mercoledì 22 ottobre 2014

Bolivia, Morales fa terna

Una vittoria schiacciante, senza ombre di dubbio, quella di Evo Morales che ha nuovamente trionfato alle elezioni presidenziali in Bolivia, ottenendo oltre il 61% dei voti da circa 6 milioni di elettori. L’ex sindacalista, presidente della Bolivia dal 22 gennaio 2006, si appresta così ad iniziare il suo terzo mandato.
Alle elezioni il Mas, partito di governo, si è infatti imposto in 8 dei 9 dipartimenti del Paese. Alle spalle di Morales, il leader di Unidad Democrata, Samuel Doria Medina (noto imprenditore del cemento), con il 24,5% dei voti, segue il Partito Democratico Cristiano con il 9%, mentre i partiti “Movimiento sin Miedo” e il recente costituito partito “Verde” non raggiungono il 3% di voti validi, perdendo cosi, secondo la normativa elettorale, il registro nazionale.
I dati definitivi dell’importante appuntamento elettorale non sono ancora pubblici, nonostante il Tribunale Elettorale avesse promesso che la domenica stessa delle votazioni, il 12 ottobre, sarebbero stati diffusi i risultati al 90% di completezza.
I risultati ottenuti, con la stragrande maggioranza dei voti andati al partito di governo, non ha sorpreso nessuno, neppure i partiti di opposizione. Quello che invece ha suscitato non poche perplessità e proteste è stata la inettitudine dimostrata dal Tribunale Supremo Elettorale che, più volte durante il conteggio, ha diffuso la notizia che il sistema si era inceppato, che si erano registrati errori nei conteggi e altre inconsistenti complicazioni, a causa delle quali non si poteva avanzare con la rapidità annunciata.
Finalmente, quasi in sordina, ecco nella giornata di domenica 19 l’annuncio dei risultati pressoché definitivi (in due comuni si devono rifare le votazioni per irregolarità comprovate) a comprovare i primi sondaggi (detti “boca de urna”). La stampa si limita dunque ad riportare i dati diffusi tramite una conferenza stampa dell’organo elettorale e tenendo al minimo i commenti.
All’indomani della pubblicizzazione dei numeri, i partiti usciti perdenti da quest’ultima competizione esprimono serie perplessità e dubbi circa la veridicità dei risultati e annunciano iniziative di denuncia. Lo stesso governo, alleato alla Coordinatrice dei movimenti sociali affini al Mas (Conalcam), fa la mossa di promettere un audit tecnico al Tribunale Supremo Elettorale per identificare i problemi creatisi durante lo scrutinio e individuare i responsabili che hanno fatto ritardare la proclamazione dei risultati, minacciando sanzioni.
Per quanto riguarda la composizione dell’assemblea legislativa, il partito di governo si è assicurato la votazione dei 2/3 sia alla Camera che al Senato. Ciò significa che nei 5 anni a venire la guida Morales avrà l’appoggio maggioritario in seno al potere legislativo.
Per la prima volta nella storia della Bolivia, hanno avuto la possibilità di votare per le elezioni presidenziali anche i residenti all’estero. E anche in questo caso si registra l’ampia vittoria per il Mas con il 72,29% dei voti a suo favore.
Le votazioni all'estero si sono svolte contemporaneamente in 33 Paesi per un totale di 267.610 elettori residenti in 69 città.
 
Anna Alliod
ProgettoMondo Mlal
Bolivia

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