martedì 31 maggio 2011

Perù: il governo deve pensare ai migranti

Partono per la Bolivia, l’Ecuador, e qualche volta per l’Argentina e il Cile. Ma buona parte di quei 3 milioni di peruviani che cercano fortuna fuori dai loro confini (su una popolazione di 26 milioni), raggiungono anche l’Europa, in particolare Spagna e Italia. Completamente ignorate, se non mal viste dalle ambasciate dei nuovi paesi in cui vanno a vivere, queste persone sono alla fine abbandonate a se stesse, e spesso fin dall’inizio impigliate in una schiavitù economica, che le vede debitrici di migliaia di euro al posto di finti contratti di lavoro utili solo a partire.
Le ambasciate italiane o estere trattano male chi chiede un visto, ci sono molti sospetti e solo negli ultimi anni si inizia a parlarne”, dice Romulo Torres, rappresentante del Forum Solidaridad Perù, partner locale di ProgettoMondo Mlal nel nuovo programma “Perù Migrante”. “La politica non riconosce il diritto di migrare o viaggiare e, a parte le ambasciate, è quindi il governo stesso che non aiuta a ragionare sul tema della migrazione”.
Ma per il rappresentante del Forum anche gli stessi migranti contribuiscono a restituire in patria un’immagine errata della realtà che affrontano all’estero. “Chi parte restituisce al paese d’origine un’immagine distorta della propria nuova vita: per esempio chi fa la badante racconta di essere infermiera e in generale tutti mandano regali e soldi a casa, facendo credere alle loro famiglie che tutto procede per il meglio. Ma al momento del ricongiungimento il palco cade. Con il nuovo progetto puntiamo a far sapere alla gente quali sono le reali condizioni del migrante e quanto sia importante, da parte di chi resta, usare bene le rimesse e non fare la bella vita in Perù, per poi ritrovarsi a una condizione di povertà al momento del ricongiungimento”.
Anche se l’aspirazione ultima è quella di tornare in Perù, mutui e debiti economici rendono infatti la maggior parte delle volte impossibile il rientro.
Perché la società civile sia più informata e possa aver voce in tema di difesa dei diritti umani dei migranti, e per informare appunto sulla realtà che si troverà nel paese di destinazione e sulla crisi economica mondiale, negli ultimi anni sono nati una serie di osservatori sulla migrazione in diverse città del Perù. “Negli anni ’70 inizio quella peruviana era spesso una migrazione dovuta alla protesta politica”, continua Torres. “Dalla fine degli anni ’80 ha preso il via una seconda migrazione più generale dettata dalla povertà, la stessa che si è poi trascinata fino ai nostri giorni”.

giovedì 26 maggio 2011

Cooperante per Haiti cercasi

Haiti ha bisogno di un nuovo operatore, responsabile della direzione e amministrazione del progetto “Viva Haiti”, cofinanziamento dell’Unione Europea e avviato da ProgettoMondo Mlal sull’isola nel febbraio del 2010. La destinazione è Fonds-Verrettes, a sud di Haiti e poco distante dalla capitale, luogo che sta tra gli ultimi posti della classifica dei più poveri del Paese. Una zona montagnosa e quasi integralmente deforestata, e perciò estremamente vulnerabile alle piogge torrenziali. Nel maggio 2004 il centro città è stato completamente distrutto dall’uragano Gianna e tutt’ora rimangono ben visibili i danni. Nel settembre 2008, il passaggio di altri 4 uragani, ha ulteriormente colpito la zona di Fonds-Verrettes. In più, l’area ha la particolarità di essere sulla frontiera con la Repubblica Dominicana, e questa posizione rende la sua giovane popolazione costantemente sotto la minaccia del doppio sfruttamento.
Requisiti necessari alla selezione, per una destinazione di sicuro non tra le più facili, sono naturalmente una buona padronanza del francese, oltre che un’esperienza pregressa di almeno 4 anni in progetti di cooperazione internazionale in paesi latinoamericani, con un ruolo gestionale o di coordinamento. A completare il quadro saranno poi utili una conoscenza e comprovata esperienza nella partecipazione giovanile (perché è con i giovani e la loro formazione che ha a che fare il progetto), e l’esperienza di lavoro con metodologie partecipative.
Per maggiori informazioni e l’invio della candidatura scrivere a selezione@mlal.org o inviare il curriculum per fax al n. 045-8103181.
Sul sito di ProgettoMondo Mlal è inoltre possibile visualizzare la scheda del progetto, mentre qui sotto un breve filmato dà voce ai giovani destinatari del programma.

martedì 24 maggio 2011

La diversità che si impara al cinema

Imparare a leggere le diversità e a mettere in pratica la buona accoglienza. Spunti e riflessioni che ProgettoMondo Mlal propone ai più piccoli anche a scuole serrate, perché materia universale che non ha limiti di orari e campanelle.
Destinatari delle attività in programma l’11 giugno prossimo a Custoza, per la rassegna “Migranti 2” promossa dall’associazione Crea, saranno i piccoli alunni della scuola primaria che, attraverso il cinema, avranno accesso a una filmografia in grado di far riscoprire alle nuove generazioni la bellezza dei paesaggi e delle genti, il fascino di musiche e culture diverse. Proposte cinematografiche che avvicinano a ritmi prima sconosciuti, affrontano storie difficili, ma anche comunicano messaggi di speranza e di dialogo.
A partire dalla visione di brevi cortometraggi di animazione e di attività manuali, quindi, l’11 giugno dalle 14,30 alle 16, a Custoza di Sommacampagna, alcune operatrici ProgettoMondo Mlal aiuteranno i bambini a riflettere sul tema della diversità e dell’accoglienza, e a individuare alcune chiavi di lettura per affrontare in maniera critica il tema della migrazione e del rapporto con l’Altro.
Un’occasione per trovare nuovi stimoli utili a interpretare la realtà che ci circonda, grazie al ricorso a dinamiche divertenti e di sicuro impatto per i bambini, e a uno strumento, il cinema, che da sempre affascina grandi e piccini. Un cinema che aiuta spesso ad accorciare le distanze, a far sentire i ragazzi più vicini a culture e tematiche apparentemente tanto lontane ma, di fatto, dietro la porta di casa.

Scarica qui il programma completo

"MIGRANTI 2” è un'iniziativa promossa dall’associazione CREA, alla cui collaborazione collaborano una serie di realtà locali tra cui Associazione Missionaria di Sommacampagna O.V. onlus, Nigrizia, Emmaus, Rete Guinea Bissau onlus, Crescereinsieme onlus, ProgettoMondo Mlal, Gruppo Missionario di Caselle, Libreria Castioni di Lugagnano, Parrocchia di Custoza, Parrocchia di Sommacampagna, Parrocchia di Caselle, Punto pace di Verona (Pax Christi), Agriturismo "NicoBrresaola”.

lunedì 23 maggio 2011

Axé Lata incanta Piazzola sul Brenta

Si è appena concluso l'allegra tournèe del gruppo Axè Lata di Salvador de Bahia che ha portato in Italia la musica afro-bahaiana di Nomìo e le percussioni di Zinho, accompagnati da Loris Campana, coordinatore del progetto di turismo responsabile di ProgettoMondo Mlal, Casa Encantada. Di seguito una preziosa testimonianza sulle due giornate che hanno visto il trio brasiliano a piazzola sul Brenta. (Nelle foto il gruppo in tournèe a Brescia).

Quando vari mesi fa l’amico Loris di Casa Encantada mi scrisse per rendermi partecipe, in quanto ex-ospite nella casa nel febbraio 2010, del loro progetto di passare un mese in Italia un bel sorriso si accese sul mio viso. Con l'entusiasmo che mi caratterizza quando si tratta di creare momenti di aggregazione e condivisione di esperienze legate al mondo della musica e della cultura brasiliane e latinoamericane in genere, mi dissi, dopo aver dato la notizia ai miei amici e compagni del corso di percussioni brasiliane di cui faccio parte: "Se non possiamo andare noi in Brasile, beh, allora è arrivato il momento di portare il Brasile da noi!" Ho la certezza di aver fatto la scelta giusta vista la meravigliosa esperienza vissuta il 14 e 15 maggio scorsi con la presenza a Piazzola sul Brenta di Loris e degli educatori Nomío e Zihno.

I preparativi per l'accoglienza degli amici brasiliani, l'organizzazione delle due giornate di stage di percussioni, la raccolta fondi, il coordinamento con il comune per la concessione degli spazi e con l'associazione “Movimentamente" di Piazzola che si occupa di eventi culturali, sono stati lunghi e laboriosi, ma sono stati gestiti con grande determinazione e grinta, certi che il loro contributo al gruppo di percussioni dal punto di vista musicale, ma soprattutto umano, avrebbe portato un’onda di energia positiva tra tutti noi corsisti e appassionati di musica brasiliana. Ed è stato proprio così.
Il nostro piccolo gruppo di percussioni ha esteso l’invito per gli stage ad altre scuole o amici del nord est e di fatto siamo riusciti a raggruppare 35 percussionisti da Padova e zone limitrofe, Vicenza, provincia di Venezia e un bel gruppo da Trieste. Il diverso approccio didattico alla musica rispetto a quello nostro, è stata una sfida per molti di noi, maestri locali compresi, perché ci siamo trovati a sperimentare un metodo e un modo di “fare musica” istintivo, divertente, coinvolgente, che tesse relazioni e non azioni di protagonismo. Ci hanno portato a ballare insieme con i nostri strumenti addosso e soprattutto a sorridere mentre si suona.

