
Nonostante andassi un pò di fretta, mi sono goduta questo spettacolo. Al ristorante mi stavano aspettando, era o dia um de mayo anche lì.
L’idea di un primo maggio a base di cibo, famiglia e festa al Prato Feliz (il ristorante in cui ProgettoMondo Mlal aiuta detenuti ed ex detenuti delle carceri mozambicane a rifarsi una vita e reinserirsi nella società), è piaciuta subito a tutti i lavoratori del progetto "Vita Dentro". Io e Francesco abbiamo lavorato due intere serate per creare materialmente italianissimi ravioli con la ricotta e gli spinaci.

Naturalmente il Prato Feliz è rimasto chiuso al pubblico durante il nostro pranzo, che prevedeva un piacevole mix tra la cucina italiana e quella mozambicana. Il secondo piatto della giornata era infatti un buonissimo caril di cabrito e un altrettanto buonissimo cabrito grigliato, talmente buono che io non l’ho nemmeno visto: nel giro di un attimo era già sparito.
La storia del cabrito per il primo maggio merita una breve parentesi, che probabilmente non a tutti piacerà. Il giorno prima, Arune era arrivato al ristorante con un simpatico capretto al guinzaglio, capretto che, quello stesso pomeriggio, è stato sacrificato alla causa davanti ai miei occhi.
Diciamo che si tratta di una vera delizia per chi abitualmente mangia solo mandioca e chima.
La giornata è davvero trascorsa come una festa. C’erano musica, chitarrista e cantanti vari, barzellettieri e ballerini. Gli ultimi reduci hanno abbandonato il campo quando ormai era sera inoltrata, quando del pranzo, (conclusosi con il discorso che il nostro capoprogetto era stato democraticamente invitato a tenere), non era rimasto che qualche sparuto raviolo, quando ormai di birre e vino casa mor ne avevano tutti le panze piene.
Il clima era particolarmente gradevole e festoso perché, il primo maggio non è semplicemente la festa dei lavoratori, ma anche la festa del Prato Feliz, il suo primo compleanno.
Francesca Grego
Casco Bianco Mozambico
ProgettoMondo Mlal
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