martedì 3 gennaio 2012

Una comunità virtuale per il Perù migrante

Una grande comunità virtuale riservata ai peruviani, che faccia dialogare chi ha lasciato il proprio paese e vive lontano da casa ma anche chi è ancora in Perù e vuole saperne di più su come partire per il resto del mondo. Evitando di cadere nella rete del traffico illegale di migranti.
Si chiama www.perumigrante.org la piattaforma nata con l'omonimo programma di cooperazione avviato da ProgettoMondo Mlal per la difesa dei diritti umani dei migranti peruviani.
Un contenitore pieno di informazioni, dati, link e testimonianze, che funziona anche da sportello online in cui chiedere specifiche consulenze o persino denunciare violazioni di diritti.
Dietro la rete ci sono persone reali, esperti pronti a rispondere alle diverse richieste a seconda delle varie esigenze.
L’obiettivo è di sensibilizzare l’opinione pubblica, ma anche politici e leader di opinione, sulla realtà della migrazione irregolare e del traffico illegale dei migranti peruviani per arrivare a elaborare risposte efficaci che controllino il fenomeno. Ciò a cui si punta è creare una coscienza collettiva tramite dati oggettivi e statistiche concrete, ma anche con la condivisione di esperienze e inquietudini comuni e la messa in guardia, di chi intende lasciare il proprio paese, dal rischio di cadere tra le maglie della rete del traffico illegale.
I peruviani sono circa 30 milioni. Il 10 per cento di loro, circa 3 milioni, sono migrati in altre parti del mondo, di cui 100mila in Italia. Le principali destinazioni sono Stati Uniti (33%), Spagna (16%), Argentina (13%), Italia (10%) e Cile (8%).
Circa la metà delle persone che hanno lasciato il proprio paese, in buona parte di Lima, Trujillo, Arequipa e Huancayo, vivono in una situazione di totale irregolarità. Insieme alla Defensoría del Pueblo e al Forum Solidaridad Perù, ProgettoMondo Mlal intende rafforzare le competenze dei funzionari che si occupano di migrazione.
Chi parte spesso rimanda spesso a casa un'immagine distorta del paese in cui si trova, con corrredi fotografici “falsi”, in cui le badanti si trasformano in infermiere e i lavapiatti in laureati. Per questo vanno sensibilizzate anche le famiglie delle persone migrate, e messe al corrente dei rischi a cui si va incontro persino nei casi in cui la migrazione sia avvenuta in maniera regolare. Programmi radio, testimonianze e tavoli di lavoro aiutano a condividere esperienze e vissuti, entrando a far parte di una comunità di utenti i cui accessi a www.perumigrante.org avvengono ogni giorno da ogni parte del mondo.

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