Parallelamente al laboratorio di percussioni, l’associazione Movimentamene ha accolto con entusiasmo la nostra proposta di dare uno spazio a Loris, Nomío e Zinho il sabato sera durante la manifestazione Piazzola Live. Non solo, l'associazione ha anche deciso di devolvere parte del ricavato della serata al progetto "vivendo apprendendo. Axé Lata". Gli amici brasiliani si sono esibiti in piazza assieme a noi stagisti per più di un’ora coinvolgendo il pubblico presente e facendolo ballare e cantare a ritmo di samba e samba reggae. La musica unisce, questo è risaputo, ma sabato sera c'è stato quel qualcosa in più che ha portato Nomío e Zinho alla commozione per l'entusiasmo e l'energia che hanno percepito sul palco con il gruppo di percussioni e il pubblico.

Durante le due giornate di stage, alcuni dei corsisti di Padova e due mamme si sono prodigati per fornire a tutto il gruppo cibo e bibite in varietà e abbondanza per garantire momenti di condivisione anche culinaria. Il laboratorio di percussioni si è poi concluso con una breve parata per le strade del paese e un aperitivo finale in un bar come momento per i saluti e i ringraziamenti agli amici brasiliani.

Tutti noi percussionisti, i soci di Movimentamente, il pubblico presente il sabato, siamo molto grati a Loris, Nomío e Zinho per il loro contributo, la loro energia, la loro genuinità, il loro sorriso, il loro entusiasmo e credo che la bandiera brasiliana, il ritmo samba reggae e l’energia che ci hanno trasmesso resteranno nel nostro cuore per molto tempo.

Federica Tonellotto

giovedì 19 maggio 2011

La denuncia. Colpi di fuoco e una donna ferita al confine tra Haiti e la Dominicana

In questi giorni abbiamo ricevuto delle preoccupanti comunicazioni da parte degli amici di ProgettoMondo Mlal ad Haiti.
L'Organizzazione Solidarite Fwontalye, nostra partner storica, ci aggiorna rispetto alla difficile situazione che si sta vivendo sulla frontiera nord tra Haiti e la Repubblica Dominicana. L'ultimo incidente è datato venerdì scorso, 13 maggio.
Mariette Pierre, una commerciante haitiana, è stata raggiunta da un proiettile esploso da parte di un militare dominicano. Secondo le informazioni che abbiamo ricevuto Mariette ora è fuori pericolo ed è ricoverata all’ospedale Ramón Matías Mella di Dajabón, nella Repbblica Dominicana.
Un gruppo di persone appartenenti a Solidarite Fwontalye è andata a visitare la vittima per verificare le sue condizioni mediche e per avere maggiori informazioni sulle dinamiche che hanno portato all'incidente, se cosi possiamo chiamarlo. Secondo la testimonianza di Gerfils Jean, marito di Mariette, intorno alle 6:40 molte commercianti haitiane tentavano di attraversare il fiume, come fanno ogni lunedì e venerdì per portare le loro merci al mercato binazionale.
I soldati dominicani chiedevano 100 pesos a testa per lasciale passare ma, nella confusione, non riuscivano più a capire chi avesse pagato e chi no
.
Nonostante Mariette avesse già pagato la somma per poter varcare la frontiera, uno dei militari l'ha aggredita brutalmente esplodendo colpi d’arma da fuoco su di lei e verso la folla che, accortasi dell’accaduto, si è scagliata contro l'aggressore.

Lungo la frontiera tra i due Paesi, non è purtroppo la prima volta che si verificano episodi di violenza di questo tipo: l’ultimo più grave, con morti e feriti, risale al 29 novembre scorso. E la dinamica è stata la stessa: i commercianti haitiani, che fanno quotidianamente da pendolari tra i due Paesi per esigenze di lavoro, subiscono soprusi e violenze da parte dei militari dominicani e queste violenze non vengono però sanzionate da parte delle autorità competenti.

Ci uniamo all'appello di Solidarite Fwontalye nel denunciare questi fatti con forza e determinazione, con la speranza che gli atti di violenza finiscano e che le autorità di Haiti e la Repubblica Dominicana possano intraprendere un cammino congiunto che porti all'individuazione dei responsabili di questa aggressione e alla loro punizione.
Si tratta infatti di episodi che contribuiscono alla distruzione delle buone relazioni che, con tanto sforzo, vengono istaurate nella zona di frontiera e che rischiano di vanificare il lavoro che, giorno per giorno, si va facendo in difesa dei diritti umani, sia da parte haitiana che da parte dominicana.

Insieme a Solidarite Fwontalye, come equipe ProgettoMondo Mlal Centroamerica, abbiamo espresso la nostra solidarietà alla famiglia di Mariette Pierre, e ti teniamo a dare notizia di quanto avvenuto al fine di assicurare un reale sostegno all’impegno per il rispetto della dignità umana e per le buone relazioni tra i popoli in tutto il mondo.

Mitia Xavier Aranda Faieta
Casco Bianco Centroamerica
ProgettoMondo Mlal

mercoledì 18 maggio 2011

L’odissea delle allergie tropicali

Recife, Pernambuco. Sono le 5 di mattina, nella calda Olinda non si è ancora alzato il sole quando, con la faccia gonfia per una qualche reazione allergica a non so cosa, chiamo un taxi per farmi portare all’unica clinica allergologica di tutto lo stato Pernambuco. Mi hanno suggerito di arrivare molto presto per poter prendere il ticket per una “consulta” (una visita).
La clinica si trova all’ingresso della città di Recife, in un quartiere piuttosto brutto, dove le rapine, gli assaltos, sono frequenti, e una decina di sem abrigo (senzatetto) dormono nelle vie laterali perché, “dato il clima si può dormire all’aperto e per terra, così il non avere una casa non risulta un grosso problema”, come mi ha poi spiegato una ragazza in fila con me.
Appena arrivata, mi trovo una, anzi due file confuse e lunghissime… Altro che mattina presto! Qui c’ è gente che aspetta da ieri sera e che arriva da tutto lo stato del Pernambuco, dalla costa alle zone interne: donne, tantissimi bambini assonnati con un succo in mano, anziani abituati da anni alle lunghe file, famiglie attrezzate di cibo e coperte, con pochi soldi nascosti addosso e tanta paura di essere derubati, e, “io” che, a prima vista, nonostante la “miscigenaçao” il miscuglio del territorio multiculturale brasiliano, non passo inosservata per il mio portoghese stentato e l’aspetto decisamente “europeo”.
Parlando con la gente, capisco che ci sono due file distinte: una per l’allergia respiratoria, e, l’altra per la pelle; in pratica sei ancora davanti all’ospedale ma già devi sapere a cosa sei allergico!
Una signora mi suggerisce di mettermi in fila per quella della pelle… lei è una paziente della clinica da 18 anni, ma le sue allergie persistono…: "devi abituarti al Brasile mia cara“, mi dice.
Sono le 6 e 30, la fila aumenta, nonostante sia gestita da una guardia che fa entrare a gruppetti di 5 persone. Stando nella fila e parlando con la gente vengo a sapere che ci sono persone che, solo dopo il terzo o quarto tentativo, (trascorrendo lì la notte intera con addosso solo il cellulare come bene importante) riescono ad ottenere una ”visita” che può essere fatta o il giorno stesso (ogni medico, non c’è un numero specifico, visita 4 persone e vengono divise per zone di provenienza secondo un criterio confuso e difficile da capire…) o nelle settimane e anche mesi successivi.
I racconti della gente, mi demoralizzano un po’, ma non mi lascio abbattere. Arriva il mio turno e, parlando attraverso un vetro con la segretaria, scopro che le senha, i posti previsti, per quel giorno sono finiti. Mi viene allora suggerito di provare nei giorni successivi, possibilmente vendendo già la sera prima per assicurarmi una migliore postazione in fila.
Incredula, arrabbiata e con la faccia sempre più gonfia, comincio a protestare e la miriade di gente che mi circonda mi osserva. Inizio a reclamare, anche perché è un'urgenza, ed essendo già passata dal pronto soccorso, è assodato che ho necessità di una visita specialistica.
Scatta la mia voglia di diritto di avere delle spiegazioni, e cerco di parlare con il direttore per capire l’assurdità di questo ospedale. Sono comunque l’unica che non si è rassegnata al fatto che non vi è nessuna possibilità, né altra spiegazione, al fatto che non potrò essere visitata. Inutile dire che il mio essere straniera ed europea, oggi gioca a mio favore: il direttore facendomi una cortesia riesce a imbucarmi in una visita nella stessa giornata, rimango in attesa in un corridoio sporco, pieno di gente che dorme e distrutta dal caldo attende con ansia la famigerata consulta allergologica.
La mia vista dura un paio di minuti, il medico mi dice che l’ospedale non è fornito dei test e non sa per quale ragione abbia avuto una reazione allergica, mi consiglia vivamente di cercare una clinica privata dove i tempi di attesa e le condizioni saranno migliori.
Ma per accedere ai servizi privati occorre un’assicurazione, che è molto cara, spesso anche superiore al salario minimo del Brasile. Così in pochissimi riescono a permettersela. Gli altri aspettano senza altre possibilità… E, qui, aspettare –come mi commenta la maggior parte della gente che è oggi in fila- può significare aspettare per tutta la vita. C’è chi muore aspettando!
Tornandomene a casa, io europea molto più fortunata, mi chiedo: che fine ha fatto il diritto alla salute per la maggior parte della popolazione brasiliana?

