Jacobo è un contadino di Peña Blanca, per due settimane al mese lavora ad AIPAI, una delle associazioni contadine che collaborano con ProgettoMondo Mlal nel progetto “Vita Campesina”.
Jacobo è buono come il pane. È sempre disponibile e ha una risata contagiosa. Anche se ha spesso gli occhi stanchi e secondo me lavora troppo. Lui dice che è l’acqua del posto che è troppo salata e quando si fa la doccia e gli va negli occhi gli fa quell’effetto. Ma forse il fatto che crolli tutte le sere alle nove è un punto a favore della mia di teoria. Jacobo russa.
Ha una quarantina d’anni ma ne dimostra meno. Non beve e non partecipa alle feste perché è evangelico e, guardandomi in giro, penso che ci sia una qualche corrispondenza tra l’età che dimostra e le prescrizioni della sua religione.
Jacobo ha cinque figli: quattro maschi e una femmina. I due maggiori ormai sono anni che lavorano in Argentina, il terzo sta finendo il liceo, dopo vuole fare l’Università, probabilmente agraria. Jacobo ci spera, almeno ci sarà qualcuno che si prenderà cura del campo. La figlia invece ha diciannove anni, da poco si è trasferita a Potosí con il marito. Stanno studiando entrambi, lei vuole diventare contabile, il marito insegnate di ginnastica. Il figlioletto di due anni lo hanno lasciato a Jacobo e alla moglie. La città è un posto pericoloso e poi d'inverno fa troppo freddo. Il bambino più piccolo di Jacobo ha sei anni, è sorridente e ha lo sguardo furbo del birbante.
La prima volta che Jacobo è andato via dal suo villaggio aveva sedici anni. È andato con lo zio a Buenos Aires a lavorare per due anni in una fabbrica di ceramiche. La seconda volta se ne è andato a diciannove anni, perché considerato idoneo al servizio militare. La sua destinazione era il Beni, una delle regioni amazzoniche della Bolivia. Le cosa che più gli sono restate impresse dell’anno che ha passato sotto le armi sono l’umidità e la quantità di alberi che che caratterizzano il Beni.
La moglie di Jacobo era la sua vicina di casa, una volta tornato dal militare le ha chiesto di sposarlo. Celebrati i quattro giorni della cerimonia lui è partito per l’Argentina, era la stagione della raccolta dei pomodori. Raccogliendo pomodori si guadagna bene poi, già che c’era, in Argentina a lavorare c’è restato un annetto. Quella è stata la terza e ultima volta che è andato via dal suo villaggio.
Jacobo è un gran lavoratore, in AIPAI è il tecnico addetto alla produzione. Non ha studi in merito ma l’esperienza e l’innata capacità di trafficare con le macchine ne fanno un ottimo tecnico. Tutti sono contenti di come lavora anche se pensano che i 100 euro che prende al mese siano eccessivi e, per rimediare, all’ultima assemblea gli hanno ridotto il salario portandolo a 80. I soci, convinti di aver fatto la cosa giusta, ora sembrano più contenti. La moglie, per quanto ho visto io, mi sembra lo sia meno.
Jacobo ha un sogno, ma ancora non me l’ha detto.
di Martino Bonato, Casco Bianco Bolivia per ProgettoMondo Mlal
lunedì 22 marzo 2010
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