Martedì 22 febbraio, di buona mattina, verrà inaugurato in Bolivia, nella provincia di El Alto “Qalauma”, il nuovo Centro penitenziario per minori, realizzato da ProgettoMondo Mlal, e destinato ad accogliere subito i giovani detenuti tra i 16 e i 21 anni oggi rinchiusi nel girone infernale del grande carcere città di La Paz, il San Pedro.
Una struttura carceraria, quella di Qalauma, realizzata quasi per una scommessa personale. Quella del nostro volontario storico in Bolivia, il bergamasco Riccardo Giavarini, che ha fortemente voluto raggiungere il suo obiettivo, contro tutto e tutti. Un progetto costruito con passione e dedizione su una spinta urgente: restituire ai più giovani in conflitto con la giustizia, la dignità anche di essere detenuto, e la possibilità di un futuro reinserimento sociale, nel pieno spirito con cui l’Ong opera in America latina da 44 anni: favorire e promuovere la crescita dei più giovani, appartenenti alla fasce maggiormente vulnerabili e a rischio sociale, per accompagnarle nella crescita personale e professionale. Perché diventino protagonisti, prima di tutto del proprio futuro, e poi collaborino alla costruzione di un futuro per la loro comunità e Paese.
Il cammino per arrivare a questo giorno non è stato per niente facile. Quando, tanti anni fa, il nostro Riccardo Giavarini cominciò con la posa del primo mattone, non mancò lo sconcerto e la paura. Una Ong di cooperazione costruisce poco per principio, figurarsi costruire un penitenziario modello... E poi per conto di chi e con che cosa?
Poi la storia è andata avanti, piano, tra speranze e disillusioni. Fino all’adesione dei primi partner stranieri (di Spagna, Germania e Svizzera) e poi con l’attenzione severa ma crescente del nostro Ministero degli Affari Esteri.
Centinaia le persone che si sono avvicendate, grazie alla disponibilità, competenza e autorevolezza di Riccardo Giavarini nel mondo della giustizia boliviana. In tanti hanno fatto esperienze memorabili seguendo la sua guida e il suo cammino.
Oggi Riccardo comincia a raccogliere quanto ha seminato.
Alla presenza dei massimi rappresentanti del governo e del ministero boliviano, del vescovo di El Alto, del presidente di ProgettoMondo Mlal, il veronese Mario Lonardi volato in America latina per l’occasione, martedì il Centro sarà finalmente una struttura della comunità e aprirà le porte ai nuovi 150 giovani inquilini.
Qui a Qalauma la vita carceraria sarà diversa. Per loro: due sezioni distinte (femmine e maschi), un’equipe multidisciplinare che li accompagnerà passo passo per l’intero processo di recupero, una scuola di formazione professionale e avvio al lavoro, un ambulatorio medico-dentistico e un pronto soccorso, un laboratorio di panificazione, una serra per garantire un’alimentazione adeguata e sostenibile, un piccolo allevamento di animali da cortile, una falegnameria per l’autocostruzione, un campo da basket e, infine, un vero e proprio spazio teatro per i momenti ricreativi ed espressivi.
Le stesse guardie carcerarie saranno debitamente formate per garantire motivazione e risposte adeguate alla situazione.
Il taglio del nastro di martedì, benché lungamente atteso, non potrà mai costituire un traguardo. Perché in realtà la vera sfida comincia da mercoledì.
Per sostenere il progetto Qalauma, versamenti su
c/c Banca Popolare Etica IT 54 F 05018 12101 000000513290 – causale “Progetto Qalauma”
venerdì 18 febbraio 2011
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