lunedì 8 aprile 2013

Bolivia: Una giustizia minorile specializzata

Il Ministero della giustizia in Bolivia, attraverso il Dipartimento di Giustizia e Diritti Fondamentali, è a capo del Comitato Interistituzionale della Giustizia Minorile (MIJPJ), un organismo riconosciuto dal Comitato per i Diritti del Fanciullo che dal 2000 circa lavora con le istituzioni statali e membri della società civile per gli adolescenti in conflitto con la legge.
La realtà del sistema di giustizia penale boliviano, considerando il numero di detenuti in detenzione preventiva e quelli condannati, riflette una situazione allarmante per il sovraffollamento delle carceri, che si ripercuote anche sul Centro di reinserimento sociale Qalauma. Il centro, inaugurato da ProgettoMondo Mlal nel febbraio del 2011, oggi ospita 150 giovani e adolescenti detenuti preventivamente e solo 7 condannati tra i 16 e i 21 anni. Del resto, a livello nazionale, a ottobre del 2012, su 1.884 giovani carcerati per aver commesso crimini che spesso sono di minore gravità (come rubare beni materiali), solo 150 avevano ricevuto la condanna.
È per questo motivo che il Comitato Interistituzionale della Giustizia Minorile esegue programmi di supporto tecnico per lo sviluppo di politiche pubbliche, per attuare misure alternative alla privazione della libertà con un approccio di giustizia riparatoria. Questo lavoro si propone di mettere in atto meccanismi che permettano a l'adolescente in conflitto con la legge di compiere misure riabilitative fuori dal regime penitenziario, accompagnato da un team interdisciplinare che guidi il processo di reinserimento nella società, assumendo la responsabilità per i danni causati, ma soprattutto riparando i danni alla vittima, materialmente o simbolicamente.
Paralelamente, il comitato interistituzionale si è concentrato sulla stesura di un progetto di legge che strutturi un sistema specializzato di giustizia minorile con una terminologia propria e la costituzione di figure giuridiche specializzate per il processo di adolescenti tra cui, ad esempio, i meccanismi di giustizia riparatoria, la creazione di istituti legali specializzati nel reinserimento sociale, o l’attuazione di strumenti di prevenzione. Il documento è ora parte della proposta di modifica alla legge n.2026, Codice dei Bambini e Adolescenti.
Pertanto, nell'ambito del Piano operativo annuale 2013, il Comitato Interistituzionale prevede di continuare con questo processo e adattare azioni e provvedimenti di chi opera per la giustizia, per la corretta interpretazione della legge e l'applicazione di Convenzioni e Trattati internazionali sui diritti umani in modo che i principi di "interesse" e "trattamento preferenziale" siano alla base di tutte le decisioni che mettono in pericolo la libertà dell'individuo. A questo scopo, si sono effettuate riunioni con impegni istituzionali con Tribunali Dipartimentali, con Pubblici Ministeri di Dipartimento, Governi Dipartimentali Autonomi e Municipali, e con tutte le istituzioni implicate in questo settore. L'istituzione di una rete comunitaria permetterà di fornire servizi di assistenza medica, psicologica, di terapia familiare, a chi è stato interessato dal crimine, che sia la vittima, l'adolescente in conflitto con la legge, la famiglia o l’intera comunità.


Abg. Cecilia Bolívar Corrillo
Profesional en Justicia
Viceministerio de Justicia y Derechos Fundamentales
Ministerio de Justicia

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