lunedì 18 novembre 2013

KALEIDOsCOPE... Cinema Africano lunedì 18 novembre

Inizia con la proiezione di otto film la settimana del Festival di Cinema Africano di Verona. Il tour cinematografico della XXXIII edizione prosegue infatti,  oggi 18 novembre alle 17, con il secondo appuntamento della RETROSPETTIVA. Il cinema di Rachid, ospite dello Spazio culturale della Fondazione San Zeno in via Mazzini 2. Il regista algerino presenterà al pubblico il suo MIRKA la storia di un bambino nato da uno stupro di guerra nella ex Iugoslavia.
Il concorso riprende alle 18,30, al teatro Camploy con le proiezioni della sezione Viaggiatori e Migranti che vedono protagoniste tre delle tredici cineaste presenti al Festival.  Si inizia da Rossella Schillaci e il suo IL LIMITE con i pescatori di Mazara del Vallo, italiani e tunisini, per proseguire con NADEA E SVETA, le protagoniste del film di Maura Delpero.
La serata del Festival continua alle 21, al cinema Stimate con la prima visione italiana del cortometraggio senegalese ACCUSÉ DE RÉCEPTION di Djibril Saliou Ndiaye seguito dal lungometraggio proveniente dal Camerun LE PRÉSIDENT di Jean Pierre Bekolo.
Sempre alle 21, al teatro Camploy sono in programma due corti, entrambi in prima visione nazionale: FLUORESCENT SIN della regista Amirah Tajdin, in cui una drag queen di Nairobi racconta la sua storia, e SHOESHINE di Amil Shivji, segue la proiezione di IMAGINAIRES EN EXIL film in concorso nella sezione Viaggiatori e Migranti, in cui si racconta la storia di cinque tra i maggiori registi d’Africa in esilio. Alla proiezione sarà presente la regista Daniela Ricci.

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 RETROSPETTIVA. IL CINEMA DI RACHID MIRKA con Vanessa Redgrave, Gérard Dapardieu, barbara Bobulova, Sergio Rubini e Franco Nero. Il film, ambientato in un villaggio delle montagne dell’ex Iugoslavia, racconta la storia di Mirka, un bambino nato da uno stupro di guerra. Alla ricerca di un riparo, il ragazzino giunge nella notte nel villaggio dove trova riparo nella fattoria di un’anziana signora, a cui racconta di essere in cerca della madre che non ha mai conosciuto. Il piccolo viene riconosciuto come straniero del resto del villaggio. Il suo arrivo infatti scatena fantasmi del passato, da tempo sepolti

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 I FILM
IL LIMITE racconta la vita quotidiana dell'equipaggio di un peschereccio d'altura siciliano, che diventa specchio del presente e della crisi che produce effetti sull'intera esistenza dei pescatori, confinati per lunghi mesi sulla nave. La Priamo sta rientrando a Mazara del Vallo e l'equipaggio si prepara a riabbracciare i familiari dopo tre settimane di pesca in alto mare tra Lampedusa, la Tunisia e la Libia. Sulla nave il capitano, il timoniere e il motorista sono italiani, mentre il capo-pesca e i due marinai sono tunisini. La storia parte da qui, dalla città che vanta la marineria più grande d'Italia e da una folta comunità tunisina insediatasi tra le vie decrepite del centro storico, chiamato ironicamente la "Casbah".

NADEA E SVETA narra la storia di due donne, che come moldave sono emigrate in Italia per ragioni economiche. Le loro famiglie sono rimaste in Moldavia: Nadea ha lasciato figli ormai grandi, mentre Sveta ha dovuto affidare alla nonna la sua bimba di tre anni. Nel 2010 Sveta riceve i documenti che le permettono di tornare in Moldavia e rivedere finalmente la figlia dopo due anni e mezzo di lontananza. Alla partenza dell'amica, Nadea rimane sola a Bologna e cerca di reagire alla solitudine. Le due amiche continueranno a confidarsi e aiutarsi a distanza. I loro destini si incroceranno fino ad invertirsi, in una storia di donne sempre pronte a ripartire.

ACCUSÉ DE RÉCEPTION racconta la storia di Hamdy che, dopo il suo licenziamento, si ritrova a vivere una vita difficile. Tra preoccupazioni e disperazione, questo marito e padre di famiglia, che vive a Dakar, cerca, errando per la città, una soluzione ai suoi problemi. Una mattina, decide di scrivere una lettera a Dio, per raccontargli le sue pene. Riceve una risposta inattesa...

LE PRÉSIDENT La scomparsa del Presidente del Camerun qualche giorno prima delle elezioni, getta l'intero Paese nello scompiglio. Giovani, vecchi, intellettuali, donne, tutti vivono un senso di spaesamento. Nascono mille interrogativi, molteplici ipotesi sul presente, ma soprattutto sulle prospettive future. Le Président presenta, attraverso immagini e testimonianze, le mille sfaccettature di un regime che Paul Biya mantiene in vita da 42 anni e che ha ridotto il Paese alla disperazione. Il regista utilizza il cinema miscelando sapientemente fiction e realtà non solo per denunciare il presente ma soprattutto per scuotere la gente a ripensarsi in un futuro di libertà.

FLUORESCENT SIN Alla stazione centrale di Nairobi, una flessuosa e maestosa drag queen siede su una panchina a fumare una sigaretta e si perde in un lungo soliloquio poetico, provocato dall'esaurimento nervoso. Dal suo vissuto emergono le delusioni, la ricerca della propria identità e il desiderio di essere accettata per ciò che é. In otto minuti, la regista Amirah Tajdin sfida la nostra idea di bellezza e sessualità, e allo stesso tempo mette alla prova l'atteggiamento del suo paese, il Kenya, nei confronti della diversità.

SHOESHINE Un lustrascarpe ci offre una prospettiva inconsueta dello spazio e della gente della sua città. Le diverse prospettive sono il risultato dell'osservazione di vari punti di vista, che comprendono il politico locale, gli studenti universitari e un vicino di casa che prepara il tè. Shoeshine si pone come una critica sociale ma vuole anche essere una rappresentazione della vita, delle aspirazioni e delle prospettive di un bambino costretto a lavorare

IMAGINAIRES EN EXIL Newton Aduaka, John Akomfrah, Haile Gerima, Dani Kouyaté e Jean Odoutan, cinque tra i maggiori registi d'Africa in esilio: i loro percorsi artistici e personali da Parigi a Washington, da Ouagadougou a Londra, passando per Uppsala e Ouidah. Le loro lotte e il loro quotidiano risuonano con le sequenze dei loro film, i cui personaggi e situa- zioni sono l'espressione delle loro identità complesse. Attraverso lo sguardo di questi cinque cineasti, costantemente alla ricerca di un equilibrio tra le diverse culture, le maschere cadono e i miti si fracassano!

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