C’erano tutti il 3 dicembre a Roma, alla cerimonia di premiazione di Riccardo Giavarini. C’era sua madre, insieme alla soddisfazione e la gioia, e c’era lo staff di ProgettoMondo Mlal al completo, con il presidente Mario Lonardi, la storica volontaria Emilia Ceolan e Sara Nannini in rappresentanza del comitato.
“Un’occasione per socializzare e dare visibilità alle problematiche racchiuse nelle carceri boliviane”, commenta Giavarini, volontario internazionale Focsiv per il 2011, con in mano l’attestato ricevuto nella sede centrale della Rai a Roma. Il che è stato reso possibile anche grazie alla proiezione del video realizzato dalla Federazione di Organismi di Volontariato Internazionale di ispirazione cristiana presente in Italia che raggruppa 65 organizzazioni, tra cui ProgettoMondo Mlal.
Un video che ha portato il silenzio nella sala degli Arazzi della Rai, insieme a un’autentica commozione per l’impegno di un uomo che ormai da 35 anni ha fatto della Bolivia e della cooperazione allo sviluppo il suo habitat e modus vivendi. In un paese che, dopo Haiti, sta nella scala più bassa dello sviluppo sociale ed economico tra quelli dell’America Latina.
Proprio a febbraio di quest’anno Giavarini, e ProgettoMondo Mlal con lui, ha avuto la soddisfazione di inaugurare il primo vero carcere minorile boliviano, nella provincia di El Alto, dopo un costante lavoro di dieci anni. Il centro per giovani trasgressori che si chiama Qalauma, è provvisto di 150 posti per avviare percorsi di reinserimento sociale a ragazzi e ragazze altrimenti reclusi nel famigerato e infernale carcere di San Pedro a La Paz.
Giovani le cui storie parlano di sconfinata miseria e mancanza di tutto, e a cui Giavarini – come racconta nel video documentario della Focsiv proposto qui sotto, riesce giorno dopo giorno ad offrire la speranza di un futuro di riscatto.
martedì 6 dicembre 2011
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