Una nuova moda imperversa tra gli adolescenti brasiliani: le “pulseiras do sexo” (letteralmente “braccialetti del sesso”).
Le “pulseiras do sexo”, o Snap, è un gioco che ha preso piede negli ultimi anni in Inghilterra e che ora è arrivato a contagiare il Brasile attraverso internet.
Ragazzi e ragazze, dopo aver comprato diversi braccialetti a loro scelta, si riuniscono principalmente durante l’intervallo a scuola: e il gioco ha inizio.
Una volta in cerchio, lo scopo consiste nel cercare, a turno, di strappare un braccialetto dal polso di un’altra persona. Ad ogni colore corrisponde un’azione e una volta rotta una “pulseira”, in base al colore di questa, si porta a termine quello che risulta essere uno strano incrocio tra un desiderio e una penitenza.
Giallo significa un abbraccio, rosa il ragazzo deve mostrare il petto alla ragazza, arancione impone di dare un morsicotto, viola un bacio con la lingua o un rapporto sessuale, rosso ballare una lapdance, verde la ragazza pratica sesso orale al ragazzo, bianco la scelta è rimandata alla ragazza, azzurro il ragazzo pratica sesso orale alla ragazza e nero significa un rapporto sessuale completo nella posizione del missionario.
Il “gioco”, per ovvi motivi, ha sollevato un vivace dibattito.
In rete i blog sono pieni di commenti di genitori preoccupati, pedagogisti e psicologi che cercano di fornire risposte ai ragazzi che cercano di acquistare nuovo “braccialetti del sesso” online.
Le istituzioni locali di diverse città brasiliane hanno già proposto progetti-legge per proibire ai giovani di indossare i braccialetti in ambienti scolastici.
Ma il tema principale continua a essere trascurato, un tabù offuscato dietro l’ombra di un gioco: il sesso tra adolescenti.
Lo stesso Ministero della Salute ha dichiarato che il numero di giovani sessualmente attivi è aumentato radicalmente negli ultimi 10 anni.
Uno studio al riguardo, pubblicato nel 1998, evidenziava come tra i giovani tra i 16 e i 19 anni il 56,5% dei ragazzi e il 41,4% delle ragazze fosse sessualmente attivo. Questi dati possono essere paragonati ai risultati di un simile studio pubblicato nel 2005 da cui risulta che la percentuale dei ragazzi è aumentata fino ad arrivare al 78,4% e quella delle ragazze al 68,5%.
Cifre che rendono impellenti nuove capillari diffusioni di programmi di educazione sessuale, oltre al rafforzamento di quelle già esistenti.
Le istituzioni scolastiche dovrebbero rendersi principali protagoniste di questo dialogo con i giovani, tenendo conto del fatto che il numero di ragazzi che hanno rapporti sessuali a scuola è elevatissimo, e il gioco che si cela dietro le “pulseiras do sexo” ne è solo un esempio.
Bisognerebbe implementare programmi di salute, gruppi di discussione con una partecipazione effettiva e quotidiana di professionisti della salute, affinché gli adolescenti possano avere risposte per quello che riguarda gli aspetti che riguardano la salute riproduttiva.
I poliambulatori e consultori pubblici devono essere preparati ad accogliere la popolazione adolescente di questo paese per riuscire a rendere effettivi i programmi di prevenzione, sia per quanto riguarda la contraccezione e la pianificazione familiare per arrivare a diminuire il numero di gravidanze indesiderate (in Brasile l’aborto è tutt’ora illegale), sia per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili.
Le istituzioni scolastiche delle realtà locali, invece, si preoccupano di nascondere il tema e di preservare il buon costume dei municipi locali.
Un assessore del comune di Navengantes (nello stato di Santa Catarina), in seguito all’approvazione di un progetto-legge che proibisce l’uso dei braccialetti nelle scuole della rete municipale, durante una conferenza stampa ha fatto vergognosamente rimbalzare la responsabilità su un’altra istituzione, certamente spesso debole e carente: la famiglia.
Sono gli stessi genitori degli alunni che dovrebbero parlare con i loro figli in casa. Speriamo che questa legge termini l’ esposizione dei rapporti sessuali degli adolescenti nel municipio.
Se l’importante è non “esporre” il fatto che gli adolescenti abbiano precoci e promiscui rapporti sessuali, allora il tabù rimane intatto in un Brasile in cui le donne sono vittime di aborto clandestino, gravidanze adolescenziali e a rischio di contagio di AIDS (uno studio realizzato nel 2007 ha dimostrato che su un campione di 820 giovani tra i 13 e 19 anni, il 2% risulta essere sieropositivo).
Ma la richiesta di un maggiore dialogo può essere accettabile solo se inserita in un quadro generale di cooperazione e alleanza tra le varie istituzioni per la tutela della risorsa più grande che il Brasile ha a disposizione: i giovani.
Sarah Reggianini, casco bianco ProgettoMondo Mlal in Brasile nel progetto “La strada delle bambine”
venerdì 19 marzo 2010
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento