lunedì 17 novembre 2014

Gli studenti veronesi premiano "La Marche"

“La marcia è una metafora del cammino che ancora oggi tutti gli uomini devono compiere per raggiungere l’obiettivo di un’uguaglianza sociale”. Ne sono convinti i giovani studenti veronesi che hanno partecipato al Festival del Cinema Africano appena concluso nella città scaligera e che, all’unanimità, hanno premiato il film “La Marche” di Nabil Ben Yadir.
Proiettato nelle sale del festival (Stimate e Camploy), e in sei aule magne degli istituti scolastici superiori del territorio, in cui ProgettoMondo Mlal ha promosso la manifestazione, il film è stato visionato da oltre 2mila studenti, e decretato vincitore sia dal Premio Spazio Scuole (a pari merito con Ni Sisi di Nick Reding), sia dai 6 membri della giuria ristretta Spazio Studenti  dell’Istituto Enaip che ha partecipato alla formazione proposta dagli operatori della nostra associazione.

Nel 1983, in una Francia in preda all’intolleranza e agli atti di violenza razziale, tre giovani adolescenti e il curato del quartiere periferico di Lione, Minguettes, lanciano una grande marcia pacifica, da Marsiglia a Parigi, per l’uguaglianza e contro il razzismo. Al termine della marcia si uniscono a questa voglia di giustizia più di 100.000 persone venute da ogni dove, contribuendo a dare alla Francia degli immigrati la speranza per un futuro migliore.
“La giuria giovani E.N.A.I.P. Verona del cinema Africano 2014 ha decretato come film vincitore “La Marche”, l’ultimo film che abbiamo visionato, perché ha riscosso l’interesse di tutti noi giudici dall’inizio della proiezione fino alla fine”, scrivono i ragazzi, tra i 16 e i 18 anni, nelle motivazioni del premio. “L’interesse per lo più è stato suscitato dalla bellezza della multiculturalità, che rispecchia anche la composizione della nostra giuria e della nostra scuola.
Il film ci ha trasmesso i valori dell’amicizia, dell’uguaglianza, della libertà e della convivenza, mostrandoci un paese restio a concedere gli stessi diritti a tutti. La musica e il suono che hanno accompagnato il film hanno sottolineato magistralmente i diversi stati d’animo dei personaggi nelle tappe della lunga marcia pacifica. Anche se i personaggi hanno avuto tutti delle brutte esperienze, sono stati capaci di portare avanti i loro ideali, senza mai mollare nonostante le difficoltà e le violenze subite  durante il loro viaggiare.
La marcia è una metafora del cammino che ancora oggi tutti gli uomini devono compiere per raggiungere l’obiettivo di una uguaglianza sociale. Concludiamo ringraziando i nostri docenti accompagnatori e tutta l’organizzazione del Cinema Africano”.
ProgettoMondo Mlal si augura che, l’anno prossimo, un altro istituto superiore della città aderisca alla “staffetta interculturale”, che ha preso il via l’anno scorso al Galilei e che quest’anno è passata appunto per l’Enaip con percorsi didattici e apposita formazione nella visione dei vari film in concorso al Festival.
Più in generale, questa 34esima edizione del Festival, sancisce il trionfo delle donne. È femminile il volto di chi ha vinto le sezioni Africashort, Panoramafrica e Viaggiatori&Migranti, e sono femminili i nomi dei cineasti di tre su quattro menzioni speciali della Giurie ufficiali.
Le proiezioni continueranno dal 18 gennaio, ogni terza domenica del mese, al Cinema Teatro Santa Teresa.

PREMI E MOTIVAZIONI DELLE GIURIE UFFICIALI:

PREMIO GIURIA AFRICA SHORT E PANORAMAFRICA

Premio miglior cortometraggio: “Soko Sonko” di Ekwa Msangi-Omari
Con ritmo e vitalità Soko Sonko racconta mezza giornata di una famiglia keniota. L'universo del mercato diventa simbolo di una società in cambiamento.