Clara Venuto
Casco Bianco ProgettoMondo Mlal

martedì 17 maggio 2011

Haiti, dopo il terremoto. Il 31 maggio a Fossano

Il 12 gennaio 2010, giorno del terremoto, per Haiti è diventata una data spartiacque. Chi conosceva il Paese prima, non potrà più dimenticare quel giorno. E chi non aveva conosciuto Haiti fino ad allora, difficilmente potrà (ri)conoscerlo oggi.
Nonostante abbia occupato le prime pagine per settimane, nonostante tra i rappresentanti dei mass media internazionali sino pochi a non esserci ancora stati, Haiti rimane un Paese sconosciuto a tutti, e totalmente diverso da qualsiasi altro. Non è America latina e non è Africa.
In realtà, prima che si abbattesse la furia devastatrice del terremoto e dei successivi uragani, questo pezzo di isola, grande poco più di una regione italiana, ha vissuto una straordinaria storia di movimenti sociali e il tentativo, partecipato da tutta la popolazione, di costruire il proprio destino. Una storia diventata esempio per la società civile di altri Paesi.
Sono queste le motivazioni che hanno spinto Marco Bello e Alessandro Demarchi a scrivere un libro sull’Haiti di oggi: “Haiti, l’innocenza violata” - Infinito Editore, 177 pagg. 13 €
Con una prefazione firmata da Maurizio Chierici (“La scommessa è ricostruire nel pozzo nero di Haiti una società civile in grado di manifestarsi senza piangere la carità”), “Haiti, l’innocenza violata”, ci regala una carrellata di testimonianze e interviste autorevoli, raccolte dai due autori direttamente nel cuore della società civile, e mandate in stampa per il primo anniversario del terremoto che ha sconvolto, per l’ennesima volta, passato e futuro del Paese.
Il libro, patrocinato da Cisv, Associazione migranti Haititalia e dall’Ong veronese ProgettoMondo Mlal, che ad Haiti è impegnata da più di 10 anni con progetti di cooperazione allo sviluppo e oggi anche di ricostruzione post terremoto, sarà presentato alla cittadinanza dai suoi due giovani autori:

martedì 31 maggio
ore 18.00
sede Unione del Fossanese
via Garibaldi 90 Fossano
intervengono gli autori
Marco Bello e Alessandro Demarchi

la vicepresidente ProgettoMondo Mlal Ivana Borsotto
con un aperitivo della Bottega di Commercio Equo e Solidale Todo Mondo
Sarà anche l’occasione per illustrare pubblicamente il lavoro di questi mesi dell’Unione Fossanese con ProgettoMondo Mlal a favore della popolazione haitiana, grazie anche alla collaborazione della Regione Piemonte, dall’Ong ProgettoMondo Mlal nell’ambito del Programma “Viva Haiti”.
Info: ProgettoMondo Mlal Piemonte
Via Bava San Paolo, 52 tel/fax 0172 635633 - ivana.borsotto@mlal.org

Questo evento si inserisce nell'iniziativa "PIEMONTE chiama MONDO 2011 - Un intero mese dedicato alla cooperazione internazionale e all'educazione per una cittadinanza mondiale", organizzato per il 5°anno consecutivo dalle 25 Organizzazioni Non Governative e Associazioni del Consorzio delle Ong Piemontesi. Su www.ongpiemonte.it è disponibile il programma degli oltre 50 eventi organizzati nelle varie località piemontesi.

lunedì 16 maggio 2011

Buona semina, buon raccolto. Seminario a Fossano contro la fame nel mondo

Uno degli obiettivi fondamentali della cooperazione italiana è operare affinché sia concreto e accessibile il “diritto dei popoli a definire le proprie politiche e le strategie sostenibili di produzione, distribuzione e consumo di alimenti che garantiscano a loro volta il diritto all’alimentazione per tutta la popolazione”.
In un momento, dunque, in cui l’Obiettivo di eradicare la fame nel mondo entro il 2015, si palesa irraggiungibile, mentre, ovunque, si moltiplicano invece le crisi alimentari, diventa quanto mai urgente verificare, e valorizzare al massimo, le opportunità che la cooperazione internazionale e decentrata possono offrire alla costruzione della sovranità alimentare in Burkina Faso.
Con l’obiettivo, teso prioritariamente a sensibilizzare su questi temi l’opinione pubblica, le istituzioni e, in particolare le nuove generazioni, e a mettere in comunicazione le diverse realtà piemontesi potenzialmente interessate a collaborare insieme, nell’ambito della rassegna Piemonte chiama Mondo 2011, l’Ong ProgettoMondo Mlal propone il seminario internazionale:

BUONA SEMINA
BUON RACCOLTO

Sicurezza e sovranità alimentare in Burkina Faso
27 maggio 2011
9.30 – 13.00
Sala Polivalente
Castello degli Acaja
Fossano (Cn)


Relatori del seminario saranno alcuni rappresentanti delle tre Ong piemontesi attualmente impegnate in Burkina Faso (oltre a ProgettoMondo Mlal, anche Lvia e Cisv) e della comunità burkinabè in Piemonte, nonché Lorenzo Bellu, della FAO, che presenterà a questo riguardo quali sono le strategie della Comunità internazionale
ProgettoMondo Mlal, Ong di cooperazione allo Sviluppo con 45 anni di impegno nel Sud
del Mondo, e presente in Burkina Faso dal 2004 con diversi interventi a sostegno dei Programmi di salute pubblica, promuove nell’ambito di un Progetto di Lotta alla malnutrizione nei distretti di Banfora e Mangodara, sostenuto dalla Regione Piemonte, insieme ai Comuni di Cuneo e Fossano e alla Provincia di Cuneo, un’occasione di informazione e formazione rivolta alla comunità locale piemontese anche scolastica per evidenziare la centralità delle politiche agricole quale elemento decisivo nelle politiche di sviluppo; per offrire un’opportunità di confronto con la comunità
burkinabè residente in Piemonte; e per favorire la nascita di nuove collaborazioni con soggetti istituzionali, della società civile, del mondo produttivo, così da integrare e rafforzare anche i progetti di cooperazione decentrata in atto.
Si allega il programma del seminario.

Info: ProgettoMondo Mlal Piemonte
Via Bava San Paolo, 52 tel/fax 0172 635633 - ivana.borsotto@mlal.org

venerdì 13 maggio 2011

Piemonte e diritti umani

Per il quinto anno consecutivo le Associazioni e le Organizzazioni Non Governative che, come ProgettoMondo Mlal Piemonte, aderiscono al Consorzio delle Ong Piemontesi, promuovono, in collaborazione con enti locali, associazioni, parchi, università e molti altri enti impegnati in progetti di cooperazione internazionale e di educazione per una cittadinanza mondiale, l’iniziativa “PIEMONTE chiama MONDO 2011”, 50 eventi pubblici sul territorio piemontese per parlare di temi legati alla cooperazione e alla solidarietà internazionale, degli squilibri tra Nord e Sud del mondo e dei diritti umani.
ProgettoMondo Mlal Piemonte parteciperà alla manifestazione con 4 iniziative che affronteranno diverse tematiche: quella dei diritti dei bambini lavoratori e quella dei diritti dell’infanzia, quella della sicurezza alimentare e quella dei diritti umani, dando voce in questo caso alla società civile haitiana.

Si parte il 13 maggio a San Salvario a Torino, dove, alla Casa del Quartiere in via Morgari 14, dalle 18 alle 20, si parlerà di sfruttamento minorile nell’ambito del percorso di sensibilizzazione sui diritti dell’infanzia organizzato dal Consorzio delle Ong Piemontesi COP con CIFA Onlus, in collaborazione il Coordinamento dei Comuni per la Pace (CoCoPa) e la Rete dei Comuni Solidali (Recosol). Ad affrontare la delicata questione sarà Elly Zampieri, formatrice per i progetti di educazione allo sviluppo di ProgettoMondo Mlal, che farà luce sulla fondamentale differenza tra sfruttamento e lavoro in schiavitù, e diritto al lavoro che molti bambini e adolescenti nel Sud del mondo chiedono sia loro riconosciuto. Quegli stessi bambini e adolescenti che interverranno all’incontro con un collegamento Skype con un delegato del Manthoc, associazione con cui ProgettoMondo Mlal ha una relazione di scambio che si è sviluppata e si è arricchita nel tempo. In questo modo, verrà raccontata in prima persona la linea di pensiero che vorrebbe l’infanzia e l’adolescenza protagoniste di spazi di partecipazione diretta e non mediata dagli adulti.

Il 25 e 26 maggio ProgettoMondo Mlal sarà poi nella scuola secondaria inferiore Sacco-Boetto-Paglieri di Fossano a Cuneo per coinvolgere i ragazzi sul tema dei Diritti dell’infanzia. Il percorso prenderà avvio dalle conoscenze dirette che i ragazzi hanno nell’ambito dei diritti umani e dalle loro esperienze quotidiane, mettendo in luce come i diritti non sono concetti astratti, che riguardano altre parti del mondo, ma che anzi si riconoscono proprio nella vita quotidiana di ognuno. Nelle due giornate di lavoro, ai ragazzi verrà infine portata ad esempio la testimonianza diretta di una bambina del Burkina Faso che racconta, attraverso una sua giornata “tipo”, i suoi desideri, le sue difficoltà, le sue passioni, gli stessi sogni e bisogni che caratterizzano ogni bambino e ragazzo in qualunque parte del mondo.

