Vivere le elezioni del 6 dicembre in Bolivia è stata una sensazione fantastica e un'esperienza unica nella capitale diplomatica di La Paz!
La vincita di Evo Morales era già sicura, pertanto non si sono verificati scontri e disordini come l'anno passato in occasione del referendum.
E anche la campagna elettorale, così come si è svolta, ha avuto un risultato importante: le norme di sicurezza volte a diminuire disordini sociali, sono state accettate in modo molto pacifico. Ad esempio, era stata proibita la vendita di bevande alcoliche già dal sabato mattina, e la domenica è stata caratterizzata dal "paro civico" ovvero il blocco della circolazione per veicoli e mezzi di trasporto pubblico se non autorizzati.
Nonostante i forti inconvenienti di trasporto, ben 5 milioni di boliviani (su 8 milioni e 300 mila abitanti del Paese) si sono presentati alle urne.
Già alla vigila delle elezioni, i giornali davano per certa la vincita di Evo Morales, uomo voluto e amato. Dunque, già tutto il Paese si stava preparando alla "fiesta democratica" .
Dalle 5 del pomeriggio della domenica la plaza Murillo (la piazza di La Paz dove sorge il palazzo presidenziale) vedeva riunite molte persone, tutti in attesa del grande risultato. Così in meno che non si dica la paizza era talmente affollata che a mala pena si vedeva ancora la statua di Villarroel situata al centro della piazza: las cholitas (tipiche donne boliviane con la caratteristica gonna lunga, le trecce e il cappello che distingue il loro stato civile) musicisti, giornalisti, stranieri e venditori ambulanti. Tutti erano lì ad accogliere Evo.
Il risultato elettorale è noto: 62%. Così, il partito del MAS ha montato un palco e hanno cominciato a risuonare canzoni popolari e musiche boliviane a favore del presidente!
La gente si è presto scaldata e i mille colori della piazza erano più vivi che mai. La bandiere del MAS, la nazionale boliviana e la Wipala (simbolo dell'interculturalità boliviana), coloravano la piazza illuminata a giorno e la musica riempiva gli animi già caldi della gente. Il tutto decorato da timide luci del prossimo natale.
Tutto era pronto per accogliere il vincitore: il palco, la musica, le bandiere, e persino un grande pupazzo di gomma rappresentante il nuovo presidente! Nell'attesa tornava un facile ritornello "EVO DE NUEVO".
Tutti a chiedere impazienti il discorso del presidente. Il discorso che li accompagnerà per i prossimi 5 anni, quando, all'improvviso senza neanche farsi annunciare, ecco Evo Morales affacciarsi al balcone del Palazzo di Governo e fare il suo discorso. Un discorso sulla solidarietà e l’unità della Bolivia ora compatta in questa giornata storica. Un ringraziamento al popolo boliviano e un ringraziamento è andato anche a “tutte le istituzioni internazionali che hanno sostenuto il Paese”. Al termine, un unico canto confluito poi nell’inno nazionale e, tra le tante canzoni, in quel clima di festa e di grande speranza, anche le note della famosa canzone "Comandante Che Guevara".
La festa è durata fino al mattino del 7: musica, mate di coca e singani hanno fatto dimenticare a tutti stanchezza e il vento freddo!
Ester Bianchini, Casco bianco ProgettoMondo Mlal Bolivia
giovedì 10 dicembre 2009
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