mercoledì 9 dicembre 2009

Bambini e Adolescenti al lavoro contro la povertà

Secondo dati dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) i bambini che lavorano nel mondo sono circa 218 milioni. Tra questi ci sono anche bambini e adolescenti lavoratori attivi protagonisti nella lotta contro la povertà.
Sono loro, organizzati in Movimenti presenti in Africa, Asia e America Latina ad aver evidenziato, con la quarta Giornata Mondiale dei bambini e adolescenti lavoratori del 9 dicembre, la differenza tra i bambini lavoratori che lavorano in condizioni inaccettabili, e quelli che invece lavorano – spesso al fianco delle proprie famiglie – per mantenere i loro studi e quelli dei propri fratelli e sorelle.
Durante l'incontro che si è svolto nell'ottobre del 2006 a Siena, i delegati del Movimento dei Bambini e Adolescenti lavoratori avevano rivendicato ancora una volta il diritto di essere presi in considerazione dalle istituzioni e dagli adulti, e di essere riconosciuti come protagonisti in grado di contribuire al miglioramento della società. In quell'occasione venne dichiarato il 9 dicembre come Giornata Mondiale dei bambini e adolescenti lavoratori.
In segno di rispetto della decisione presa a Siena, quest'anno ItaliaNATs (Ninos e adolescentes trabajadores) di cui ProgettoMondo Mlal è una delle associazioni fondatrici, ha realizzato una cartolina che possa divulgare il messaggio dei piccoli lavoratori impegnati per l'affermazione di una società più giusta per tutti, nella consapevolezza che l’unanime messa al bando del lavoro minorile non ha prodotto altro che nuove sacche di sfruttamento, nuovi schiavi e sempre la stessa miseria. Mentre un lavoro proporzionato all’età del bambino, e giustamente retribuito, potrebbe contribuire alla sua crescita personale e sociale, e portarlo più lontano.

Un esempio per tutti è Morgan, bambino peruviano a cui ProgettoMondo Mlal ha dedicato un fotoracconto per raccontare come trascorre le sue giornate, tra gli studi, i compagni di scuola, l'aiuto nelle faccende domestiche e quello al lavoro del padre.

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