Menzione cortometraggi Zacharia di Leyla Bouzid. La Giuria assegna una menzione speciale a Zacharia per la delicatezza narrativa con cui è costruita il personaggio di Zacharia , algerino, messo all'improvviso a confronto con i valori dei suoi figli nati e cresciuti in Francia.
Afronauts di Frances Bodomo. La giuria assegna una menzione speciale ad Afronauts per l'originalità con cui la regista affronta un tema caro allo cinematografia internazionale, anche africana, con grande forza narrativa ed estetica.

Premio miglior lungometraggio: “Printemps Tunisien” di Raja Amari
Le storie personali di quattro giovani sullo sfondo della caduta del regime di Ben Ali, ben raccontate e interpretate con efficacia. Il film ha il merito di delineare con grande maestria il momento non privo di incertezze immediatamente precedente le manifestazioni di piazza, organizzate dalle nuove generazioni, attraverso la rete.
Menzione lungometraggi: Des étoiles di Dyana Gueye. La Giuria assegna una menzione speciale a Des étoiles per la capacità di raccontare in forma non banale e poetica il viaggio e l'esperienza della migrazione, attorno a quattro personaggi costruiti in maniera assai convincente, i cui destini si incrociano senza però mai incontrarsi.

PREMIO VIGGIATORI&MIGRANTI

Film vincitore: “LesMessagers” di Hèlén Crouzzillat e Laetitia Tura
La Giuria, all’unanimità, assegna il premio della Sezione Viaggiatori & Migranti a Les Messagers. Le registe hanno dato voce con straordinaria forza espressiva alla guerra silenziosa dei migranti contro le inutili barriere e i confini che non fermano nessuno e provocano soltanto morte. La sensibilità delle interviste, la potenza delle immagini e il rigore della regia, restituiscono dignità a uomini e donne messaggeri di un’epoca che sembra aver perso l’Umanità.
E assegna una menzione speciale al cortometraggio Aissa di Clement Trehin-Lalanne per aver raccontato, in maniera asciutta, la violenza di un sistema di identificazione dell’età anagrafica che trasforma un corpo femminile in un oggetto da vivisezionare.

PREMI ALTRE GIURIE:

GIURIA DEGLI STUDENTI UNIVERSITARI AFRICANI DI VERONA è arrivata a una conclusione incredibilmente unanime, decretando come film vincitore: “Des Étoiles” di Dyana Gaye. Il film è stato scelto grazie alla convincente sinossi, al ritmo della narrazione e alla valorizzazione dell'unpublished ossia l'inedito, ciò che di solito non viene trattato e rappresentato nella cinematografia africana. Questo racconto riesce a farsi veicolo di nuovi valori, di nuove prospettive ed efficacemente rappresenta il mood del tema della rassegna cinematografica ossia New Waves, che noi abbiamo appunto interpretato come le nuove ondate cinematografiche innovative costituite da nuove visioni per fare cinema da parte dei registi africani emergenti. Caratteristiche di questo film sono: la freschezza, la disillusione, la narrazione dinamica della fabula che lo rende un moderno simbolo di un cinema psicologico-intimistico, che racconta emozioni, sentimenti, progetti, azioni come anche la crescita dei suoi stessi protagonisti. Un'altra caratteristica essenziale per la sua scelta è stata l'intreccio o meglio la connessione tra le storie dei protagonisti, un elemento che ci ha aiutati ad apprezzare e a comprendere al meglio la sinossi del film. Queste sono le motivazioni che a nostro avviso lo rendono completo e innovativo.

Giuria del PREMIO SPECIALE MONTORIO 2014 “AL DI LÁ DEL MURO”
Film vincitore: “O esphino da rosa” di Filipe Enriques.
Perché è un thriller ben architettato, girato in modo piacevole, coraggioso per come affronta tematiche universali particolarmente delicate senza mai scendere nel volgare. I temi del potere e della responsabilità sono pilastri nel messaggio del regista oltre che la denuncia delle fragilità umane mostrate senza veli.

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