“Sui mass media italiani (ma anche stranieri) a parte rare eccezioni, non si è mai presentato il punto di vista degli haitiani di fronte alla tragedia del 12 gennaio. Le testimonianze erano sempre quelle del cooperante, del funzionario delle Nazioni Unite o del missionario. Noi abbiamo voluto invertire questo schema”. Chiare e inequivocabili le motivazioni che hanno spinto Marco Bello e Alessandro Demarchi a realizzare il libro edito da Infinito Edizioni dal titolo “Haiti, l’innocenza violata. Chi sta rubando il futuro del Paese?”.
Un’opera patrocinata da Cisv e ProgettoMondo Mlal insieme all’associazione di migranti Haititalia e i cui proventi contribuiranno a finanziare le iniziative che Cisv sta realizzando sull’isola con ProgettoMondo Mlal.
“L’idea – spiegano i due autori (l’uno giornalista e fotografo ad Haiti per la prima volta nel 1995, e l’altro insegnante volontario sull’isola tra il 1993 e il 1996, entrambi collaboratori del Cisv) - è stata quella di mettere in luce le caratteristiche del popolo haitiano e sottrarre al lettore l’immagine stereotipata di un popolo sfortunato che può vivere solo con l’aiuto delle grandi potenze. Per far questo si presenta il punto di vista di personaggi, leader, della società haitiana a diversi livelli. Vogliamo far conoscere Haiti attraverso una lente diversa: quella di un Paese che rinasce della popolazione locale che vi abita e ne è la linfa vitale. Mostrarne il vero volto facendo parlare gli haitiani che vogliono essere protagonisti di questa ricostruzione: sociologi, intellettuali, artisti, donne impegnate nei movimenti femminili, politici, giornalisti, religiosi, personalità del mondo vudù, leader contadini, ecc. In ogni capitolo si presenta un personaggio e il suo punto di vista sulla ricostruzione e sul futuro del paese. A livello narrativo si costruisce il racconto intorno alla figura del personaggio e il suo ruolo nella società haitiana”.
Parlando di Haiti si pensa a terremoto, colera, uragani. Calamità di ogni genere. Non viene in mente che ci possa essere una società civile organizzata. Ma sfogliando le pagine del libro quello che emerge è un Paese fatto anche di movimenti fondamentali per la sua storia. Il movimento contadino, quello femminista e quello operaio, le associazioni per la difesa dei diritti umani, i media indipendenti, e molti altri.
“I movimenti degli anni ’70-’80 riuscirono a cacciare il dittatore Duvalier e a portare un loro membro a capo del Paese – continuano i due autori del libro -. Fu un caso molto significativo a livello di America Latina, di uno Stato in cui il potere era diventato emanazione della base. Ma anche un esempio troppo “scomodo” per i vicini Stati Uniti. Questa esperienza fu repressa nel sangue e si fece di tutto per indebolire la società civile.
Oggi assistiamo a una tragedia dopo la tragedia. La comunità internazionale, Usa in testa, con la "scusa" della ricostruzione sta mettendo il futuro del Paese sotto tutela. Gli sta, di fatto, rubando l'indipendenza. E il popolo haitiano rischia, ancora una volta, di restare escluso anche dai piani per il proprio sviluppo. Ma la società civile fa sentire la sua voce e noi siamo andati a raccoglierla”.
Una parte del libro è consacrata anche agli haitiani in Italia che, come quelli di Stati Uniti, Canada e Francia si sono subito attivati con sensibilizzazioni sul Paese e raccolte fondi per dare assistenza. “È una realtà, quella dei migranti, che fa parte della nostra società - concludono Marco Bello e Alessandro Demarchi - ma allo stesso tempo ci permette di capire meglio anche Paesi così lontani come Haiti”.
Il libro “Haiti, l’innocenza violata” è disponibile anche presso i nostri uffici a Verona. Può essere richiesto al numero 045.8102105 – sostegno@mlal.org al prezzo di 13 € più spese di spedizione. L’intero ricavato andrà a sostenere i progetti di sviluppo ad Haiti.
martedì 11 gennaio 2011
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento