venerdì 12 settembre 2014

Rientri assisititi entro marzo 2015

Sono sempre più i migranti che ritornano volontariamente nei loro Paesi di origine, sostenuti dai progetti finanziati dal Ministero dell’Interno attraverso il Fondo Europeo Ritorno.
Rispetto ai 228 casi registrati nel 2009, tra il 2013-2014, sono infatti stati contati già oltre 2.000 rientri. Di questi, circa il 55% ha ricevuto un supporto alla reintegrazione socio-lavorativa e il 71% era di sesso maschile; 81 sono le nazionalità dei ritornanti, anche se oltre la metà proviene da Tunisia, Ecuador, Perù e Marocco.
La nuova iniziativa del Consiglio Italiano per i Rifugiati–Onlus (Cir), “Integrazione di Ritorno2”, avviata da pochi mesi in partenariato con Oxfam Italia e il Comitato Internazionale per lo Sviluppo dei Popoli (Cisp), e con il coinvolgimento di ProgettoMondo Mlal in Perù, raccoglie e rilancia l’esperienza di un primo progetto che ha garantito a 25 nuclei familiari (45 persone in totale) l’informazione e l’orientamento nel loro percorso di decisione volontaria al ritorno. Al termine di questo percorso, 32 persone (inclusi 12 minori) hanno fatto ritorno nel loro paese d’origine e sono state quindi accompagnate in ogni fase, incluso il monitoraggio del percorso di reintegrazione.
Nello specifico, 27 persone sono tornate in Ecuador, 4 in Colombia e 1 in Ghana. Tra questi ci sono stati giovani come Mario, 24 anni, arrivato in Italia ancora minorenne per ricongiungersi con la madre. Qui, ha studiato per prendere la licenza media e ha frequentato un anno di una scuola per metalmeccanico. Ha poi interrotto gli studi per cercare un’occupazione. Ha svolto attività lavorativa come operaio macchinista, allestitore, magazziniere, metalmeccanico. Poi la crisi economica, le difficoltà, la madre che decide di tornare in Ecuador, l’impossibilità di rinnovare il permesso di soggiorno. Da qui la scelta di tornare in Ecuador, dove l’aspettava tutta la famiglia e dove poter ricominciare. Ora lavora presso l’officina di gommista del fratello.
Ines, arriva in Italia nel 2009 lasciando in Ecuador due figli, per ricongiungersi alla madre. Vista la pessima relazioni con il patrigno, si stacca dalla madre e cerca di mantenersi lavorando come badante, operaia, addetta alle pulizie, cameriera, cuoca in un ristorante. Trova un nuovo compagno da cui ha un bambino. Ma l’uomo si rivela violento e Ines finisce in ospedale diverse volte prima di riuscire a separarsi. La situazione economica si complica, perde il lavoro, non riesce a sostenere i costi dell’affitto e dell’asilo per il figlio. Si rivolge al progetto per tornare a casa. In Ecuador dopo diverse difficoltà d’inserimento, dovute soprattutto alla mancanza di una rete familiare e di supporto e dove altri 2 figli l’aspettavano, riesce a stabilirsi in una nuova casa, riunendo con sé tutti e tre i figli, contenti di essere tornati finalmente insieme. Grazie al supporto di Fundación Esperanza, partner locale di Oxfam Italia in Ecuador e di una buona rete di vicinato, sta avviando un’attività di vendita di bibite e alimenti preparati in casa, mentre i figli frequentano regolarmente la scuola pubblica.
Hanno chiesto di tornare anche persone con percorsi in Italia lunghi e costruttivi com’è il caso di Carlos, un signore sessantenne che vuole ricominciare una vita nel suo paese di origine: è operaio e in Ecuador vuole avviare un’impresa edile, valorizzando anche le competenze acquisite in Italia, per preparare il ritorno anche della compagna che è rimasta in Italia. Il progetto ha inoltre assistito alcuni casi vulnerabili come quello di una giovane studentessa universitaria, che non riesce più a mantenersi agli studi e finisce in circuiti di sfruttamento e violenza prima di trovare la forza per riprogettare il suo futuro.
Queste alcune tracce di percorsi migratori che ad un certo punto si volgono indietro verso il paese d’origine per guardare al futuro. Persone che dopo anni di permanenza nel nostro paese scelgono volontariamente di tornare a casa, ognuna con la propria storia, un progetto di vita e ragioni per ricominciare.
Se sei dunque un migrante proveniente da Algeria, Ghana, Perù, Ecuador, Colombia,
e vuoi tornare a vivere nel tuo paese di origine, il progetto “Integrazione di Ritorno2”
mette a disposizione servizi di orientamento, un contributo economico per favorire la reintegrazione nel paese di ritorno e accompagnamento in loco per realizzare un micro progetto di inserimento socio-professionale per 80 cittadini provenienti da Algeria, Ghana, Perù, Ecuador e Colombia che vogliono tornare a vivere nel loro Paese.
Le partenze sono previste fino al 31 marzo 2015.

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Contatti
  Roma: galosi@cir-onlus.org 06 69 200114 / 335 6027180
  Milano: milano@cir-onlus.org 335 1649072

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