E sarà ancora il Burkina il Paese che farà da sfondo, il 27 maggio, a un’altra importante questione: quella della sicurezza e sovranità alimentare.
Nella mattinata su “Buona semina, buon raccolto”, che si svolgerà dalle 9.30 alle 13 nella Sala Polivalente del Castello degli Acaja a Fossano in provincia di Cuneo, ProgettoMondo Mlal, CISV e LVIA parleranno dei loro progetti in Burkina Faso finalizzati alla lotta alla malnutrizione, alla creazione delle precondizioni per la sovranità alimentare di questo Paese, in costante collaborazione con partner locali che hanno fatto di questi temi la loro missione.

L’ultimo appuntamento che vedrà coinvolto ProgettoMondo Mlal in “Piemonte chiama Mondo” si svolgerà il 31 maggio alle 18 all’Unione del Fossanese in via Garibaldi, 90 a Fossano (Cn), con la presentazione del libro di Marco Bello e Alessandro Demarchi edito da Infinito Edizioni dal titolo “Haiti, l’innocenza violata. Chi sta rubando il futuro del Paese?”. Un libro che vuole mettere in luce le caratteristiche del popolo haitiano e sottrarre al lettore l’immagine stereotipata di un popolo sfortunato che può vivere solo con l’aiuto delle grandi potenze.

UNA GIORNATA CON IKO. Incontri di Educazione allo Sviluppo a Scuola

Per la rassegna PIEMONTE chiama MONDO 2011, il 25 e 26 maggio ProgettoMondo Mlal sarà nella scuola secondaria inferiore Sacco-Boetto-Paglieri di Fossano per coinvolgere i ragazzi sul tema dei Diritti dell’infanzia.
Il percorso, proposto agli alunni dalla regione Piemonte in collaborazione con la sezione piemontese di ProgettoMondo Mlal, prenderà avvio dalle conoscenze dirette che i ragazzi hanno nell’ambito dei diritti umani e dalle loro esperienze quotidiane, mettendo in luce come i diritti non sono concetti astratti, che riguardano altre parti del mondo, ma che anzi si riconoscono proprio nella vita quotidiana di ognuno.
Il passo successivo sarà allargare quindi lo sguardo a realtà differenti dalla propria, per provare a mettersi nei panni degli altri, e per sentire vicino quello che può sembrare lontano e diverso, e infine per imparare a riconoscere alcuni meccanismi che si ripetono a livello globale.
Nelle due giornate di lavoro, ai ragazzi verrà infine portata ad esempio la testimonianza diretta di una bambina del Burkina Faso che ci racconta, attraverso una sua giornata “tipo”, i suoi desideri, le sue difficoltà, le sue passioni, per scoprire cosa significa vivere in un posto tanto diverso dal nostro, ma per tanti versi anche molto vicino, in cui i sogni e i bisogni sono quelli che caratterizzano ogni bambino e ragazzo in qualunque parte del mondo.
Iko infatti ha 9 anni e vive in un Paese dell’Africa, il Burkina Faso, che è al penultimo posto in classifica al mondo per la situazione di povertà. Eppure la sua vita, in una specie di piccolo condominio africano, dove tutti si danno una mano a tirare avanti, non è per nulla povera e triste. Anzi...
Con simpatia e spontaneità Iko ci parla di un’Africa un po’ diversa da come ce l’aspetteremmo, dove non ci sono solo capanne di paglia, la danza della pioggia non è un ballo folcloristico e qui la Tv si vede bene proprio come da noi.
Insomma, delle tante, solo una storiella resiste ancora, quella dei vermi a merenda: sono buoni davvero!
La storia di Iko è anche diventata libro. Un giorno con Iko (testi di Lucia Filippi e immagini di Claudia Bentivoglio) è disponibile presso la sede ProgettoMondo Mlal a Fossano. O si potrà richiedere per posta, scrivendo a sostegno@mlal.org I fondi raccolti con questa pubblicazione andranno a sostenere i Progetti di sviluppo in Burkina Faso.
L’Ong veronese ProgettoMondo Mlal è in Burkina Faso dal 2004. Ha inaugurato il proprio impegno nel Paese realizzando un Programma di ristrutturazione della rete sanitaria pubblica in collaborazione con il Ministero alla Sanità burkinabè.
Quindi nel corso degli anni ha rafforzato la propria presenza con altri interventi di cooperazione allo sviluppo mirati al tema del microcredito, alla formazione delle donne, al sostegno di nuove microimprese al femminile. Si tratta di tanti piccoli passi verso il cambiamento del Paese.
E la giovane Iko è in parte già un primo frutto di questo cambiamento.

Questo evento si inserisce nell'iniziativa "PIEMONTE chiama MONDO 2011 - Un intero mese dedicato alla cooperazione internazionale e all'educazione per una cittadinanza mondiale", organizzato per il 5°anno consecutivo dalle 25 Organizzazioni Non Governative e Associazioni del Consorzio delle Ong Piemontesi.

giovedì 12 maggio 2011

25 e 26 maggio a Fossano, Una giornata con Iko. Incontri di Educazione allo Sviluppo a Scuola

Per la rassegna PIEMONTE chiama MONDO 2011, il 25 e 26 maggio ProgettoMondo Mlal sarà nella scuola secondaria inferiore Sacco-Boetto-Paglieri di Fossano per coinvolgere i ragazzi sul tema dei Diritti dell’infanzia.
Il percorso, proposto agli alunni dalla regione Piemonte in collaborazione con la sezione piemontese di ProgettoMondo Mlal, prenderà infatti avvio dalle conoscenze dirette che i ragazzi hanno nell’ambito dei diritti umani e dalle loro esperienze quotidiane, mettendo in luce come i diritti non sono concetti astratti, che riguardano altre parti del mondo, ma che anzi si riconoscono proprio nella vita quotidiana di ognuno.
Il passo successivo sarà allargare quindi lo sguardo a realtà differenti dalla propria, per provare a mettersi nei panni degli altri, e per sentire vicino quello che può sembrare lontano e diverso, e infine per imparare a riconoscere alcuni meccanismi che si ripetono a livello globale.
Nelle due giornate di lavoro, ai ragazzi verrà infine portata ad esempio la testimonianza diretta di una bambina del Burkina Faso che ci racconta, attraverso una sua giornata “tipo”, i suoi desideri, le sue difficoltà, le sue passioni, per scoprire cosa significa vivere in un posto tanto diverso dal nostro, ma per tanti versi anche molto vicino, in cui i sogni e i bisogni sono quelli che caratterizzano ogni bambino e ragazzo in qualunque parte del mondo.
Iko infatti ha 9 anni e vive in un Paese dell’Africa, il Burkina Faso, che è al penultimo posto in classifica al mondo per la situazione di povertà. Eppure la sua vita, in una specie di piccolo condominio africano, dove tutti si danno una mano a tirare avanti, non è per nulla povera e triste. Anzi...
Con simpatia e spontaneità Iko ci parla di un’Africa un po’ diversa da come ce l’aspetteremmo, dove non ci sono solo capanne di paglia, la danza della pioggia non è un ballo folcloristico e qui la Tv si vede bene proprio come da noi.
Insomma, delle tante, solo una storiella resiste ancora, quella dei vermi a merenda: sono buoni davvero!
La storia di Iko è anche diventata libro. Un giorno con Iko (testi di Lucia Filippi e immagini di Claudia Bentivoglio) è disponibile presso la sede ProgettoMondo Mlal a Fossano. O si potrà richiedere per posta, scrivendo a sostegno@mlal.org. I fondi raccolti con questa pubblicazione andranno a sostenere i Progetti di sviluppo in Burkina Faso.

L’Ong veronese ProgettoMondo Mlal è in Burkina Faso dal 2004. Ha inaugurato il proprio impegno nel Paese realizzando un Programma di ristrutturazione della rete sanitaria pubblica in collaborazione con il Ministero alla Sanità burkinabè.
Quindi nel corso degli anni ha rafforzato la propria presenza con altri interventi di cooperazione allo sviluppo mirati al tema del microcredito, alla formazione delle donne, al sostegno di nuove microimprese al femminile. Si tratta di tanti piccoli passi verso il cambiamento del Paese.
E la giovane Iko è in parte già un primo frutto di questo cambiamento.

Questo evento si inserisce nell'iniziativa "PIEMONTE chiama MONDO 2011 - Un intero mese dedicato alla cooperazione internazionale e all'educazione per una cittadinanza mondiale", organizzato per il 5°anno consecutivo dalle 25 Organizzazioni Non Governative e Associazioni del Consorzio delle Ong Piemontesi.

ProgettoMondo Mlal in Piemonte. Quattro incontri per parlare di diritti umani

Per il quinto anno consecutivo le Associazioni e le Organizzazioni Non Governative che, come ProgettoMondo Mlal Piemonte, aderiscono al Consorzio delle Ong Piemontesi, promuovono, in collaborazione con enti locali, associazioni, parchi, università e molti altri enti impegnati in progetti di cooperazione internazionale e di educazione per una cittadinanza mondiale, l’iniziativa “PIEMONTE chiama MONDO 2011”, 50 eventi pubblici sul territorio piemontese per parlare di temi legati alla cooperazione e alla solidarietà internazionale, degli squilibri tra Nord e Sud del mondo e dei diritti umani.
ProgettoMondo Mlal Piemonte parteciperà alla manifestazione con 4 iniziative che affronteranno diverse tematiche: quella dei diritti dei bambini lavoratori e quella dei diritti dell’infanzia, quella della sicurezza alimentare e quella dei diritti umani, dando voce in questo caso alla società civile haitiana.
Si parte il 13 maggio a San Salvario a Torino, dove, alla Casa del Quartiere in via Morgari 14, dalle 18 alle 20, si parlerà di sfruttamento minorile nell’ambito del percorso di sensibilizzazione sui diritti dell’infanzia organizzato dal Consorzio delle Ong Piemontesi COP con CIFA Onlus, in collaborazione il Coordinamento dei Comuni per la Pace (CoCoPa) e la Rete dei Comuni Solidali (Recosol). Ad affrontare la delicata questione sarà Elly Zampieri, formatrice per i progetti di educazione allo sviluppo di ProgettoMondo Mlal, che farà luce sulla fondamentale differenza tra sfruttamento e lavoro in schiavitù, e diritto al lavoro che molti bambini e adolescenti nel Sud del mondo chiedono sia loro riconosciuto. Quegli stessi bambini e adolescenti che interverranno all’incontro con un collegamento Skype con un delegato del Manthoc, associazione con cui ProgettoMondo Mlal ha una relazione di scambio che si è sviluppata e si è arricchita nel tempo. In questo modo, verrà raccontata in prima persona la linea di pensiero che vorrebbe l’infanzia e l’adolescenza protagoniste di spazi di partecipazione diretta e non mediata dagli adulti.

Il 25 e 26 maggio ProgettoMondo Mlal sarà poi nella scuola secondaria inferiore Sacco-Boetto-Paglieri di Fossano a Cuneo per coinvolgere i ragazzi sul tema dei Diritti dell’infanzia. Il percorso prenderà avvio dalle conoscenze dirette che i ragazzi hanno nell’ambito dei diritti umani e dalle loro esperienze quotidiane, mettendo in luce come i diritti non sono concetti astratti, che riguardano altre parti del mondo, ma che anzi si riconoscono proprio nella vita quotidiana di ognuno. Nelle due giornate di lavoro, ai ragazzi verrà infine portata ad esempio la testimonianza diretta di una bambina del Burkina Faso che racconta, attraverso una sua giornata “tipo”, i suoi desideri, le sue difficoltà, le sue passioni, gli stessi sogni e bisogni che caratterizzano ogni bambino e ragazzo in qualunque parte del mondo.

E sarà ancora il Burkina il Paese che farà da sfondo, il 27 maggio, a un’altra importante questione: quella della sicurezza e sovranità alimentare.
Nella mattinata su “Buona semina, buon raccolto”, che si svolgerà dalle 9.30 alle 13 nella Sala Polivalente del Castello degli Acaja a Fossano in provincia di Cuneo, ProgettoMondo Mlal, CISV e LVIA parleranno dei loro progetti in Burkina Faso finalizzati alla lotta alla malnutrizione, alla creazione delle precondizioni per la sovranità alimentare di questo Paese, in costante collaborazione con partner locali che hanno fatto di questi temi la loro missione.

L’ultimo appuntamento che vedrà coinvolto ProgettoMondo Mlal in “Piemonte chiama Mondo” si svolgerà il 31 maggio alle 18 all’Unione del Fossanese in via Garibaldi, 90 a Fossano (Cn), con la presentazione del libro di Marco Bello e Alessandro Demarchi edito da Infinito Edizioni dal titolo “Haiti, l’innocenza violata. Chi sta rubando il futuro del Paese?. Un libro che vuole mettere in luce le caratteristiche del popolo haitiano e sottrarre al lettore l’immagine stereotipata di un popolo sfortunato che può vivere solo con l’aiuto delle grandi potenze.

mercoledì 11 maggio 2011

14 e 15 maggio. Focsiv in piazza per sostenere il diritto al cibo

Sabato 14 e domenica 15 maggio torna la campagna “Abbiamo RISO per una cosa seria. FOCSIV, la più grande Federazione italiana di Organismi di volontariato internazionale, insieme a 22 dei suoi Soci, tra cui ProgettoMondo Mlal, sarà presente in oltre 800 piazze italiane, per raccogliere fondi a sostegno di progetti di diritto al cibo nei Sud del mondo.
Negli stand allestiti nelle piazze saranno distribuiti oltre 110.000 chili di riso: in cambio di una donazione minima di 5 euro, si potrà ricevere un pacco da 1 chilo di riso della qualità Thai Bonnet, prodotto in Italia da un imprenditore agricolo socio Coldiretti.
«Di fronte alla crisi mondiale legata all’aumento vertiginoso dei prezzi del cibo – spiega Sergio Marelli, Segretario Generale della FOCSIV – abbiamo scelto un RISO italiano per l’edizione 2011 della nostra iniziativa, per sostenere il progetto della filiera corta tutta italiana promossa dalla Coldiretti. L’aumento dei prezzi delle materie prime, infatti, sia al nord che nel sud del mondo, non corrisponde mai ad un vantaggio per i contadini, ma è prevalentemente frutto delle speculazioni finanziarie e dei numerosi passaggi lungo la filiera».
L'iniziativa 2011 è realizzata in collaborazione con la Coldiretti che, insieme a FOCSIV è parte del CISA – Comitato Italiano per la Sovranità Alimentare; gode, inoltre, del patrocinio del Segretariato Sociale RAI e del contributo di Banca Prossima.
La campagna media, che prevede uno spot TV di 30’’ e uno spot radio, è stata realizzata grazie al prezioso aiuto di Antonello Fassari, testimonial dell’iniziativa dal 2007, che anche quest’anno è sia regista che protagonista dello spot.

Per maggiori informazioni visita il sito www.focsiv.it

martedì 10 maggio 2011

“PIEMONTE chiama MONDO 2011”

Un intero mese dedicato alla cooperazione internazionale e all'educazione per una cittadinanza mondiale.
Per il quinto anno consecutivo le Associazioni e le Organizzazioni Non Governative che, come ProgettoMondo Mlal, aderiscono al Consorzio delle Ong Piemontesi, (www.ongpiemonte.it) promuovono, in collaborazione con enti locali, associazioni, parchi, università e molti altri enti piemontesi impegnati in progetti di cooperazione internazionale e di educazione per una cittadinanza mondiale, l’iniziativa “PIEMONTE chiama MONDO 2011”, 50 eventi pubblici sul territorio piemontese per parlare di temi legati alla cooperazione e alla solidarietà internazionale, degli squilibri tra Nord e Sud del mondo e dei diritti umani.
"Uno degli aspetti più consolidati dell'iniziativa Piemonte chiama Mondo è sicuramente il coinvolgimento degli enti locali e delle associazioni del territorio che con le Ong hanno lavorato in sinergia per stilare un programma ricco di eventi", ha affermato Umberto Salvi, presidente del Consorzio Ong Piemontesi. "Questa partecipazione collettiva è un segnale importante in un momento in cui i finanziamenti pubblici per la cooperazione allo sviluppo sembrano ridursi ogni giorno di più tanto a livello nazionale quanto, purtroppo, anche a livello della Regione Piemonte."
Nonostante tutto, il territorio piemontese guarda avanti, e non smette di essere solidale, di impegnarsi e lavorare per ciò in cui crede, come illustra bene la mostra “Piemonte & Sahel” realizzata dalla Regione Piemonte che raccoglie centinaia di iniziative di cooperazione internazionale che dal 1997 ad oggi ha sostenuto, realizzate grazie all’impegno di oltre 800 enti pubblici e privati piemontesi in collaborazione con altrettanti enti africani in una delle zone più svantaggiate del pianeta. "La mostra è un segnale di testimonianza di innovativi modi di fare cooperazione. Fino ad oggi ha avuto una straordinaria risposta da parte del territorio, le città e i comuni chiedono di ospitarla continuamente per comunicare cosa è stato fatto in questi anni per l’Africa e cosa si potrà fare in futuro", conferma il presidente del COP.
In questa edizione di Piemonte chiama Mondo in particolare viene inaugurato il "mese per i diritti dei bambini" promosso da CIFA Onlus in occasione del ventennale della ratifica dell’Italia della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia, che vede il COP promuovere “INSIEME Per i Diritti! – Un Percorso di sensibilizzazione e formazione sui diritti dell’infanzia” con incontri tutti i venerdì pomeriggio alla Casa del Quartiere di San Salvario (in collaborazione con il Coordinamento dei Comuni per la Pace e la Rete dei Comuni Solidali, oltre al sostegno della Regione Piemonte e della Provincia di Torino).
Non mancheranno occasioni per i giovani, con incontri organizzati dall’Ong LVIA con il Centro Studi Sereno Regis e Cem Mondialità nell’ambito del progetto nazionale “Giovani e Intercultura: un anno di dialoghi” oppure con l’evento "Up To YOUth!" (29 aprile-1 maggio) promosso a Torino nell’ambito dell’Anno Internazionale della Gioventù dall’Ong CISV in collaborazione con LVIA, CIFA, ACLI, AGESCI, ANPI, GIOC, CoCoPa e COP, con il sostegno del Comune e della Provincia di Torino.
Inoltre, si parlerà di salute e cooperazione, con seminari, programmi televisivi, proiezioni di film in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema e altre iniziative promosse dall’Ong CCM, NutriAid, Rainbow4Africa e le altre Associazioni che hanno costituito il Tavolo Sanitario del Consorzio Ong Piemontesi, collaborando con le associazioni di migranti presenti sul territorio piemontese.
E ancora si parlerà di acqua, ambiente, energia e agricoltura (con numerosi incontri promossi dalle Ong CISV, ENGIM, MAIS, MSP, LVIA, MLAL, RETE), co-sviluppo (7-27-28-29 maggio con la presentazione delle iniziative di cooperazione in Senegal promosse dall’Associazione dei Senegalesi di Torino e Trait d'Union insieme all’Ong CISV e con il sostegno di Fondazioni4Africa), diritti umani (proiezioni di video-documentari e dibattiti promossi dall’Ong DI-SVI ad Asti sul lavoro minorile in alcune aree del mondo,…), emergenze umanitarie (dibattito su Haiti a Fossano il 31 maggio, a cura di ProgettoMondo MLAL e CISV) e molto altro.
Infine, per tutto il mese di maggio, una serie di eventi di festa e di apertura ai rispettivi territori saranno organizzati nelle Province di Asti, Biella, Cuneo, Novara, Torino, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli presso alcune delle 85 scuole che partecipano al progetto triennale “Dalle Alpi al Sahel!” cofinanziato dall’Unione Europea e promosso dalla Regione Piemonte nel 2009 in partenariato con il Consorzio delle Ong Piemontesi, la Regione Rhône-Alpes e Resacoop di Lione per la creazione di una rete di scuole, città, parchi e associazioni di Piemonte, Francia, Burkina Faso e Senegal che lavorano affinché anche nel mondo della scuola la dimensione della solidarietà internazionale vada ad integrare le attività di educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile.

