
Questa nazione sudamericana, geograficamente e antropologicamente estremamente diversificata, si estende su un territorio pari a tre volte l’Italia e ospita circa 30 milioni di abitanti.
Paese spesso ritratto in cartolina, convive con luci ed ombre: relativamente democratico sin dal termine delle dittature militari in America latina negli anni ’80, dopo un periodo di crisi attraversa ora un momento di forte crescita economica, basata principalmente sullo sfruttamento delle numerose risorse minerarie. Biologicamente megadiverso e con un grandissimo patrimonio storico-culturale, il Perù è però caratterizzato da una profonda disparità sociale: la popolazione, oltre a essere estremamente giovane, il 50% ha infatti meno di 18 anni, è multietnica e organizzata parallelamente al censo. Ricchissimi, che ostentano il lusso nel centro della capitale, si contrappongono a poverissimi, che spesso abitano le periferie o i centri andini. La maggior parte degli abitanti vive inoltre nella zona costiera, il cui territorio, a natura prevalentemente desertica, viene così sottoposto a uno pesante stress idrico ed ecologico. Anche la capitale Lima, che da sola conta circa 10 milioni di abitanti, non è esente dalla problematica.

Nel paese sudamericano in cui l’organizzazione è presente sin dal ’75, i progetti si adattano ovviamente alle esigenze di questa complessa nazione: progetti come "Café Corecto" o "Economia Solidale" promuovono i diritti dei lavoratori del caffè in aree disagiate e il rafforzo del quadro dell’economia rurale favorendo l’associazionismo e il cooperativismo ed in particolare potenziando il ruolo della donna, fondamentale all’interno della società peruviana. Vengono proposti progetti di formazione sulla migrazione e sul contrasto al traffico delle persone. Storica e fondamentale, all’interno di una società così giovane, è la collaborazione con il Manthoc ed altre organizzazioni nel progetto sul lavoro minorile “Il Mestiere di crescere”.
Numerosi sono i risultati ottenuti nel corso di questa lunga permanenza e numerosi sono ancora gli sforzi da fare.
Margherita Garonzi, studentessa del liceo classico Maffei a Verona
Progetto Alternanza Scuola-Lavoro
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