Stando qui in Marocco mi trovo spesso a fare a i conti con la relatività delle nozioni e delle convenzioni che ci sono state impartite come naturali o date. Una di queste è il tempo.
Uno spunto di riflessione mi è stato dato giovedì 17 dicembre, quando ho scoperto che il giorno dopo probabilmente sarebbe stato Capodanno. Perchè probabilmente?
Sapevo già che il calendario delle festività che per noi, tranne alcune eccezioni, sono fisse, nel mondo musulmano è dettato dal ciclo lunare, e che praticamente tutte le ricorrenze sono mobili, ma, da buona europea, davo per scontato che questo calendario venisse stabilito a inizio anno e comunicato come di dovere. Pare proprio che non sia così.
La determinazione di una certa ricorrenza, e del relativo giorno festivo, non è legata alla presenza o meno della luna, ma alla sua visibilità. La visibilità, che potrebbe non essere la stessa, non solo in tutti i paesi mussulmani, ma neanche in diverse località della stessa regione, è convenzionalmente attribuita a un osservatorio a cui afferiscono diversi paesi. Per cui se sarà festa in Marocco, verrà stabilito durante la notte in Arabia Saudita, in base alla nuvolosità del cielo!
Dal un lato questa idea di aspettare la lna per determinare la ricorrenza di un dato evento mi pare molto romantica, un tempo ancora scandito da un ritmo naturale che regola la vita umana; dall’altro non si può fare a meno di pensare ai disagi e paradossi che questo possa portare in un ambiente lavorativo che si basa su tempi stabiliti altrove, su scadenze fisse e non mobili come la luna! Ma a tutto c’è rimedio, in ufficio si è comunque lavorato venerdì, nonostante fosse capodanno, augurandoci a mala pena un buon 1431!
Maria Grazia Depalmas, casco bianco di ProgettoMondo Mlal in Marocco
lunedì 21 dicembre 2009
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