giovedì 25 febbraio 2010

Tutto è pronto nel nuovo centro di Qalauma

Il centro Qalauma aspetta soltanto di essere “vissuto”. Le stanze sono già pronte, con i mobili, la cucina e anche i materassi: tutto è al suo poto per accogliere i primi 30 ragazzi dell’Istituto Penale di San Pedro e anche noi, che ci abbiamo lavorato, siamo davvero impazienti di vederlo finalmente inaugurato e aperto. Ma la burocrazia non aiuta: ministero, governo e polizia penitenziaria tardano ancora nelle pratiche di inaugurazione del Centro.
Nonostante ciò l’equipe non sta perdendo tempo: sono mesi intensi di attività e i risultati ottenuti sono molto buoni.
Con costanza, ogni giorno tutta l’equipe di Qalauma si reca al centro di San Pedro per stare con i ragazzi e per dare anche l’idea di un gruppo unito, ovvero di una forza educativa pronta ad accogliere i giovani di San Pedro. Per l’occasione, e anche a causa dello straordinario freddo che si soffre a La Paz, situata a un’altitudine di 4.000 metri, i singoli membri dell’equipe hanno collaborato all’acquisto di giacche a vento con il loghi di Qaluama e di ProgettoMondo Mlal (foto dell’equipe da sinistra: Bernardo, Eva, Judith, Lidia, Riccardo, Yuli, Raul, Reina, Gloria, David, Maria Luisa, Gertrudis e Ester).
Oltre ad avere un’utilità termica, queste giacche permettono di farci riconoscere facilmente dai ragazzi (anche se non è nostra indole curare questo tipo di riconoscimenti). Così in queste settimane la giornata del lunedì viene proprio dedicata alla conoscenza diretta degli adolescenti. Abbiamo creato uno spazio in cui l’equipe incontra i nuovi giovani di San Pedro, li conosce e li informa sulle attività del Progetto, incentivandoli a partecipare.
Il martedì e il venerdì pomeriggio sono invece dedicati all’applicazione di “Cartillas”, ovvero alle attività educative su temi specifici. L’idea di fondo consiste nel preparare i ragazzi al trasferimento nel Centro di Qalauma, dunque affrontando temi quali l’utilizzo degli spazi dell’infrastruttura di Viacha, i servizi offerti da Qalauma e il personale multidisciplinare che vi lavora, ma anche temi come l’orario, la disciplina, il rispetto mutuo e lo spirito di volontariato inteso come valore (lavoro gratuito come motivazione personale).
Queste tematiche vengono trattate grazie ad attività educative e l’organizzazione di alcune attività partecipative, o la proposta di manuali, dibattiti e giochi di ruolo.
E già oggi si notano risultati notevoli anche perché, durante queste attività, l’equipe è presente al completo con la psicologa, l’assistente sociale, l’avvocato e, ovviamente, gli educatori. E i ragazzi dimostrano grande partecipazione, sia a livello qualitativo che quantitativo.
Il mercoledì pomeriggio è poi lo spazio per le attività ludiche e di divertimento: un momento per conoscersi e divertirsi attraverso giochi in scatola, il calcetto, il racconto di barzellette, giochi di gruppo, karaoke, cineforum con dibattito.
Nelle mattine del mercoledì e del venerdì c’è il laboratorio di serigrafia con il quale si vuole insegnare ai ragazzi a stampare disegni su tessuti (normalmente su magliette).
Questo laboratorio è aperto a chiunque, e non solo ai ragazzi di Qalauma che hanno tra i 16 e i 21 anni. Si tratta di un’opportunità per far conoscere il Progetto, oltre che a costituire comunque un’attività di tipo economico e un gradevole momento.
Mentre, nei giorni di martedì, mercoledì e venerdì mattina, si va nelle carceri femminili di Obrajes e Miraflores a promuovere attività ricreative e sportive con le ragazze.
Infine, il giovedì, è la giornata dedicata alla programmazione, valutazione e riunione. Approfittando che in carcere il giovedì è giorno di visita parenti, l’equipe si ferma in ufficio per svolgere le altre attività.
L’attività più rilevante è comunque quella che si sta realizzando nel carcere di San Pedro perché il primo gruppo di ragazzi che sarà presto ospite del nuovo Centro Qalauma proviene da qui. A questo scopo abbiamo appunto intensificato la nostra presenza nel carcere penale, così da rendere la nostra presenza visibile e sostenerli nel momento del trasferimento… Una fase difficile e complessa, non solo per i ragazzi ma anche per l’equipe stessa. Per un giovane recluso a San Pedro, e che andrà a Qalauma, il trasferimento significa cambiare completamente modo di vivere: rispettare nuovi orari, essere impegnati in attività produttive, frequentare la scuola, fare comunità, condividere nuovi compiti e nuovi spazi e, specialmente, abbandonare qualsiasi vizio, tutt’ora tollerato nel carcere di San Pedro.
Come equipe stiamo lavorando intensamente e costantemente su questo. Senza volere avere la pretesa di ottenere risultati a breve termine: come una goccia che a poco a poco modifica la pietra inizialmente impenetrabile.
In attesa della prossima inaugurazione, insomma, proseguiamo con le nostre attività con entusiasmo, unione e forza. E con la piena consapevolezza che ogni giorno ci portiamo a casa qualcosa di indescrivibile e di meravigliosamente nuovo!

Ester Bianchini, Casco Bianco ProgettoMondo Mlal a La Paz

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