
Il caso limite è stato la scoperta di un rifiuto medicinale (si parla di fialette scadute) gettato all’ingresso della comunità, luogo in cui i bambini spesso vanno a giocare. Il problema è quindi grave e necessita una risposta che può e deve basarsi su una migliore educazione all’ambiente e su una sensibilizzazione del post-utilizzo presso la comunità stessa.
In questa direzione è andata la riunione del 13 giugno, con la partecipazione dell’esperto Jaime Zamora. In essa si è cercato di dare spunti utili alla risoluzione della questione stabilendo, prima di tutto, la necessità di fare in modo che l’ecologia venga percepita nel segno del rispetto verso se stessi e i luoghi in cui si vive. Da qui, in un secondo momento, scatta il concetto di un’ecologia della famiglia e quindi della comunità. Oltre a questo si sono dati esempi di azioni che dal piccolo al grande possono entrare a far parte della routine giornaliera: pulire gli spazi della casa, dividere i rifiuti, creare aree di compost per i materiali biodegradabili, ideare un secondo utilizzo dei rifiuti, riunire e vendere a ditte specializzate materiali plastici o ferrosi.

All’interno delle attività del Centro, oltre alle ore dedicate all’ecologia, nelle quali gli alunni si dedicano al giardinaggio, alla raccolta di rifiuti dentro e fuori del centro, alla differenziazione degli stessi, ma anche alle attività del vivaio scolastico e alla piantagione di alberelli tipici della flora locale, vi sono anche giornate intere dedicate all’approfondimento dei temi dell’ecologia, attraverso la sensibilizzazione di alunni e genitori. Nell’ultimo mese ci sono state due giornate di semina e piantagione di alberi, mentre lo scorso sabato, in occasione della consegna dei voti del secondo bimestre, si è celebrata la giornata dell’ecologia attraverso la piantagione di una piantina per famiglia.
Un gesto simbolico: la voglia di piantare una nuova sensibilità ecologica nella società di oggi e nelle famiglie del domani.
Edoardo Buonerba
casco bianco Guatemala
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