mercoledì 20 febbraio 2013

L'albergo eco-turistico alle pendici del vulcano

Alle pendici del vulcano Sajama, la vetta più alta della Bolivia, la comunità aymara di Caripe porta avanti un'attività turistica che permette ai visitatori di scoprire le estreme bellezze della prima area protetta creata in Bolivia (1939) senza rinunciare a un contatto diretto con gli abitanti della zona. L'attrazione principale del Parco Nazionale è il Nevado Sajama: si trova a 6.542 mslm, è perennemente innevato e ospita il più alto bosco di k'eñua, pianta nana che vive fino ai 5.200 m d'altitudine.
Intorno, le guide locali, danno la possibilità al turista di essere accompagnato in un percorso che comprende la visita a lagune, geyser e pozze termali e che permette di vedere esemplari di fenicotteri rosa, lama, alpaca, vigogne, l'armadillo, il puma e il condor.
La comunità ha iniziato a ricostruire l'antico paesino di Tomarapi nel 2001 abilitando un albergo eco-turistico che dal 2003 offre servizio di ospitalità, vitto e guida. Vivendo alcune settimane a stretto contatto con la comunità, parlando quindi con i soci e partecipando alle riunioni che organizzano, si intuisce quanto l'attività turistica abbia offerto loro una maggiore sicurezza economica che, anche se non rappresentata da ingenti ingressi, permette ai comunarios di poter contare su una stabilità prima decisamente più precaria.
I lavori svolti dalla comunità sono sempre stati l'allevamento di alpaca e di lama, e continuano a esserlo anche adesso che il turismo è entrato a far parte della quotidianità. Ai turisti viene infatti offerta la possibilità di provare queste pregiate carni cucinate attraverso deliziosi metodi che riprendono le tradizioni locali. Inoltre le donne della comunità hanno avuto modo di intensificare la loro attività di sarte e con le lane di alpaca e lama elaborano caldi capi messi in vendita ai turisti: questo costituisce un'entrata diretta per la componente femminile della comunità nonché un modo di tenere vive le tradizioni inerenti le modalità di tessitura che continuano a esser tramandate anche alle giovani adolescenti.
La gestione comunitaria ha portato quindi benefici sia ai singoli soci dell'attività che si spartiscono annualmente i guadagni, sia agli impiegati nella recezione dei turisti, che ricevono uno stipendio mensile, e sia alle donne giovani e anziane della comunità che riescono a vendere i prodotti fatti a mano. Ha inoltre offerto al viaggiatore consapevole un'alternativa al più comune piccolo albergo a gestione familiare che spesso ignora la tematica dello scambio culturale e della condivisione. Non mancano ovviamente contraddizioni e problematiche relative a una scarsa informazione e formazione sulle tematiche ambientali, come pure al fenomeno di “fuga” di giovani che hanno acquisito nuove competenze e che per questo scelgono la città. Il progetto “Bienvenidos!”, finanziato dall'Unione Europea e promosso da ProgettoMondoMlal, ha appoggiato la comunità attraverso il rifacimento del tetto dell'albergo, la ristrutturazione del rifugio di alta montagna, la fornitura di nuovi arredi e offrendo corsi al personale impiegato nell'Ecoalbergue affinché abbia le competenze necessaria a un'accoglienza turistica adeguata.
I benefici che l'Ecoalbergue Tomarapi ne ha tratto sono evidenti e la soddisfazione dei turisti che scelgono questa forma alternativa di visitare il luogo è elevata. Tomarapi è solo uno dei centri di turismo comunitario coinvolti nel Progetto “Bienvenidos!” che si è recentemente concluso dopo tre anni durante cui si è ottenuta una più solida affermazione a livello nazionale e internazionale del partner locale, la Red TUSOCO (Rete di Turismo SOlidare COmunitario) grazie anche alla partecipazione a fiere di turismo sia in Bolivia che all'estero.

Patrizia Bertuccelli
ricercatrice in Bolivia

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