mercoledì 3 giugno 2009
Ong venete insieme contro la criminalizzazione dei migranti
“Gli immigrati non sono per definizione “delinquenti”, ma “persone” che fuggono dai loro paesi per povertà, per cercare un futuro e una speranza per loro e le loro famiglie. Sono esseri umani e come tali uguali in dignità e in diritti a qualsiasi cittadino italiano. Sono uomini, donne e bambini, che incontriamo ogni giorno nel nostro lavoro sul campo e che vedono nel nostro paese una speranza contro il buio e la sofferenza che si sono lasciati alle spalle. In questo senso ribadiamo che è altrettanto indispensabile l’impegno per creare e favorire condizioni migliori, che consentano a queste persone di condurre una vita dignitosa nel loro paese, di avere un lavoro, di potersi curare. Un lavoro che, come Ong, ci vede impegnati in prima linea, ma che i drastici tagli alle risorse destinate dall’Italia alla cooperazione internazionale pregiudicano gravemente”. Parole di don Dante Carraro, portavoce del gruppo delle Ong Venete e direttore di Medici con l’Africa Cuamm che lancia un appello – a cui ha aderito anche ProgettoMondo Mlal – per invitare a non rimanere in silenzio di fronte alla pericolosa deriva in cui il Decreto Sicurezza sta portando il nostro Paese. «Come Ong e associazioni di volontariato impegnate nella lotta alla discriminazione e alla povertà - continua don Carraro - non possiamo, quindi, accettare norme che calpestano i valori di solidarietà e accoglienza e alimentano paura, insicurezza e razzismo all’interno del nostro paese. Oggi abbiamo paura del diverso, quando invece le diversità nel colore della pelle, nella lingua e nelle tradizioni dovrebbero essere una ricchezza per il nostro paese. Per questo lavoreremo insieme per ostacolare questi provvedimenti e per creare le condizioni di una convivenza pacifica all’interno delle nostre città e del territorio dove operiamo, affinché i cittadini italiani siano esempio di apertura e accoglienza, di aiuto reciproco e di solidarietà nel rispetto delle diversità».
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