martedì 22 maggio 2012

Primo Maggio a Nampula. Festa con ravioli e capretto

La mattina del 1 maggio le strade erano quasi deserte, nessun viavai di auto, né di pedoni, né di clacson, solo la grande sfilata dei lavoratori, ognuno con la sua divisa colorata, un coro di centinaia di voci che cantava una canzone dedicata a questo giorno di festa.
Nonostante andassi un pò di fretta, mi sono goduta questo spettacolo. Al ristorante mi stavano aspettando, era o dia um de mayo anche lì.
L’idea di un primo maggio a base di cibo, famiglia e festa al Prato Feliz (il ristorante in cui ProgettoMondo Mlal aiuta detenuti ed ex detenuti delle carceri mozambicane a rifarsi una vita e reinserirsi nella società), è piaciuta subito a tutti i lavoratori del progetto "Vita Dentro". Io e Francesco abbiamo lavorato due intere serate per creare materialmente italianissimi ravioli con la ricotta e gli spinaci.
E dove si trovano ricotta e spinaci in Mozambico? Mi chiedevo io, nota ad amici e conoscenti per essere una cuoca mediocre. Fortuna che Francesco ai fornelli è più a suo agio di quanto non lo sia io, e se gli spinaci sono stati sostituiti con il couve, la ricotta è invece stata interamente prodotta in casa. Circa trecento ravioli pronti per essere cotti e mangiati da 50 persone.
Naturalmente il Prato Feliz è rimasto chiuso al pubblico durante il nostro pranzo, che prevedeva un piacevole mix tra la cucina italiana e quella mozambicana. Il secondo piatto della giornata era infatti un buonissimo caril di cabrito e un altrettanto buonissimo cabrito grigliato, talmente buono che io non l’ho nemmeno visto: nel giro di un attimo era già sparito.
La storia del cabrito per il primo maggio merita una breve parentesi, che probabilmente non a tutti piacerà. Il giorno prima, Arune era arrivato al ristorante con un simpatico capretto al guinzaglio, capretto che, quello stesso pomeriggio, è stato sacrificato alla causa davanti ai miei occhi.
Diciamo che si tratta di una vera delizia per chi abitualmente mangia solo mandioca e chima.
La giornata è davvero trascorsa come una festa. C’erano musica, chitarrista e cantanti vari, barzellettieri e ballerini. Gli ultimi reduci hanno abbandonato il campo quando ormai era sera inoltrata, quando del pranzo, (conclusosi con il discorso che il nostro capoprogetto era stato democraticamente invitato a tenere), non era rimasto che qualche sparuto raviolo, quando ormai di birre e vino casa mor ne avevano tutti le panze piene.
Il clima era particolarmente gradevole e festoso perché, il primo maggio non è semplicemente la festa dei lavoratori, ma anche la festa del Prato Feliz, il suo primo compleanno.

Francesca Grego
Casco Bianco Mozambico
ProgettoMondo Mlal

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