
Qui le fermate degli autobus non esistono, quando lo vedi passare alzi il braccio e questo si ferma, così come quando vuoi scendere, l’autista ti fa scendere quando gli fai cenno con una frase del tipo “voy a bajar”, oppure “a la esquina por favor”. Scendiamo all’angolo, dove via Ayacucho incrocia perpendicolarmente via Heroinas, due vie che tagliano in due la città e che sono fondamentali per orientarti, soprattutto nelle città trafficate, grandi, che sono divise tutte alla stessa maniera…
Io e Luca, attraversiamo il centro, passando per la piazza principale, ovvero piazza 14 Settembre. Abbiamo da sbrigare alcune commissioni per la nostra Ong, e poi i nostri percorsi si dividono: Luca va verso l’ufficio di Red Tusoco (nostro partner per quanto riguarda il Progetto di turismo comunitario Bienvenidos!) e io mi avvio con il bus 18 nel Barrio El Molino, zona “Valle Hermoso” verso la sede dell’A.P.T., l’Associazione Produttori di Grano che ospita a piano terra anche la panetteria dove, in qualità di Casco Bianco ProgettoMondo Mlal, sto prestando da un mese il mio servizio civile, e che ogni giorno produce pane, le famose empanadas, e i biscotti integrali.

Inoltre è anche poco tempo che usano la macchina per produrre il pane e non sanno usare quella per fare i biscotti, in compenso però già si sfornano delle ottime pagnotte e delle empanadas ripiene al formaggio.
Così, man mano che mi avvicino, il profumo del pane caldo inizia a metterti l’acquolina in bocca, il negozietto è già aperto con appesi all’esterno i vari manifesti per incentivare l’attenzione di nuovi clienti mentre, le commesse, molto timide dentro al negozio, se ne stanno quasi nascoste.
Il pane è pronto, dunque prendiamo i cesti di pane e iniziamo a fare il giro delle case e dei piccoli negozietti che circondano il quartiere.
Anche qui in Bolivia la cultura del pane è molto sentita. Ogni giorno si compra pane, e una pagnotta corrisponde più o meno al fabbisogno di una persona. Perciò il pane si vende bene, visto anche il numero consistente di bambini: in media ne vanno via 4-5 pagnotte per famiglia. Però la gente è abituata a ricevere il pane direttamente a casa, e anche se facciamo presente ai nostri clienti che il negozio della panetteria è a soli 100 metri da loro, non cambiano abitudini e non vengono fino al negozio, aspettano che siamo noi a portarglielo. Fino a quasi il tramonto vendiamo tutto il pane e le empanadas.
Torniamo al negozio, diamo una pulita alla panetteria.
Ormai sta calando la sera, ed è meglio prendere il piccolo autobus perché si sa, di sera non è il massimo spostarsi a piedi, soprattutto nei quartieri periferici.
Un pò alla volta, ma con convinzione, insieme a tutto lo staff della panetteria, e soprattutto grazie all’impegno della responsabile del Progetto, Anna Alliod, e grazie al sostegno dell’equipe ProgettoMondo a Cochabamba (il coordinatore Aurelio Danna e i miei colleghi Luca Di Chiara e Martino Bonato, impegnati in altri Progetti), riusciremo senz’altro a far ripartire la panetteria alla grande!
Stefano Scrocco
Casco Bianco ProgettoMondo Mlal Bolivia
bravissimo Stefano e tutti gli altri! siete generosi e ottimisti, che è quello che ci vuole nella vita...
RispondiEliminaottimo articolo! è bello vedere giovani così impegnati. un saluto caloroso a tutti!
RispondiElimina