Il Consorzio delle Ong Piemontesi nasce nel 1997 e fra le sue attività promuove il coordinamento e la comunicazione degli eventi organizzati dalle 25 Ong e Associazioni socie e dai loro partner, valorizzando in modo unitario l’impegno che ogni giorno – per tutto l’arco dell’anno e da più di mezzo secolo – queste dedicano alla costruzione di una cultura di pace e di solidarietà internazionale, in Piemonte e in Italia, oltre che alla realizzazione di progetti di cooperazione internazionale a fianco di centinaia di partner locali, in oltre 90 paesi del mondo, impegnati per il miglioramento delle condizioni di vita delle rispettive popolazioni in Africa, America Latina, Asia, Medio Oriente, Europa dell’Est.

Sul nuovo sito www.ongpiemonte.it è disponibile il programma dettagliato degli oltre 50 eventi programmati nelle diverse località piemontesi per il mese di maggio 2011. “Piemonte chiama Mondo 2011” è anche su Facebook.

REMIDA DAY 2. Il 14 maggio a Genova

Anche quest'anno, nei Cortili di Palazzo Ducale e dintorni, nel centro di Genova, avrà luogo il Remida day 2, la giornata promossa dal Centro Remida Genova di Coopsse onlus, aderente di ProgettoMondo Mlal che opera sul territorio Liguria.
I Remida day sono giornate speciali di maggio, dedicate a reinterpretare i luoghi della città e a rinnovare sguardi curiosi verso i materiali di scarto e gli avanzi della produzione industriale e artigianale.
Quest'anno, sabato 14 maggio, dalle 10 alle 18, per stimolare un diverso approccio alle tematiche ecologiche e una maggiore sensibilità verso l'ambiente, il Remida day sarà dedicato a un materiale importante, per la sua storia, per il suo utilizzo, per il suo riuso: la carta.
L'allestimento degli spazi e la presenza di attività e laboratori , faranno incontrare bambini e adulti con prodotti non perfetti e oggetti senza valore, alla scoperta del materiale di scarto proposto, la carta in tutte le sue forme, per accedere all'idea di nuove possibilità di comunicazione e creatività, in una logica di sostenibilità e di rispetto dell'oggetto, dell'ambiente, dell'uomo.

Installazione “Il bosco incartato”
– a cura di Emanuela Musso e Alessandra Cavalli
L'atrio e i Cortili di Palazzo Ducale saranno animati da decine di alberi “grafici”, quasi ad altezza naturale, realizzati con carta e cartone, radunati come piccoli boschi o allineati a tracciare percorsi guidati; alcuni alberi/baobab, in Piazza Matteotti, accompagneranno i visitatori alla Mostra “L'Africa delle meraviglie”.
In alcune zone, il pavimento calpestabile sarà di trucioli e sfridi di carta, come un tappeto materico che richiama il sottobosco naturale.
I visitatori avranno la possibilità di prenotare un albero da portarsi via alla fine della giornata e da ricollocare in uno spazio personale e/o collettivo, a scuola o a casa.

Espositori
Nel Cortile minore, saranno allestiti banchi espositivi e di vendita, a cura di espositori selezionati che producono creazioni artistiche e prodotti collegati al materiale “carta”:
• Legatoria Artigiana Chartarius
• Carta e colori– Elena Verardo
• La formica – prodotti intelligenti
• R'incartami – Lucia Di Maggio
• Al Nissà – Creazioni di carta e legno
• Centro di educazione al lavoro – “Tempi moderni” – Coopsse
• Vittorio – cornici e cose in legno
• Offset Shopper – Martina Poiana e Grafiche Stella
• Arisart – Corda e carta di riso
• Tipografia Grafica KC – La prima tipografia ecologica in Liguria

Laboratori
Al mattino e al pomeriggio, sarà possibile partecipare a tre Laboratori tematici:
 “La carta odorosa”, a cura delle operatrici del Laboratorio di Educazione ambientale “Naturalmente” del Comune di Genova - U.O.S.T. Ponente. In questo Laboratorio si potrà costruire materialmente un foglio di carta e personalizzarlo con il gusto e il sapore preferito scegliendo tra gli aromi e le essenze a disposizione.
 "Maschere di carattere”, a cura di Fondazione per la Cultura - Genova Palazzo Ducale – Servizio Didattica. Un divertente laboratorio in cui costruire con sacchetti di carta e colori maschere di forte impatto visivo ispirate alle immagini di arte africana presenti nella mostra L’Africa delle meraviglie
 “Un mare di carta” - Laboratorio a cura di ARCI Genova – Ufficio Infanzia e Adolescenza.
E inoltre.....
Un “corner” speciale

Nell'atrio, ci sarà un luogo dedicato al Laboratorio delle shopper bags, laboratorio di riuso creativo degli ombrelli rotti provenienti dalla raccolta differenziata di AMIU Genova, a cura delle donne detenute nella Casa Circondariale di Genova Pontedecimo. Con la tela degli ombrelli, con abilità e fantasia, verranno confezionate “in diretta”, originali borsine per la spesa, riconoscibili dal marchio ideato dalle stesse donne detenute : Il Girasole – Creazioni al fresco.
Madeamano
Come l'anno scorso, il Progetto Madeamano è presente al Remida day anche quest'anno. Da un'idea del Centro Remida di Reggio Emilia, si promuove il “fare a maglia”come gesto collettivo che si colloca in modo ideale nei luoghi aperti alla comunità.Sarà allestito un punto dove i visitatori , grandi e piccoli, potranno fermarsi e dare il loro contributo alla realizzazione di teli che diventeranno moduli costruttivi per un manufatto tricolore che festeggerà i 150 anni dell'Unità d'Italia. Verranno riutilizzati scarti tessili e filati di recupero messi a disposizione da Remida e dalle aziende che collaborano.Madeamano è la possibilità di favorire nuove relazioni, condividendo l'esperienza con amici ed estranei, creando l'occasione di incontri tra generazioni diverse.
Musicalbus
In Piazza Matteotti, torna il Musicalbus, il Laboratorio sonoro mobile, dell'Associazione Uscita – Ausweg Verein di Bolzano. Saranno a disposizione del pubblico oltre a strumenti musicali noti, altri inusuali e singolari, da indagare alla ricerca del loro funzionamento e delle loro qualità, oggetti comuni e non comuni, che possiedono caratteristiche sonore interessanti.Il Musicalbus sollecita un approccio diretto e spontaneo, dove la mediazione è il suono che non impone significati e facilita la comprensione, la sensibilità, la percezione.
Spazio Remida Genova
Il Centro Remida Genova avrà un suo spazio dove saranno esposti materiali di scarto di diverso tipo e provenienza e dove sarà possibile ritirare in omaggio una piccola scatola di cartoncino che contiene un kit per la costruzione di un piccolo albero di carta.

domenica 8 maggio 2011

Viaggio scambio in Marocco per i ragazzi piemontesi

Il Comune di Cuneo aderisce al Progetto “N.O.I. – Nuovi Orizzonti Interculturali: integrazione ed educazione interculturale tra scuola e territorio” promosso dalla Cooperativa ORSO e dalla ong ProgettoMondo Mlal nelle città di Alba, Bra, Fossano e Torino. Il progetto, le cui iscrizioni sono aperte fino all'11 maggio, prevede l’organizzazione di un campus estivo in Marocco, in programma dal 18 al 26 giugno prossimi, per giovani interessati alla realtà della cooperazione internazionale, alle condizioni di vita e ai modelli di sviluppo socioeconomici dei Paesi del Sud del mondo. Dodici giovani, di età compresa tra i 18 e i 29 anni, dei Comuni di Alba, Bra, Cuneo e Fossano verranno selezionati tra coloro che presenteranno la domanda, partecipando così al campus “NOI andiamo in Marocco”, che prevede un viaggio nelle province di Beni Mellall e Khouribga. Durante i 9 giorni del campus, nel quale sono in programma incontri con organizzazioni della società civile, rappresentanti di Enti locali e delle Istituzioni marocchine, si visiteranno i progetti “Scuola e sviluppo” e “Bambini in viaggio”, promossi da ProgettoMondo Mlal. In questa importante e significativa esperienza il gruppo sarà accompagnato da operatori di ProgettoMondo Mlal e della Cooperativa Orso. Per prepararsi in modo consapevole al viaggio nella realtà marocchina sono previsti una selezione (che avverrà durante il mese di maggio) e, successivamente, un breve percorso formativo.
Il costo complessivo a persona, di 900 euro (comprensivo delle spese di viaggio, vitto e alloggio, formazione, organizzazione, assicurazione e accompagnamento), sarà coperto in parte dalla Cooperativa e da ProgettoMondo Mlal. Ai partecipanti verrà richiesta la quota di 750,00 euro.

