martedì 12 marzo 2013

In Italia una delegazione di bambini lavoratori


Mediamente hanno un’età tra i 9 ai 18 anni, sono tutti impegnati in una qualche attività economica da quando ne avevano 7, vantano una ricca esperienza di protagonismo nell’associazionismo, nelle loro scuole, strade, comunità e posto di lavoro, e arrivano in Italia in rappresentanza dei Movimenti di Bambini e Adolescenti Lavoratori autorganizzati, ormai diffusi in tutto il mondo, ma soprattutto in America Latina.
Sono un esempio di piccoli lavoratori già consapevoli dei propri diritti, e impegnati in primissima persona nella costruzione di nuove politiche per l’occupazione nelle rispettive sedi nazionali e nella difesa dei diritti di base come istruzione, salute, partecipazione, alimentazione e lavoro, appunto. E questa, di per sé, in un clima generale tanto difficile per l’occupazione giovanile, già costituisce un’esperienza interessante da fare conoscere ai coetanei del nostro Paese.
Proprio per fare conoscere questa particolare esperienza di protagonismo minorile anche in Italia, ProgettoMondo Mlal, Organismo di cooperazione internazionale con sede a Verona, che da anni promuove programmi di cooperazione allo sviluppo con queste realtà, ospita in questi giorni una piccola delegazione dei Movimenti dei bambini lavoratori del Perù che sono partner di uno dei sui Programmi di cooperazione, “Il Mestiere di Crescere, in via di realizzazione in 3 Paesi della regione andina (Bolivia, Perù e Colombia). E a ottobre prossimo si replica con l'arrivo di una delegazione ancora più numerosa.
La presenza di 2 adolescenti e un educatore –  accolti in questi giorni in una serie di città italiane - consente dunque di approfondire il tema del lavoro minorile, così delicato e importante, eppure tanto negletto alle nostre latitudini.
Perché, nonostante mass media e organismi internazionali parlino e scrivano del fenomeno lavoro minorile solo nella sua accezione negativa, che è naturalmente quella del lavoro “sfruttato” e/o “schiavo”, ben 186 milioni di bambini, tra i 5 e i 14 anni, svolgono quotidianamente in tutto il mondo un lavoro più o meno retribuito, più o meno dignitoso, più o meno riconosciuto. che diventa davvero un modello da studiare da vicino e se possibile importare nelle nostre realtà “sviluppate” dove magari il fenomeno è soltanto più sommerso.
In questo senso la condanna tout court del lavoro minorile chiude di fatto gli occhi su un fenomeno ben più complesso, e che è comunque vecchio come il mondo. Ed è appunto su questa ineludibile realtà che negli anni è andato crescendo il nostro impegno a fianco delle organizzazioni internazionali che sostengono rivendicazioni e crescita dei bambini e degli adolescenti lavoratori. La nostra esperienza ci insegna infatti che questi movimenti di bambini organizzati costituiscono, all’interno delle singole comunità e nei confronti delle loro istituzioni locali, un’opportunità di protagonismo e di attivismo a difesa dei diritti dell’infanzia.
Il programma di cooperazione “Il mestiere di crescere”, promosso da ProgettoMondo Mlal nei 3 Paesi latinoamericani, grazie a un cofinanziamento dell’Unione europea, intende assicurare maggiore tutela e possibilità di istruzione ai minori che si trovano a svolgere un lavoro dignitoso, in condizioni proporzionate all’età, complementari alla partecipazione scolastica con una remunerazione equa: tutto ciò a fronte di una realtà in cui sono più ampiamente diffuse forme di lavoro del tutto sommerse e senza regole.
Fanno parte della delegazione peruviana in visita in Italia Junior Alexis Sànchez (15 anni), delegato nazionale del Movimento Nazionale Mnnatsop e Soledad Consuelo Mendoza Chàvez (15 anni) delegata nazionale del Movimento Manthoc, accompagnati dall’educatore, ed ex bambino lavoratore, Josè Vidal Chavéz Cruzado (25 anni).
L'attivismo dei piccoli latinoamericani sarà nuovamente protagonista il prossimo ottobre, quando una delegazione ancora più numerosa di bambini e adolescenti lavoratori tornerà a Verona per un appuntamento sui diritti dei bambini.

Le tappe della delegazione:

A Verona, dove si fermeranno fino al 13 marzo, oltre ad essere ospiti in Provincia dell’assessore al Lavoro Fausto Sacchetto, i bambini lavoratori incontreranno gli studenti degli Istituti Superiori Pindemonte e Fracastoro e i piccoli alunni della Scuola Primaria di Dossobuono, si confronteranno con i dirigenti del sindacato Spi Cgil e porteranno la propria testimonianza ai ragazzi dell’Agesci Veneto e della Ac ChievoVerona.
Giovedì i ragazzi peruviani si trasferiranno invece a Roma per incontrare Azione Cattolica Ragazzi, Unicef e Caritas, mentre da venerdì a sabato ad accoglierli saranno alcuni alunni delle scuole medie di Besana e di Casatenovo e delle elementari di Villa Raverio in Brianza, oltre alle autorità di Casatenovo e ad alcuni gruppi di catechesi e di Azione Cattolica.
Il 17 marzo la delegazione partirà per Treviso da cui, dopo l’incontro con un gruppo parrocchiale, raggiungerà Piacenza per un confronto con i coetanei di scuole medie e superiori.
Dal 21 al 23 marzo la meta sarà quindi Bolzano. Qui, oltre ai piccoli della scuola elementare di Bronzolo e della scuola media Laives, i giovani lavoratori incontreranno la cittadinanza di Bronzolo per concedersi infine una gita sulla neve prima del ritorno a Verona e, il 24 marzo, la partenza in volo per tornare a casa, in Perù.

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