venerdì 15 luglio 2016

Dalla teoria alla pratica, studenti in campo

Per sperimentare come si lavora in una Ong di cooperazione Martina Coati e Edoardo Cappelletto, studenti del Liceo calssico Maffei di Verona in Alternanza Scuola Lavoro sono stati “accolti” nell’Ufficio Educazione di ProgettoMondo Mlal dove, dopo una formazione generale su temi e ambiti dell'organizzazione, hanno lavorato soprattutto sull’aspetto educativo del Cinema Africano.
Dopo un incontro con Stefano Gaiga della direzione artistica del Festival, grazie al quale hanno acquisito degli strumenti per l’analisi e la selezione dei film africani e un ulteriore momento con Rossella Lomuscio di ProgettoMondo Mlal per entrare nel lavoro educativo legato allo Spazio Scuole del Festival, è iniziato il lavoro vero e proprio. I ragazzi hanno visionato tre lungometraggi e, utilizzando gli strumenti di lettura filmica, sia in chiave “estetica” che educativa, ne hanno redatto le schede di presentazione e hanno selezionato un lungometraggio da proporre nel prossimo anno scolastico nella propria scuola.
Sul contesto e sui contenuti di La Marche, il film da loro selezionato, hanno ricercato e preparato degli spunti di approfondimento per approcciare una lettura del film in chiave educativa e gestire loro stessi poi l’animazione e il dibattito.
Hanno anche avuto l’occasione di sperimentarsi come traduttori e addetti al sottotitolaggio e di formarsi sull’utilizzo di un programma specifico, si sono occupati di un primo inserimento di timecode e sottotitoli a un cortometraggio tunisino, Ghassra, che sarà in concorso nella prossima edizione del Festival del cinema africano di Verona.
“La Marche parla di un gruppo di ragazzi che, nel 1983, hanno deciso di mettersi in marcia da Marsiglia a Parigi in nome dell'uguaglianza tra tutte le persone. I giovani e le donne danno un tocco importante all'iniziativa che mi ha colpita”, racconta Martina. “Dopo quella manifestazione il permesso di soggiorno per gli stranieri si è allungato dal 3 ai 10 anni. Poi purtroppo si l'eco della manifestazione ha perso effetto e ora solo il 19 per cento delle persone si ricorda della marcia.
Penso però che anche in Italia i giovani dovrebbero essere più partecipativi e attivi”.
Edoardo sottolinea invece il valore dell'esperienza fatta. “All'inizio abbiamo affrontato una parte teorica e introduttiva ma poi siamo entrati nel vivo delle attività con una pratica molto interessante. Abbiamo visto film che non si vedono in giro e che hanno un taglio decisamente diverso da quelli americani ed europei a cui siamo abituati, e sottotitolare è stato molto più complicato di quanto pensassi. Il Cinema Africano d'ora in avanti mi avrà sicuramente in sala”.

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