Per ulteriori informazioni e iscrizioni:
Informagiovani di Cuneo via Bongioanni, 20 tel. 0171 444421-504 – mail: informagiovani@comune.cuneo.it oppure direttamente sul sito www.cooperativaorso.it.

venerdì 6 maggio 2011

8 maggio. UN GIORNO TRA LE MAMME DEL BURKINA

Sono le 8 quando entriamo nel ‘Reparto Maternità’ del Centro di Salute di Norkama e la sala d’attesa è già gremita di donne e di mamme, avvolte nei loro paigne (stoffe pareo) coloratissimi, con i loro bimbi in braccio o legati alla schiena: oggi è giornata di “misurazioni”!
Mi trovo in un villaggio che dista 180 km dalla prima cittadina, Banfora: la strada che porta qui non è asfaltata e, se fino a Koueré la pista è piuttosto scorrevole, per i restanti 70 km il viaggio è molto lento e scomodo. Ieri ho avuto modo di stimare, una volta di più, l’autista per la sua eccezionale capacità di evitare buche inimmaginabili e scegliere sempre il sentiero giusto a ogni bivio, ovviamente privo di qualsiasi tipo di indicazione.
All’internod el Centro mi ritrovo al centro di molti sguardi, in un misto di curiosità, stupore e, in alcuni casi, diffidenza se non proprio paura. Le mamme, alcune delle quali hanno camminato 8-10 km per raggiungere il Centro, hanno già provveduto a creare una lista d’attesa, ammonticchiando i “carnet de santé” sul tavolo.
Iniziamo la mattinata, distribuendo alle mamme le imbragature blu con cui attacchiamo poi i bimbi alla bilancia e, tra urla disperate, rileviamo e registriamo sui carnet peso e altezza.
Le mamme dovrebbero accompagnare qui i figli ogni mese per ripetere quest’operazione, permettendo così di avere un quadro sempre aggiornato e, in caso di malnutrizione, poter intervenire immediatamente. Ma, come ho modo di notare sfogliando i carnet, molte mamme non vengono con regolarità, probabilmente per la distanza da percorrere o perché non ritengono la cosa così necessaria.
Mi colpisce questa cosa dei carnet: quasi tutte le donne lo tengono con cura, avvolto in un sacchettino di plastica e lo estraggono da una tasca nascosta del paigne. Una invece viene ripresa da Salimata, l’infermiera e formatrice che sto accompagnando in questi giorni: il suo quadernetto è semidistrutto. In un momento di pausa ne approfitto per ripararlo io con colla e scotch, così, quando la proprietaria rientra, non lo riconosce e s’inquieta, poi capisce, spalanca un gran sorriso e mi ringrazia.
Finito coi bimbi, Salimata approfitta del tempo rimanente per visitare qualche futura mamma. Le donne parlano solo in dioula, ma Salimata cerca di spiegarmi brevemente i casi.
Diverse donne sono qui per controlli di routine ma arriva anche una ragazza che si è spaventata per delle perdite: ha già subito 3 aborti e dunque ha deciso di consultare il CSPS. Scopriamo che il giorno prima ha fatto 50 km in bicicletta per raggiungere un altro villaggio.
Entra un’altra ragazza che rivela sintomi di cecità notturna. Salimata decide di parlare con il marito per convincerlo ad acquistare delle medicine, spiegando che sono fondamentali per la salute della madre e del bimbo. Il ragazzo capisce e acconsente. Per spiegare il dosaggio Salimata traccia un disegno sul retro della scatola in quanto la gran parte della popolazione del villaggio, soprattutto femminile, è analfabeta.
La mattinata è volata, esco dall’ambulatorio e questa volta le occhiate sono più rilassate e quasi divertite. Balbetto un ‘INICHIE’ che in dioula vuol dire grazie e ripartiamo. Inevitabile per me, ripensare durante il viaggio di ritorno, tra gli innumerevoli scossoni e sobbalzi, all’impegno professionale e umano che ho visto in Salimata e negli altri infermieri nel sollecitare le donne affinché frequentino con regolarità i Centri di salute Pubblica e seguano con attenzione i programmi di vaccinazione e la formazione nutrizionale.
Ma più di tutto ripenso alla tenacia di queste mamme e donne, e al modo, ai miei occhi sconvolgente, di affrontare la gravidanza. Con la tutta la loro rilassatezza e naturalezza, che a noi ‘babou’ (bianchi) a volte può sembrare persino incoscienza.

Luisa Gelain
Casco Bianco Burkina Faso


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giovedì 5 maggio 2011

Contro la tratta e la xenofobia. Al via il Progetto "Perù Migrante"

Venerdì 29 aprile, superati gli innumerevoli vincoli burocratici, politici e di protocollo, e le immancabili sfortunate congiunture, in una delle sale del Congresso di Lima, ha preso ufficialmente il via il Progetto Perù Migrante, grazie anche all’appoggio della Congressista Elizabeth Leon e del suo team.
L’evento ha visto la partecipazione di un pubblico vario -da studenti a ministri, da membri di organizzazioni della società civile a parlamentari- ognuno con una aspettativa e motivazione propria. Infatti, oltre alla presentazione nel dettaglio – da parte dei rappresentanti delle diverse istituzioni coinvolte – di antecedenti, obiettivi, risultati attesi e attività programmate; è stata affrontata la tematica centrale e cruciale del Progetto, ovvero i diritti dei migranti, regolari e non, dal punto di vista accademico e politico.
Ed è stato proprio quest’ultimo –l’aspetto politico–, imprescindibilmente legato al tema della migrazione, ad attirare l’attenzione del pubblico e della stampa.
Forti ed efficaci le parole di Eduardo Vega Luna, Difensore del Popolo, che ha dichiarato la necessità di creare una legge quadro per “gli oltre 3 milioni di peruviani che si trovano all’estero, e che –ha detto- sono spesso vittime di xenofobia, discriminazione, e mancanza di servizi di base”.
E in particolare, come conferma César Cárdenas Lizarbe, Direttore del team di ricerca sui Diritti Umani della Defensoría del Pueblo, è indispensabile una politica pubblica integrale, che copra ogni tappa del processo migratorio e che preveda l’impegno di tutto l’apparato statale. È necessario un quadro normativo che affronti in forma integrale ogni singola tappa del processo migratorio: “prima della partenza, il perché scelgono di partire, quali sono le cause, e cosa fare una volta attraversata la frontiera, cosa deve fare lo Stato all’estero attraverso i consolati, e cosa può fare lo Stato per le persone che vorrebbero rientrare nel paese e reintegrarsi”.
Marco Núñez-Melgar Maguiña, Ministro Direttore della Protezione e Assistenza al Nazionale per il Ministero degli Affari Esteri Peruviano, ha affermato che: “Questo progetto presenta uno studio su nuove politiche che si possono generare sul tema della tratta di persone. È anche un appoggio a tutte le politiche esistenti per combattere la tratta e la mafia che c’è dietro, e che poggia su tre assi fondamentali: prevenzione, lotta, e appoggio alla vittima”.
Inoltre, da molti, è stata affermata e condivisa la necessità di riconoscere e affermare una “nuova idea di solidarietà internazionale basata sulla corresponsabilità sui grandi processi globali”. Corresponsabilità in questo caso da parte dello Stato di origine e degli Stati di arrivo, sia delle istituzioni pubbliche che della società civile, come della stessa popolazione peruviana, migrante e non. Concetto promosso anche da Mario Mancini, rappresentante di ProgettoMondo Mlal in Perú.
Grandi promesse e grandi aspettative, dunque, che si possono riassumere nel commento fatto dalla giornalista del periodico “La República”: “Da oggi, la drammatica e penosa situazione che – ha fatto notare- affrontano quotidianamente le migliaia di immigrati peruviani nel mondo, vittime di xenofobia, abuso, tratta e sfruttamento lavorativo, non potrà piú passare inosservata da parte delle autorità”.
E ora, dopo tante belle parole e promesse, è tempo di passare ai fatti. Bisogna ammettere che è ammirevolmente alto il livello di entusiasmo e di voglia di impegnarsi manifestati da tutte le realtà coinvolte direttamente, e indirettamente, nel Progetto. Dunque, al lavoro!

