I versi di Maria Altamura (“Dualità”, edizioni Albatros, 11.50 €) sono fatti di passione. Una passione per tutto ciò che la circonda, e che lei cura con un affetto indefesso e una disponibilità indistruttibile ma che, addentrandosi nella lettura, si rivela passione per la vita stessa: per tutto ciò che di infinitamente piccolo ha ricevuto fin’ora e per tutto ciò che di smisuratamente grande (forse) nel frattempo le è stato negato.
Altamura, poco più che quarantenne, ha già visto, provato e realizzato molto. Nel campo del sociale è un punto di riferimento della comunità di Alba, dove dalla provincia di Reggio Calabria si è trasferita a vivere molti anni fa. E nel campo della poesia e della letteratura è già alla quarta pubblicazione, né non le sono mancati riconoscimenti ufficiali, eppure pare intendere la poesia ancora con spirito di servizio. Di chi scrive per coinvolgere gli altri in orizzonti più ampi.
Racconta di sé (e quando lo fa è al massimo della forza poetica) ma dichiaratamente lo fa per sposare le cause grandi del Sud del mondo.
Anche questa pubblicazione è infatti dedicata agli Altri. “Ai bambini e al loro diritto di crescere”, e nello specifico alle comunità haitiane vittime del terremoto del gennaio del 2010 a cui vuole che vada l’intero ricavato della vendita di questo libro, attraverso un programma di ricostruzione di 4 scuole pubbliche a cura di ProgettoMondo Mlal.
E infine nel campo personale si dimostra ancora una volta portatrice di benessere e felicità. E non solo quando, facendo sue le parole di un’ex bambina di strada, nel frontespizio del libro annuncia: "scrivo per quelli che non arriveranno a leggermi, per chi non ha un soldo nemmeno per comprare un pane o un libro di poesie…”, piuttosto quando ti apre le porte senza spingere il battente, quando ti rivolge tutto il suo sguardo senza attendere per forza che tu glielo restituisca. Grazia ed eleganza sono infatti “non voluta” aurea dell’intera raccolta.
E mai, le tantissime immagini evocate nelle sue poesie si fanno cruda realtà. Tutto rimane levitante, dignitosamente abbozzato, o in sapiente equilibrio, senza che l’accenno dolente perda comunque il suo buon sapore di fondo e acquisti magari il peso grave della sofferenza e del mal di vivere.
“Ogni fiore è dolce di primavera e amaro di tenebra, è caldo di parole e duro di silenzio”. Maria accetta e cavalca l’idea stabile di un’interiorità fatta di forze contrapposte che si oppongono e si compensano. Per cui Maria “sa di amore e sa di rabbia, è pioggia e poi sole, infinito e limite” rispetto ai quali si fa scoglio: “scolpito in queste acque, tra la terra e il cielo, immobile, resisto”.
Chi acquista il volume di Maria Altamura, “Dualità”, editore Albatros,
contribuisce a realizzare il progetto “Scuole per la Rinascita di Haiti” di ProgettoMondo Mlal.
info: sostegno@mlal.org
venerdì 18 febbraio 2011
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