mercoledì 29 giugno 2016

Il Diritto di vivere

Vivere e far parte di una società non è sempre semplice se non si conoscono i propri dritti. Così può succedere che ti sia vietato di fare qualcosa senza un motivo valido o di sentirti emarginato solo perché sei donna, e quindi sottomessa e non libera di vivere la tua vita.
Non c’è da stupirsi, poiché si sa che, purtroppo, è una realtà esistente in quei Paesi dei quali nessuno parla, nei quali si pensa che l’unico problema sia la povertà. Quei luoghi così misteriosi, però, devono essere osservati da vicino per vedere con i propri occhi le loro vere necessità. 
Ci sono popoli che vivono di sussistenza e costruiscono le case con dei mattoni, sono fuori da ogni centro abitato e per loro è difficile ricevere le cure mediche adeguate. Proprio per questo molte organizzazioni, tra cui ProgettoMondo Mlal, hanno deciso di aiutare queste popolazioni a crescere, a far loro capire che non devono vivere senza preoccuparsi dei loro diritti, perché questi sono fondamentali per qualsiasi comunità. I diritti umani riguardano tutta la popolazione mondiale, anche coloro che vivono in piccoli paesi sperduti. Sono importanti perché salvaguardano la vita di una persona e la fanno vivere in tranquillità in un mondo che dovrebbe essere aperto a tutte le culture. Questi diritti non cambiano in base alla persona che ci si trova davanti e non cambiano nemmeno in base al colore della pelle.
Un diritto negato nei Paesi africani, per esempio, è l’alfabetizzazione, che grazie a scuole preparatorie sta diminuendo sempre di più. Si stanno infatti aiutando centinaia di bambini ad entrare nelle scuole medie, percorso che poi servirà loro per proseguire con gli studi. Il diritto all’istruzione è indispensabile nella vita di un ragazzo poiché lo aiuta a realizzarsi e ad avere dei progetti per il futuro. È interessante e significativo notare che tutti i bambini del Sud del Mondo alla domanda “Cosa vorresti diventare da grande?” rispondano insegnante o educatore. Portare delle piccole scuole in questi paesini emarginati quindi funziona, e vivendo insieme alla gente locale si può capire anche la felicità e la soddisfazione dei genitori per i propri figli. È un modo per dare loro appoggio e fiducia.
Un fenomeno molto diffuso in questi ultimi anni è l’emigrazione. Molti giovani cercano di scappare da una società in guerra, vogliono rischiare la vita per trovarne una migliore; non importa se rischiano di morire, non hanno nulla da perdere. Molto difficilmente questo modo di agire e di pensare lo si può ritrovare nella vita di un giovane occidentale. Ma i ragazzi africani non vogliono vivere nel radicalismo, vogliono provare a migliorare la loro vita. Questo è un loro diritto, come lo è per coloro che vanno in America a trovare lavoro. Il concetto è sempre lo stesso.
L’istruzione, le cure mediche, la speranza sono i tre elementi principali per tutti gli uomini, li aiutano a crescere, ad avere delle idee proprie, dei progetti propri senza vivere con le imposizioni di qualcuno che si crede superiore. Grazie a questi diritti si crea l’uguaglianza, che molto spesso viene dimenticata. Vivere la propria vita significa essere liberi di pensare e di fare ciò che è meglio per se stessi, conoscendo i propri diritti e principi.   

Demetra Pollinari, studentessa del liceo linguistico Maffei di Verona
Progetto alternanza scuola-lavoro

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