Daniela Grisi
capoprogetto Perù Migrante

martedì 3 maggio 2011

Fermenti arabi: le rivolte pacifiche

Un mondo arabo nuovo, prima sconosciuto, i cui protagonisti, senza alcuna violenza, rivendicano dignità, giustizia e libertà. Tematiche trasversali e comuni a tutti, che riportano quello stesso mondo arabo dentro la storia, capace anch'esso – con una popolazione composta per il 60 per cento da giovani con meno di 30 anni - di creare autentici cambiamenti. È quanto emerso dal primo piano dedicato ai giovani fermenti del Maghreb organizzato al Centro Carrararo dall'ong veronese ProgettoMondo Mlal, proprio mentre il mondo si preparava alla notizia delle ultime ore che dà per morto il capo di Al Qaeda. “Fino a poco tempo fa il mondo arabo era identificato con la barba di Bin Laden e i giovani carichi di esplosivo”, è intervenuto lo storico iracheno Adel Jabbar. “Ma quanto sta accadendo evidenzia le necessità di ragazzi istruiti, con aspettative alte e che guardano all'Occidente non come a un'area geografica, bensì un modello, uno strumento per decidere della propria vita”. Per capirlo, secondo Jabbar, basta dare uno sguardo alle città, uguali dappertutto per urbanistica, viabilità e simboli pubblicitari. Città in cui, paradossalmente, talvolta è più facile esprime il proprio “islamismo” se sono collocate nella parte del mondo più impensabile. “In Tunisia il vecchio regime ha laicizzato lo Stato all'estremo per assecondare la logica dei finanziamenti antiterrorismo”, ha precisato Yassine Baradai, giovane marocchino operatore di una ong internazionale. “E se in Europa la legge tutela i diritti di ciascuno, a Tunisi solo chi ha più di 50 anni può portare la barba, le donne devono togliere il velo prima di entrare nei luoghi pubblici e per accedere alle moschee ci vuole la tessera”. Ma quella in corso adesso è la rivolta del popolo, con tutti i suoi componenti. La rivolta di gente che non ha bisogno di soldi per mangiare, ma piuttosto che la sua voce sia ascoltata. “In piazza ci vanno uomini e donne, religiosi e non. I fermenti continueranno e la globalizzazione ha rotto ordini e stili di vita. Forse c'è ancora qualche genitore che ha paura per i propri figli, ma quegli stessi figli non hanno più nessuna paura. Chi ha dato la vita per la libertà è preso a simbolo e i social network, insieme ad Al Jazeera, raccontato i fatti 24 ore su 24”. Un punto ben sottolineato anche da Ismail Ali Farah, giornalista italo somalo che vive e lavora a Verona. “In Egitto 20 milioni di persone hanno accesso a internet e i giovani cercano notizie aggirando la censura, anche tramite i cellulari. Io ho saputo della caduta di Ben Alì dal barbiere, dove un cliente tunisino aveva appena ricevuto un messaggio da casa. Gli arabi hanno una padronanza tecnologica alta e la consapevolezza, che manca invece da noi, che basta una video ripresa per raccontare i fatti e smantellare le informazioni diffuse attraverso i classici canali mediatici”. Forme di comunicazione che dimostrano anche quanto i giovani arabi abbiano rotto con la cultura della paura per sposare una dialettica nuova. Ha evidenziato Jabbar: “Nessuno ha bruciato le ambasciate francesi e nello Yemen, dove tutti hanno un arsenale in casa, non ci sono stati spari alla polizia. Il fanatismo religioso si è indebolito, insieme all'ingerenza straniera, e ora domina la consapevolezza di far parte di un mondo che richiede un altro linguaggio”.

Un nuovo linguaggio ben chiaro anche per gli operatori di ProgettoMondo Mlal, che in Marocco, nella regione di Tadla Azilal, hanno già avuto a che fare con oltre 22 mila giovani, accostati nelle mediateche per affrontare con essi il delicato tema della migrazione. E per tutti la cosa più importante all'interno di questi spazi di confronto extra scolastico è stata quella di aver avuto la possibilità di esprimersi. “Durante il seminario di chiusura del progetto “Migrazione, tutti in rete”, racconta il direttore di ProgettoMondo Mlal, Valentino Piazza, “le mani alzate erano troppe per poter dare la voce a ciascun giovane che, incurante di trovarsi di fronte anche a rappresentanti delle istituzioni locali, volevano dire la loro sulla questione dei matrimoni bianchi, sulle necessità che li spingono a lasciare il loro Paese o sulle alternative che vorrebbero trovarvi per invece non abbandonarlo”.
Interventi che non lasciano dubbi sul fatto che siamo solo all'inizio di quella che, a più voci, è vista e definita come la rivolta pacifica dei popoli arabi.

Chiara Bazzanella
Ufficio Comunicazione ProgettoMondo Mlal

Una ventata di allegria ed energia dal Brasile all'Italia

Per una trentina di giorni la tournèe del gruppo Axè Lata di Salvador de Bahia porterà nel nostro Paese una ventata di allegria ed energia con la musica afro-bahaiana di Nomìo e le percussioni di Zinho. Accompagnati da Loris Campana, coordinatore del progetto di turismo responsabile di ProgettoMondo Mlal, Casa Encantada, i due musicisti raggiungeranno le principali città venete e lombarde con una puntatina in Emilia Romagna.
Axè Lata è un’iniziativa solidale nata nel 2007 a Portao, quartiere nell’estrema periferia di Salvador, per promuovere tra i giovani la cultura della condivisione e il rispetto per l’ambiente, attraverso la proposta di attività musicali, sportive e dell’arte del riciclo.
Laboratori, workshop, spettacoli, incontri e serate di solidarietà sono le iniziative attraverso le quali ci trasmetteranno la loro realtà e i loro obiettivi e che, siamo sicuri, riusciranno a coinvolgere tutti: dai bambini agli adulti, dal parroco al sindacalista, dall’alunno all’educatore, chi con il fascino della capoeira e chi con il ritmo delle percussioni.

Qui il programma della tournèe, ma per ulteriori informazioni potete scrivete a educazione@mlal.org oppure telefonate allo 045 8102105.

IL FUTURO GIOVANE DEL SUD DEL MONDO

Il futuro di ProgettoMondo Mlal è Giovane. Questo lo slogan scelto dall’Ong veronese per la sua 45esima assemblea annuale, svoltasi sabato 30 aprile e domenica 1 maggio al Centro Monsignor Carraro. Quasi a sottolineare la sua raggiunta maturità, l’Ong costituita nel 1966 a Verona, su sollecitazione della Conferenza Episcopale Italiana per sostenere l’impegno dei laici nella difesa dei diritti dei popoli in America latina, ha deciso di dare a partire da oggi priorità agli interventi di cooperazione allo sviluppo specificatamente dedicati alla crescita delle nuove generazioni dal punto di vista fisico, psichico, professionale, culturale e sociale. Come ha sottolineato anche in apertura di Assemblea il presidente Mario Lonardi “l’obiettivo di ProgettoMondo Mlal è che i giovani dell’Africa e dell’America Latina possano diventare artefici della propria crescita e dello sviluppo delle loro comunità”.
ProgettoMondo Mlal rifonda dunque la propria missione sullo sviluppo delle capacità personali dei giovani affinché, nelle aree svantaggiate dell’Africa e dell’America Latina, essi possano avere fiducia in sé stessi, nel proprio futuro e in quello delle proprie comunità.
Tutto questo sarà concretamente portato avanti con programmi di miglioramento della salute, sviluppo della personalità, miglioramento del livello di istruzione, avvio al lavoro e all’imprenditorialità, tutela e promozione dei diritti dei giovani, scambi interculturali, che includono attività di turismo responsabile, educazione allo sviluppo e alla mondialità, viaggi di interscambio, iniziative di comunicazione via web e produzioni culturali e artistiche di giovani africani, latinoamericani ed europei. Inoltre, alle nuove generazioni, verrà offerta l’opportunità di rendersi protagonisti di veri e propri percorsi sostenibili di sviluppo della comunità attraverso programmi di partecipazione diretta alla vita pubblica e al governo locale.
ProgettoMondo Mlal è oggi presente in 22 Paesi del sud del Mondo con più di 30 programmi di Sviluppo, 8 dei quali (in Marocco, Haiti, Perù, Bolivia, Colombia e Honduras) appena approvati dall’Unione europea e in partenza in queste settimane. Oltre ai cooperanti già in servizio nei diversi Paesi di intervento, ProgettoMondo Mlal ha inviato quest’anno ben 19 caschi bianco, ovvero giovani tra i 18 ai 28 anni di età che hanno fatto richiesta di svolgere un anno di servizio civile all’estero.
E saranno proprio questi 19 ragazzi a testimoniare con la propria esperienza e il proprio impegno la ritrovata giovinezza di ProgettoMondo Mlal e a confermare la stagione giusta per un ritrovato protagonismo dei giovani di tutto il mondo. In Medioriente come nel Mediterraneo, in America latina come in Africa. Perché a ogni latitudine il dato anagrafico parla ancora chiaro: il nostro futuro è giovane.

Scarica pdf su nuova vision e mission di ProgettoMondoMlal