze lavorative nel settore delle costruzioni e ragazzi con la voglia di fare esperienza.
Ci sono molti tecnici e lavoratori sociali dell’AVE (Associazione abitazione economica) e del CEVE (Centro Sperimentale dell’abitazione economica), come del municipio.
C’e` chi costruisce case e chi relazioni tra chi lavora e le donne, future fruitrici del progetto. E poi ci sono reti con le istituzioni perché gli stessi lavoratori possano essere considerati dei micro-imprenditori se non un’equipe che, terminate queste prime cinque case in Unquillo, sia chiamata dal municipio per la realizzazione di altri progetti.
E’ un cantiere questo, dove sono presenti diverse figure oltre a quelle che solitamente si possono immaginare, e tutto ciò aiuta a percepire quella “misura dell’uomo” nell’architettura, di cui spesso si sente parlare, ma che poi difficilmente si riesce ad associare ai luoghi in cui viviamo.
L’architettura qui per una volta lascia il suo ruolo da protagonista, e si pone come mezzo, come intermediario per costruire relazioni ma, cosa ancor più importante, per radicare la consapevolezza e la coscienza, nelle persone, di quei diritti imprescindibili per l’uomo, che nessuna politica un po’ “distratta” o economia troppo aggressiva può permettersi di negare.
Arianna Giacomini
casco bianco ProgettoMondo Mlal Argentina
lunedì 13 giugno 2011
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