giovedì 30 ottobre 2014

A scuola di cinema, e non solo. Il Cinema Africano per le scuole e i ragazzi

Proiezioni a scuola e una mostra arricchita da un vero e proprio progetto per facilitare la conoscenza dei giovani sulle pietre miliari della democrazia, a partire dall’eredità lasciata da Nelson Mandela al mondo. Ma anche una lettura animata per conoscere, tramite la piccola Iko nata in Burkina Faso, un’Africa un po’ diversa da come solitamente ce la immaginiamo.
ProgettoMondo Mlal quest’anno triplica le proposte elaborate in occasione della 34esima edizione del Festival del Cinema Africano, e si rivolge ai giovani del territorio con una serie di iniziative e attività didattiche tutte da scoprire.

Come di consueto, l’associazione veronese si prepara a portare il cinema nelle scuole di ogni ordine e grado di Verona e provincia, direttamente nelle classi o attirando gli alunni nelle sale dei cinema che ospiteranno il festival. In entrambi i casi la presenza di esperti e ospiti internazionali (dal 7 al 15 novembre a Verona, e fino al 6 dicembre in Provincia) stimolerà dibattiti e riflessioni per guardare il mondo attraverso il cinema.
I numeri degli studenti coinvolti continua a crescere, e si sono superate di gran lunga le 5.500 adesioni (nel 2013 sono state 4mila), distribuite tra Verona (oltre 2mila), San Giovanni Lupatoto, Sommacampagna, Bussolengo, Villafranca, San Bonifacio, Bardolino, Lazie, Colà, San Martino Buon Albergo, Soave e i comuni della Val d’Alpone.
Anche quest’anno, oltre al Premio “pubblico scuole”, verrà rilanciato il Premio “Il Colombre”, che sarà assegnato da una giuria di 6 studenti dell’Enaip, appositamente formata e preparata con specifiche lezioni e approfondimenti.
Da diversi anni ormai la scuola si trova davanti al difficile compito di ripensare se stessa e il proprio ruolo nella società, soprattutto alla luce dei rapidi cambiamenti del mondo attuale, sempre più cosmopolita.
Nel variegato mondo delle proposte didattiche interculturali, quindi, quelle realizzate da realtà come il Cinema Africano, puntano a fornire alle nuove generazioni gli strumenti necessari a decodificare i messaggi e riconoscere gli stereotipi, mettendo in evidenza quegli elementi di novità che possono diventare un punto di partenza essenziale per comprenderne le influenze culturali, le condizioni di vita, le aspirazioni e le speranze.

Mutamenti e sviluppi culturali e politici sono anche al centro del progetto Mandela27, nato da una collaborazione fra l'Unione Europea e il Sudafrica, e proposto durante il Festival in collaborazione con ProgettoMondo Mlal.
La lotta contro l'apartheid e il ruolo di Mandela nella guida del cambiamento politico, saranno al centro della mostra esposta dal 10 al 13 novembre nel foyer del teatro Camploy in via Cantarane 32. Si tratta di una replica in scala reale della cella di Mandela a Robben Island, con l'esposizione di pannelli che ripercorrono i fatti dall'inizio dell'apartheid alla sua abolizione.
Mandela27 però è più di una mostra e comprende anche un serious game che propone una romanzo a fumetti digitale e interattivo, per farsi un'idea concreta di come fosse la vita di un prigioniero politico a Robben Island. Inoltre il progetto ha realizzato una mappa culturale con 100 fatti particolarmente rilevanti che hanno contribuito al cambiamento politico in Europa e Sudafrica, come la caduta del muro di Berlino, i concerti per la libertà e l'euforia per la liberazione di Nelson Mandela nel 1990. Gioco e mappa sono consultabili su www.mandela27.eu.

La cultura si fa leggendo, e quest'anno ProgettoMondo Mlal, propone anche la lettura animata del fotoracconto “Un giorno con Iko”, che si terrà lunedì 10 novembre alle 14 alla libreria Pagina 12, in Corte Sgarzarie 6/A a Verona.
Attraverso la lettura e alcune attività il pubblico potrà conoscere Iko, una bambina di 9 anni che vive in Burkina Faso, in una specie di piccolo condominio africano dove tutti si danno una mano per tirare avanti. Nel fotoracconto, Iko invita a visitare la sua casa, a conoscere i suoi familiari e amici, a giocare, mangiare e sognare con lei. La sua vita, seppur vissuta in povertà, alla resa dei conti non è per niente male, e restituisce l'immagine di un’Africa un po’ diversa da come ce la immaginiamo, dove non ci sono solo capanne di paglia, la danza della pioggia non è un ballo folcloristico, e la Tv si vede bene proprio come da noi.

Per maggiori informazioni: educazione@mlal.org – www.progettomondomlal.org – 045.8102105

Nessun commento:

Posta un commento