lunedì 19 maggio 2014

Turismo, opportunità e ricchezza

Un pubblico numeroso e interessato ha partecipato sabato 17 maggio all’incontro organizzato dal Mlal Piacenza e dal Progetto Policoro: “Dalle Ande all’Appennino. Il turismo comunitario come opportunità di sviluppo per il nostro territorio”.
Un incontro che ha presentato l’idea di un turismo diverso, lontano da canoni tradizionali di accoglienza quantitativa, per promuovere invece un’idea di turismo che promuove l’incontro, la riscoperta e la valorizzazione culturale del luogo visitato, l’impatto economico positivo a favore delle comunità. E si è partiti dalle impervie alture andine, dove il turismo comunitario offre ottimi risultati sotto il profilo sociale ed economico, per approdare alle montagne di Piacenza, gioielli grezzi di immenso valore, poco incentivati, in declino demografico e di risorse.
L’idea di proporre in città questo incontro è nata dai giovani che animano il gruppo Mlal Piacenza che, dopo aver visitato nel 2012 i progetti di ProgettoMondo Mlal in Bolivia, hanno continuato il loro impegno all’interno dell’associazione e soprattutto hanno continuato una riflessione che ieri si è tradotta in questo interessante tavolo di confronto con Istituzioni, cooperative e la nostra ong. La domanda da cui si è partiti, tipica di un mondo al rovescio: “Nelle montagne piacentine, il turismo comunitario come quello del modello boliviano può essere un sentiero da percorrere per rivalutare il nostro territorio?”.
Padrone di casa Danila Pancotti, Mlal Picenza e Federica Lugani, animatrice del Progetto Policoro, hanno aperto la riflessione avviata da Gianni Cappellotto, referente per il turismo di ProgettoMondo Mlal, che ha delineato lo sviluppo turistico a livello internazionale, e in Italia, e il ruolo delle ong su questo tema.
Alberto Rossi del Mlal Piacenza, a partire dalle bellissime immagini scattate durante il viaggio in Bolivia, ha fatto emergere l’analogia tra comunità boliviane e piacentine. “Entrambe soffrono problematiche economiche, umane e demografiche, si assiste ad una continua perdita di risorse, di ricchezza e di identità culturale, di fronte a ciò è necessario un riscatto”- ha sottolineato. Una possibile strada da seguire è stata delineata, molto concretamente, dall’intensa testimonianza di Renato Farina, membro della Cooperativa “I Briganti di Cerreto”, il quale ha spiegato come un’idea di turismo di comunità possa essere realizzata, con fatica e difficoltà, specialmente burocratiche, non in Bolivia o Mozambico, ma nell’Appennino di Reggio Emilia, con risultati semplicemente strepitosi. Renato ha presentato dati oggettivi, che lasciavano poco all’immaginazione: fare un turismo rispettoso della cultura locale, realizzato dalla comunità locale e dalle maestranze autoctone porta benefici in termini di riscoperta identitaria, distribuzione di risorse economiche per il bene del territorio e scoperta di tradizioni storico-architettoniche centenarie, prima in decadenza. E i visitatori apprezzano la semplicità di una notte sotto le stelle o di una cantata in un essiccatoio rivitalizzato, senza pretendere chissà quali confort o servizi.
Utopia? Caso isolato? No, I gentili ‘ Briganti’, nell’incontro di ieri, hanno dimostrato che volontà e determinazione, affiancate da valori e principi, possono ricostruire un paese in rovina (quanti ce ne sono nella Provincia di Piacenza!) e farne un centro turistico di eccellenza europeo, con criteri di sostenibilità, semplicità e attaccamento alla propria terra.
La conclusione dell’incontro è stata affidata a Massimo Castelli, presidente dell’Unione Val Trebbia-Val Luretta, che ha spronato le istituzioni a credere in questa progettualità, con prospettive concrete anche per i giovani e per il bene dell’appennino piacentino.
Doverosi i ringraziamenti, che hanno reso possibile questo risultato. “Confcooperative, Unione Commercianti e il fondamentale appoggio della Caritas diocesana, nonché le istituzioni provinciali e comunali, in primis l’Assessore alle Politiche Giovanili Giulia Piroli e i suoi collaboratori, Michela Riboni e Giuseppe Magistrali”.
Quale modo migliore di festeggiare i 10 anni del Mlal Piacenza, che con tenacia continua il suo impegno a fianco dell’ong veronese e ha scelto di dare spazio e voce proprio ai giovani, che, grazie al loro impegno e al loro entusiasmo, hanno voluto portare nella loro città il grande valore che hanno scoperto grazie al viaggio in Bolivia. Largo ai giovani, si direbbe, ma, per chi ha partecipato all’incontro di sabato e ancora crede nel cambiamento, è stato davvero un bel esercizio di cittadinanza! Auguri Mlal Piacenza e auguri ragazzi per la strada che avete iniziato a tracciare!!

Marina Lovato
ProgettoMondo Mlal


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