mercoledì 11 dicembre 2013

Nuove giornate di produzione collettiva al Cescal di Haiti

Al Cescal, il Centro di Servizi Comunitari Agricoli di Léogane, è iniziato un nuovo ciclo di formazioni, fatto su misura per coinvolgere un maggior numero di donne alle attività e per diffondere ricette di prodotti locali, contribuendo così a rafforzare la sicurezza alimentare della comunità.
Il centro si è colorato di azzurro, affollato dai nuovi svolazzanti mouchoir, i tipici foulard copricapo haitiani per raccogliere i capelli durante i lavori domestici o di cucina. Una ventina di donne e un giovane di Grande Rivière, la terza sezione comunale di Léogane, hanno accolto l’iniziativa con entusiasmo, per imparare, per soddisfare le proprie curiosità o per la necessità di scoprire come trasformare e quindi conservare i prodotti locali per le loro famiglie.
La formazione ha esordito con la preparazione di farine di banana e manioca; ma innanzitutto sono state impartite nozioni di igiene: igiene personale, pulizia dell’ambiente e norme da seguire durante la trasformazione. Approfittando del caldo sole leoganese i prodotti da macinare con i mulini del CESCAL, sono stati esposti al sole, coperti da veli trasparenti per proteggerli da mosche e altre insetti.
Il giorno seguente, le donne hanno ricevuto una formazione su due prodotti molto apprezzati dalla popolazione locale: il chanmchanm e la karapinya, a base di arachidi. Per la preparazione dei prodotti le donne sono state divise in gruppi. Indossati grembiuli bianchi, guanti e mascherina per il viso, un gruppo ha iniziato a pulire il mais, un gruppo si è riunito intorno ai fornelli per tostare separatamente chicchi di mais e arachidi e un altro si è concentrato intorno al mulino per poi macinare mais e arachidi tostate aggiungendo zucchero – in Haiti si abbonda sempre con lo zucchero!- per ottenere il tanto desiderato chanmchanm. Ecco pronta una merenda molto apprezzata da bambini e adulti per l’alto valore energetico. Si confeziona in piccoli sacchetti che il Cescal distribuisce nelle scuole di Grande Rivière dove è rivenduto come merenda scolastica.
Una volta messo in moto il meccanismo per la preparazione dello chanmchanm, Madame Matenie, attestata formatrice sulla trasformazione dei prodotti, si è riunita con un altro gruppo di donne per la preparazione della karapinya. Una donna del gruppo precedente ha accennato il gesto di passare la mascherina alla compagna, che stava per preparare la karapinya. Immediatamente Madame Matenie l’ha richiamata: “ricordatevi che l’igiene è alla base: le mascherine sono individuali e non riutilizzabili. E ora tutte a lavarsi le mani”.
Stavolta le arachidi sono state tostate in un pentolone dove ribolliva un impasto a base di acqua, zucchero, sale, cannella e zenzero. Le donne hanno mescolato con gran forza il contenuto del pentolone e poi l’hanno svuotano su un grande tavolo: un’altra leccornia è stata servita! Le donne hanno separato velocemente le arachidi impastate con lo zucchero e le hanno lasciate raffreddare. Qualcuna, con molta discrezione, ha portato alla bocca qualche gustosa nocciolina: è l’altrimenti detto “controllo qualità” sembrava dire con lo sguardo! Insieme le donne hanno preparato sacchetti o barattolini per la vendita.
Per approfittare del grande quantitativo del frutto della passione ancora presente sul mercato, Madame Matenie nei giorni successivi ha insegnato ai suoi nuovi allievi anche la preparazione di confetture di questo frutto, pomodoro e la cremasse, un liquore viscoso, sempre a base di frutto della passione, che non può mancare sulle tavole delle famiglie haitiane per Natale.
Tutti gli allievi di Madame Matenie che hanno partecipato alle giornate formazione hanno poi portato a casa, alla loro famiglie, un piccolo assaggio di ogni prodotto.

Valentina Policarpi
Coordinatrice progetto Haiti Verde a Léogane

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