Sono arrivati dal Burkina Faso e, subito, la prima sgradevole accoglienza. Poggiata la cinepresa a terra per pagare il conto in un bar nei pressi della loro Ambasciata a Roma, se la sono visti portare via praticamente sotto il naso. In Italia rubano? Sì, gli è stato gentilmente(questa volta) risposto: rubano.
Poi l’equipe di cineoperatori e giornalisti burkinabè è salita al nord, nella provincia di Vicenza, per incontrare le comunità dei loro connazionali che qui risiedono e lavorano da oltre un decennio. Come ci hanno raccontato loro stessi nel breve incontro avuto sabato pomeriggio con i rappresentanti di ProgettoMondo Mlal, la vicepresidente Ivana Borsotto e il direttore Valentino Piazza, sono ben 7.800 gli immigrati burkinabè che, dal 1990 (data di inizio del flusso di immigrazione in questa area) a oggi, hanno trovato posto nelle tante concerie di Arzignano e nelle piccole aziende metallurgiche di Altavilla e Creazzo. Ma si calcola che, nel mondo, la comunità burkinabè abbia superato ormai i 2 milioni di persone. “Quella italiana – ci spiega il rappresentante dell’associazione burkinabè di Vicenza- è comunque di gran lunga la più numerosa. E sapete perché? – tiene a farci sapere Aziz Banse: “… perché il burkinabè preferisce i Paesi dove viene richiesto il lavoro di fatica. Non come in Francia dove ci si riduce tutti a fare i bellimbusti…”.
Se è vero allora che l’Italia soddisfa maggiormente questo tipo di domanda, c’è da dire che i burkinabè vivono ormai in più di 50 altri Paesi del mondo. Praticamente sono dappertutto.
E conservare buoni rapporti con tutti è appunto il compito dell’equipe sbarcata in Italia in questi giorni: incontrare una ad una le tante comunità sparse nel mondo per raccoglierne aspettative, esigenze, ma verosimilmente per misurarne anche le potenzialità in termini di aiuto o collaborazione con il proprio Paese.
“In Burkina, soltanto in un mese, ci sono state 4 alluvioni e ogni volta abbiamo raccolto e mandato container di aiuti dall’Italia”. Come a dire che in Burkina hanno cominciato a prendere molto sul serio i loro connazionali emigrati dieci anni fa. Tanto più che oggi –racconta ancora Aziz- di fronte alla crisi economica che è globale sono in molti a cominciare a pensare a un rientro”. Ed ecco spiegato un altro snodo significativo nell’agenda di incontri istituzionali (nella delegazione anche un addetto stampa del gabinetto presidenziale) e documentaristici: come sarebbero disposti ad aiutare il proprio Paese una volta rientrati a casa gli emigrati? E cosa il governo burkinabè potrebbe fare per aiutare e valorizzare questo rientro a casa?
A fare le domande, e documentare la realtà burkinabè in Italia, una troupe del canale Arc en Ciel di Radio Televisione Nationale du Burkina (RTB). Anche se, privati della cinepresa professionale, apparivano forse un po’ meno baldanzosi nelle interviste, i giornalisti hanno voluto comunque raccogliere le testimonianze dei nostri operatori e documentare l’impegno di ProgettoMondo Mlal nel loro Paese.
Una presenza quella di ProgettoMondo Mlal che –come ha spiegato loro il direttore di ProgettoMondo Mlal Valentino Piazza- conta ormai su 5 anni di preziosa collaborazione con il Ministero di Salute del Paese, in ben 16 distinti Centri di Salute pubblica delle regione di Hauts Bassins e Cascades.
Così la vicepresidente Ivana Borsotto ha sottolineato il lavoro svolto in questi anni, con risultati notevolmente importanti, nell’ambito della salute materna e della lotta alla denutrizione. Il tutto valorizzato da un metodo di indagine e di cura che coinvolge in prima persona la persona e la comunità stessa (epiedemiologia comunitaria), responsabilizzando e rendendo di fatto più consapevoli gli stessi malati, e contribuendo così a rafforzare le risposte sanitarie che culturalmente sono già presenti e riconosciute sul territorio.
Ma di salute ed alimentazione in Burkina Faso si parlerà ancora sul nostro territorio nazionale. Proprio a Vicenza l’amministrazione comunale, con la collaborazione di ProgettoMondo Mlal, sta realizzando un programma di iniziative nelle scuole per mettere in contatto i ragazzi dei due Paesi e stimolarli ad affrontare temi che sono di tutti. Al Nord come al Sud del mondo. Insieme contribuiranno concretamente alla realizzazione di alcuni microprogetti di sviluppo nelle aree più svantaggiate del paese africano.
ufficio Comunicazione
ProgettoMondo Mlal
Lucia Filippi
lunedì 25 ottobre 2010
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